
Giulio Ciccone si è sbloccato, ha vinto la prima tappa del Tour of the Alps 2025 e ha risposto alle aspettative di… Jannik Sinner! Il corridore della Lidl-Trek è molto amico del tennista altoatesino, hanno trascorso il Capodanno assieme e spesso si trovano per pedalare, anche recentemente durante il ritiro spagnolo. Ieri sera, dopo la vittoria del pilota Ferrari Antonio Giovinazzi - che fa a sua volta parte del gruppo di amici - alla WEC di Imola, i tre si sono sentiti.
«Ho parlato ieri con Sinner, mi diceva che ero l’unico, nel nostro gruppo di amici, che ancora non aveva vinto quest’anno, visto che lui ha vinto gli Australian Open e Giovinazzi la WEC - racconta sorridente Ciccone -. E allora ecco qua che ho vinto anch’io, siamo pari! È bello e importante avere amici come loro, che sanno cosa vuol dire sacrificarsi così tanto a livello sportivo. Ci sproniamo l’un l’altro, soprattutto dal punto di vista mentale».
L’avvicinamento al Giro d’Italia sembra procedere nel migliore dei modi, l’abruzzese è tornato a vincere dopo due anni e ora ha altri 4 giorni per togliersi ulteriori soddisfazioni, prima di volare alla Liegi-Bastogne-Liegi e poi in Albania. «Oggi era una delle tappe che più si addiceva alle mie caratteristiche, l’avevo adocchiata fin da quando avevo visto il percorso - ha detto ancora Giulio -. L’avevamo studiata bene coi miei compagni e ci siamo attenuti al piano perfettamente. Sono davvero contento di aver trovato subito la vittoria dopo un duro periodo di allenamenti. È un successo che serviva soprattutto per il morale, dopo che l’avevo sfiorata tante volte lo scorso anno. Quest’anno è andato tutto bene fino a questo momento e oggi abbiamo avuto la conferma di essere sulla strada giusta».
La curiosità di vederlo al massimo livello al via del prossimo Giro d’Italia è tanta, anche perché alla Corsa Rosa non lo si vede dal 2022 e in questi 3 anni è cresciuto molto, fisicamente e mentalmente. «La maturità è arrivata già da un paio d’anni. Lo scorso anno è stato di transizione perché ho cominciato tardi a correre e la preparazione non è stata ideale a causa della preparazione, ma credo di aver fatto comunque una discreta stagione con un buon Tour de France e il podio a Il Lombardia».
«Il Giro rimane la corsa del mio cuore, quella che mi ha fatto innamorare di questo sport - prosegue Cicco, che al Giro ha vinto 3 tappe in carriera -. Io voglio solo arrivare a correrlo al meglio, sono troppi anni che non ci riesco per via di vari problemi. Non voglio portarmi sfortuna, ma quest’anno finora tutto è andato come doveva andare. Manca però ancora un po’ e voglio rimanere concentrato su quello che sto facendo, senza fare proclami e dire se punto alla classifica o alle tappe».
Intanto, però, c’è un Tour of the Alps da vincere. Nelle sue 11 vittorie da professionista ancora non c’è la classifica generale di una corsa a tappe. «Sono onesto, ci penso spesso a questa cosa, è vero che non ne ho mai vinta una. Ma c’è sempre una prima volta e spero che sia questa settimana».