
David GAUDU. 10 e lode. Superbe, exceptionnel, fantastique. Superlativi da vendere, dopo una volata magistrale del 28enne corridore della Groupama – FDJ che sovverte ogni pronostico e si va a prendere una tappa con un finale rabbioso quanto efficace. Spettacolo puro a Ceres, con una volata tra pesi massimi che volano su un traguardo che guarda all’insù ma è David, incredulo, a spiccare il salto più alto. Vittoria numero due in questa stagione non certo esaltante, la numero 13 in carriera. Fino a prima della Vuelta è andato a piedi, ora per lo meno è in bicicletta: e si vede.
Mads PEDERSEN. 5. È chiaro che è secondo, piazzamento di grande rilievo per il danese, ma è altrettanto chiaro che era il grande favorito della vigilia, l’uomo prescelto dai Lidl-Trek per provare ad andare in gol, invece, anche oggi, arriva “solo” un secondo posto. Come si dice in questi casi: voltiamo pagina e pensiamo ad altro. È il bello delle corse a tappe, una storia che si scrive ogni giorno per tre settimane, e di giorni ne mancano ancora un po’.
Jonas VINGEGAARD. 8. Cade, gli rubano la bicicletta, proveranno a dargli anche una botta in testa, ma lui è pimpante come non mai. Sa di stare bene e di essere di un'altra categoria e fin qui fa vedere che ha voglia di divertirsi e divertire, proprio come quello là (il danese fa anche gli sprint intermedi: 4°, davanti a Ciccone e alle spalle di Pedersen). Si butta nella mischia anche oggi, e per poco non fa il bis. Resta leader a pari merito con Gaudu per i migliori piazzamenti (nella prima tappa il danese 41° il transalpino 49°).
Giulio CICCONE. 8. Cosa gli vuoi dire? Niente. Gli chiedono di lanciare al meglio Mads e lui lo fa alla perfezione. Già che c’è resta anche nel vivo della volata e si porta a casa un quarto posto, anche se nella generale fa un passo indietro: adesso è 3°.
Jordan LABROSSE. 8. Il 22enne transalpino della Decathlon Ag2r La Mondiale si butta nella mischia con l’incoscienza e la gioia della sua età. Ne esce alla grande: meraviglia.
Orluis AULAR. 5,5. Il venezuelano è lì, sempre e comunque. Potrebbe sulla carta fare qualcosa di meglio, ma oggi gli riesce così.
Santiago BUITRAGO. 5,5. Il 25enne colombiano della Bahrain prova a tirare fuori qualcosa di buono, ma non riesce a venire fuori.
Egan BERNAL. 6. Il suo imperativo è quello di non perdere terreno, quindi si mette lì, in zone alte e lì resta: anche oggi.
Thomas PIDCOCK. 4. L’arrivo, sulla carta, era piuttosto stuzzicante. Lui si perde nelle nebbie piemontesi che non ci sono: come lui.
Jasper PHILIPSEN. 5,5. Arrivo difficile, complicato, ma da uno come lui ci si aspetta che arrivi con i primi 71 corridori: almeno con loro. Ok, ha salvato la gamba.
Alessandro VERRE. 7. Va subito all’attacco il lucano della Arkea B&B. Con lui Sean Quinn (EF), Luca Van Boven (Intermarchè-Wanty) e Patrick Gamper (Jayco-Alula). A Issiglio si prende il Gpm davanti a Quinn e sale a quota 8 punti nella classifica degli scalatori, riprendendosi la leadership. Per Quinn ci sono i 20 punti del traguardo volante di Cuorgnè. Quattro amici che sognano un bar, non per bere, ma per festeggiare: sarà per la prossima.
Axel ZINGLE. 17. Il francese della Visma Lease a Bike che ieri è caduto procurandosi una doppia lussazione alla spalla è costretto a fermarsi su consiglio dello staff medico. Deve alzare bandiera bianca anche lo spagnolo Jorge Arcas: nella caduta di ieri, il trentatreenne corridore della Movistar ha riportato la frattura della parte superiore del grande trocantere del femore della gamba sinistra. Li aspettiamo presto in gruppo.