
In bicicletta ci è sempre andato, perché il ciclismo gil è sempre piaciuto un sacco. Eppure “l'amore infinito” per il Giro era finito. Ora il primo cittadino di Mlano, Giuseppe Sala, sembra essere pronto a fare marcia indietro e annuncia che presto ci saranno delle novità. Milano tornerà centrale nella storia della “corsa rosa”, come del resto la Milano-Sanremo. «Perché il Giro d’Italia non passa più per Milano? Vediamo l’anno prossimo, la prossima settimana dovrei vedere Urbano Cairo a riguardo». Lo anticipa a Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, il sindaco Beppe Sala aggiungendo che il suo desiderio è però «non un arrivo in volata» quanto «una bella tappa a cronometro. E poi c’è da lavorare anche sulla Milano-Sanremo, che ora parte da Pavia».
Le butta lì il sindaco, aggiungendo «Un po’ mi dispiace che il Giro non passi da Milano, però è stata una nostra valutazione di
convenienza e di costo». Lo sosteneva a fine 2017 proprio lo stesso sindaco-ciclista il quale, facendo i conti, riteneva la
vetrina di questo spettacolo in movimento non conveniente per le casse del comune. Stessa riflessione per
la partenza della Sanremo, «persa per 14mila euro», scriveva Repubblica il 16 marzo 2024, anche se poi si è parlato di
«problemi logistici» e tasse di occupazione del suolo pubblico da pagare (anche gli straordinari dei vigili: insomma Rcs Sport doveva pagare, anziché essere pagata).
Per la cronaca, ieri il Giro è arrivato a Cesano Maderno, la cui amministrazione ha infilato nelle tasche di Rcs Sport & Events ben 244mila euro, ma gli amministratori di Cesano hanno saputo lavorare così bene che grazie agli sponsor ne hanno incassati più di 400.
Roma città aperta... al gran finale rosa, Milano città ciclizzata che dimentica la propria storia, fatta di Giro d'Italia e Vigorelli, Faliero Masi e Antonio Maspes, la Bianchi e le Sei Giorni, la Cinelli e la Doniselli, per non dimenticare Drali e Vittore Gianni.