
A pochi giorni dalla Firenze-Viareggio la classica di Ferragosto alla quale tiene in maniera particolare, alcune considerazioni in prospettiva futura del patron della squadra fiorentina Hopplà, Claudio Lastrucci. Il team costruito sul piano tecnico personalmente da lui (ci tiene a questo aspetto) all’inizio del 2025 e affidato al giovane direttore sportivo Stefano Roncalli, ha fatto cose splendide con 12 vittorie (Manenti 6, Lorello 3, Bruno 2, Regnanti 1), i due titoli toscani élite e under 23 di Regnanti e Lorello, oltre a 30 piazzamenti nei primi cinque. Pensavamo di sentirlo insomma euforico e felicissimo ma seguiamolo nella sua analisi.
“Abbiamo costruito tecnicamente nell’autunno-inverno scorso la squadra diciamo dal nulla, che alla prova dei fatti ha dato risultati sicuramente superiori alle aspettative, ma sono un po’ avvilito”.
Con un bilancio così come essere demoralizzati?
“La situazione nel ciclismo è sempre più intricata, bisognerebbe fare un discorso molto profondo, a parte gli sponsor che sono sempre più rari, aggiungo che non ci sono più persone per aiutare con passione e garbo”.
Dal punto di vista degli atleti altri aspetti negativi.
“Proprio così, se cerchi un corridore (se il termine è sempre di attualità), si fanno cadere dal cielo... anche se magari non sono mai arrivati nei primi dieci. E poi c’è l’invidia che, per natura è una brutta bestia sempre per chi ce l’ha. Ecco perché sono un po’ demoralizzato nonostante le soddisfazioni che ho provato nel corso del 2025, ma certo Claudio Lastrucci non si arrende”.
Per il 2026 cosa bolle in pentola.
“Al momento ci sono i lavori in corso in tutti i sensi, sul piano tecnico, su quello degli amici che ci sostengono. L’Hopplà ci sarà sicuramente e intanto pensiamo a chiudere degnamente una stagione che ci vede protagonista dall’inizio con un rendimento costante e regolare. È stato fatto un bel lavoro”.