
È ufficiale, Filippo Ganna correrà le cronometro dell’imminente Tour de France con la maglia Tricolore. Una volta arrivato al sesto titolo nella specialità, forse, si comincia a darlo per scontato, ma la Locomotiva di Verbania ogni anno torna con la convinzione e la voglia di vincere che aveva nei primi anni.
«Giornata calda, sapevo che sarebbe stata dura e complicata ma abbiamo cercato di seguire il piano alla lettera e direi che ci siamo riusciti - ha racconto Ganna subito dopo l’arrivo -. Avevo il potenziometro che non andava un granché bene, dall’ammiraglia mi dicevano che velocità tenere e in linea di massima credo di aver rispettato le aspettative che avevamo alla vigilia. In gare come queste, poi, la cosa più importante è sempre vincere. Sono contento di essere riuscito a portarmi a casa questo titolo e ringrazio la gente che nonostante il caldo torrido e l’umido è scesa in strada per applaudirci».
La dedica, questa volta, è facile da indicare: «La dedica va a mamma Daniela, che ieri ha compiuto gli anni. Adesso almeno ho dei fiori da poterle portare».
Mercoledì prossimo partirà per il suo secondo Tour de France, ma prima c’è la prova in linea di domenica che lo stuzzica non poco: «L’emozione tutto sommato è sempre uguale ad ogni titolo nazionale. Come dico sempre portare in giro per il mondo la maglia tricolore è un grande orgoglio e, sono sincero, mi piacerebbe provare a vincere anche domenica, perché correre in linea con una maglia speciale in corse come il Tour de France e poi le classiche sarebbe un’emozione ancor più speciale».
Filippo è anche reduce da una primavera intensa ma soddisfacente, col 2° posto alla Milano-Sanremo, il 3° alla E3 Harelbeke, l’8° al Giro delle Fiandre e il 13° alla Parigi-Roubaix. «La primavera è stata tosta, senz’altro, ma dopo son stato un mese a casa e sono riuscito a recuperare piuttosto bene - racconta ancora il piemontese -. Arrivo al Tour abbastanza fresco, al contrario del ragazzo che mi è affianco (ride, indicando Cattaneo, reduce dal Giro, ndr). Ho fatto solo un Tour de France in carriera e in quello che ho fatto c’era un livello altissimo, ho fatto davvero fatica. Sinceramente di quella esperienza non ho dei gran bei ricordi, ma sarò al via proprio per cercare di scriverne di nuovi, sicuramente più belli».
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