
Jay VINE. 10 e lode. Verrà anche da un mondo “virtuale”, ma il 29enne australiano è una bellissima realtà. Uomo squadra, punto di riferimento, all’occorrenza da uomo assist si trasforma in bomber. Se parte lo rivedi sul podio. Difficilmente sbaglia quando si trova “sotto rete”, se poi conosce le strade a menadito non c’è neanche partita (vive ad Andorra). Terza vittoria di tappa sulle strade delle Vuelta, quarta vittoria stagionale, decima in carriera, la numero 75 per la Uae Team Emirates XRG. Se ne torna in albergo con la maglia a pallini blu di miglior scalatore della corsa: è una bellissima realtà.
Torstein TRAEEN. 10. Un secondo per diventare primo. Un secondo posto di tappa per vestirsi di rosso e guardare tutti dall’alto al basso, con un volto stranito e la meraviglia di chi non è abituato a certe cose. Da un danese a un norvegese: il vento del Nord soffia sulla Vuelta che anche oggi è sconfinata e fatica a trattenersi sulle strade di casa. Un piazzamento d’onore più che meritato, come la maglia rossa.
Lorenzo FORTUNATO. 8. Entra nella fuga di giornata e tira fuori una corsa d’avanguardia di assoluto livello. Terzo posto di tappa, terzo posto in classifica. La piccola Italia la vediamo sempre meglio.
Bruno ARMIRAIL. 7. Il 30enne transalpino lo conosciamo bene tutti: è un “rouleur” fantastico e su un’ascesa come quella di oggi si trova a proprio agio. Salita di velocità, di rapporto, non certo di pendenza. Fa quello che ha nel suo Dna.
Joao ALMEIDA. 7. Controlla la situazione, con grande lucidità. Regola il gruppetto dei migliori, con grande facilità.
Giulio CICCONE. 7,5. Ci prova, lasciandosi guidare dall’istinto, ma Vingegaard è lì, come è logico che sia. Ci prova per provarsi, per verificarsi, su una strada autostrada che non favorisce gli scalatori, ma in ogni caso ci dice che Giulio sta molto bene.
Antonio TIBERI. 6,5. Dopo tanto penare oggi il ciociaro è lì, dove deve essere, dove deve restare e alla fine resta. Un buon segnale.
Giulio PELLIZZARI. 7. Resta sempre nel vivo della contesa, al fianco del suo capitano Hindley. Questa sera è il migliore dei giovani: è sua la maglia bianca.
Juan AYUSO. 5,5. Prima tappa di montagna e lo spagnolo va fuori giri. Verona accelera in un gruppo di una quarantina di unità e lo spagnolo va subito in difficoltà prima di lasciarsi sfilare. Il suo volto è sereno, così come quello del suo team. Uno “sgancio” per provare a vincere almeno una tappa.
Andrea BAGIOLI. 7. Si mette in modalità ski-lift e per diversi chilometri tira su il gruppo, prima dell’unico attacco di giornata, portato da Ciccone.
Marco FRIGO. 7. Il passista lavora sodo per tenere nelle zone alte Riccitello.
Gianmarco GAROFOLI. 8. Il corridore della Soudal Quick-Step entra nella fuga di giornata, quella che decide in pratica la tappa. Con il 22enne marchigiano ci sono Jay Vine (UAE Team Emirates - XRG), Pablo Castrillo (Movistar Team), Louis Vervaeke (Soudal Quick-Step), Ramses Debruyne (Alpecin - Deceuninck), Archie Ryan (EF Education - EasyPost), James Shaw (EF Education - EasyPost), Bruno Armirail (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Torstein Træen (Bahrain - Victorious) e Lorenzo Fortunato (XDS Astana Team). Sono loro gli eroi di giornata, sono loro che fanno vedere qualcosa di più, in una tappa che ha fatto vedere il minimo sindacale.
Koen BOUWMAN. 17. Il ragazzo della Jayco AlUla è costretto ad alzare bandiera bianca: era sofferente. Fine delle sofferenze.