
Doveva essere il primo banco di prova del giro e Lorenzo Mark Finn ha superato l’esame con ottimi voti. Sulla salita di Passo Maniva l’azzurro del team Red Bull Bora Hansgrohe Rookies è stato l’unico a riuscire a tenere testa allo scatenato Jarno Widar arrendendosi solo nei metri finali, un duello tanto atteso, ma non scontato e che conferma l’ottimo stato di forma dei due pretendenti alla maglia rosa.
«Quando è partito Nordhagen in gruppo eravamo tutti tranquilli, il mio compagno di squadra Luke Tuckwell è stato incredibile e ci ha riportato tutti sotto. Mi aspettavo di trovarmi davanti con Jarno e una volta rimasti in due ho provato ad anticiparlo, ma non son riuscito a sorprenderlo. Intorno ai 200 m dall’arrivo ha attaccato come al suo solito e ha fatto la differenza. Onore a lui, è stato molto bravo.» dice un Lorenzo Finn che conferma la sua tranquillità e sicurezza. Già al termine della tappa di ieri ci aveva detto come tutta a pressione mediatica intorno a lui non gli stia assolutamente pesando sulle spalle, anzi la gestisce sta provando a sfruttarla a suo vantaggio. Nonostante la sua giovane età ha già tantissimi tifosi, i ragazzini fanno la fila per avere una foto e un autografo da lui che intanto si butta nella mischia come un vero veterano.
Nonostante la soddisfazione finale per Finn non è stata assolutamente una tappa semplice, ce ne siamo accorti subito quando l’abbiamo visto tagliare il traguardo sanguinante al braccio e alla gamba destra. L’azzurro è infatti finito a terra sulla prima salita di giornata senza, per ora, riportare delle grandi conseguenze. «E’ successo tutto sulla prima salita della tappa e mi sono ritrovato a terra, la velocità era piuttosto bassa ma comunque è stata una bella botta – ci ha spiegato Finn – la caduta mi ha un po' destabilizzato, ma i miei compagni sono stati grandiosi perché mi hanno subito tranquillizzato, ho cambiato la bici e grazie a loro aiuto sono rientrato in gruppo anche abbastanza facilmente, per fortuna eravamo lontani da traguardo. In gara non ho sentito dolore, forse ero preso dall’adrenalina, lo sento solo ora, vediamo come andrà nei prossimi giorni»
Ora a separare Widar e Finn ci sono solo 7”, un ritardo che potrà cambiare molto velocemente, dopo tutto siamo solo all’inizio del Giro Next Gen e la battaglia è più aperta che mai.