GATTI&MISFATTI. DAGNONI È PRESIDENTE: VIVA DAGNONI. IN ATTESA DI GRIDARE VIVA IL CICLISMO

POLITICA | 19/01/2025 | 18:08
di Cristiano Gatti

In democrazia non ci sono ma, se, però: il risultato è quello e al netto di eventuali brogli – non è nostro il caso – il vincitore si prende tutto con pieno diritto. Il ciclismo italiano ha rivoluto Dagnoni, segno che di Dagnoni era contento, tanto da riconsegnargli le chiavi di casa. Piace, non piace? In qualunque corsa, lo sappiamo bene noi delle biciclette, c'è un vincitore e gli altri sono battuti. Non esiste pareggio. Dunque frignare o recriminare o rimpiangere sul nome di Dagnoni, neo-presidente a pieno titolo, è un gioco inutile e puerile. Complimenti a lui che ha trovato il modo di ri-convincere la maggioranza, complimenti anche a Martinello e alla Isetti che comunque ci hanno provato, mettendosi in gioco, esponendosi alla musata: in questo Paese di gente che mormora, che ne ha per tutto e per tutti, salvo stare sempre sullo sfondo, chi si fa avanti in prima persona ha tutta la mia ammirazione e il mio rispetto. E non c'è altro da aggiungere.


Naturalmente, il bello viene adesso. Dall'aria che tira è anche il brutto. Nonostante il filtro idilliaco che Dagnoni si mette sempre davanti agli occhi, nessuno può serenamente dire che il ciclismo italiano se la passi bene. Neanche benino. Si fa fatica a trovarlo, non se ne parla, non interessa. Anche se magari in consiglio federale, dove vivono di quello, se la raccontano in un altro modo. Ma comunque: bello o brutto che sia, è un ciclismo che merita una scossa. Finita la baraonda deformante della campagna elettorale, bisogna tornare alla realtà e al realismo. Dagnoni sa bene che non gli mancherà il lavoro. Ciascuno è pronto a squadernargli la lunga lista degli interventi a dir poco urgenti e necessari. Mi auguro che anche lui abbia la sua.


Personalmente, io gli chiedo il minimo: prima di tutto d'essere un po' meno social e un po' più sociale, di dedicare qualche ora in meno all'apparenza e qualche ora in più alla sostanza. In aggiunta, gli raccomanderei la scelta degli uomini, finendola con questo pietoso metodo italiano, per cui non si scelgono mai i migliori – anche se magari un po' antipatici – a beneficio sempre e comunque dei più amici e fedeli, benchè magari cretini (che poi, la storia insegna, sono sempre i primi a scendere dalla nave, quando tira tempesta). Queste richieste riguardano il metodo. Poi ci sono i contenuti. Ma per farne una lista seria e completa, non servo io: basta guardare fuori dalla finestra, ogni tanto.


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COMMENTI
GRANDE DAGNONI
19 gennaio 2025 18:59 thered
GIUSTAMENTE rieletto e GIUSTAMENTE prosegue il suo lavoro
Criticato da tanti (anche troppi) ma sono sicuro che con l’esperienza del precedente mandato, saprà costruire una “Buona” Brigata!
Buon lavoro

considerazione
19 gennaio 2025 19:05 PIZZACICLISTA
Ma scusate, Dagnoni sono 4 anni che è al comando, cosa vuol dire che adesso serve una scossa, quello che è in grado di fare lo abbiamo visto tutti in questi 4 anni piaccia o non piaccia. Che scossa pensate possa dare, si continua imperterriti su questi standard ....e tutti noi, a chiedersi perchè siamo finiti così in basso

Articolo condivisibilissimo
19 gennaio 2025 20:01 lupin3
Gatti ha ragione su tutto, anche se tra 4 anni riscriverá lo stesso articolo

Risultati penosi molto evidenti
19 gennaio 2025 20:21 marco1970
Non c'è dubbio che dopo quattro anni della gestione Dagnoni il ciclismo italiano si trovi con le ossa rotte.Forse non sarà soltanto colpa di Dagnoni,ma c'è la situazione sia soltanto peggiorata è innegabile.

Pizzaciclista
19 gennaio 2025 20:36 verita
Intanto il consiglio nazionale è cambiato parecchio. In secondo luogo parlare meno e fare di più!

Social
19 gennaio 2025 20:46 Albertone
Dagnoni mi pare tutto, tranne che social. Se poi lei ha una lista di cose da fare, senza fare citazioni a "guardare fuori dalla finestra", gliela faccia avere. Idem la lista dei "cretini".

Bell'articolo... parole sante
19 gennaio 2025 20:54 vecchiobrocco
Fra 10 anni diventeremo uno sport come il bob o il pentathlon moderno...che appaiono solo alle Olimpiadi e con 100 praticanti.

Complimenti Presidente Dagnoni
19 gennaio 2025 20:56 StediLucca
Forse saró ripetitivo, ma per portare avanti progetti importanti 4 anni non sono sufgicenti e questo le sicietá attraverso i suoi delegati lo hanno capito bene. È stato detto di tutto in questi mesi su Dagnoni da parte degli " avversari" anche attraverso media-social sponsor di Martinello. A proposito, ritengo Martinello una persona capace, si ma per incarichi tecnici , ma per guidare una Federazione ciclistica occorrono altre caratteristiche. Riprendendo il discorso, solo 6 voti sono mancanti per passare al primo turno. Per la seconda volta gli "avversari, tra virgolette hanno preso ancora una volta la batosta. Quindi caro Presidente,ti auguro buon lavoro per il quadriennio 2025-2028. Direi che hai due toscanacci, Metti e Puccetti che sapranno supportati per portare ancora piú miglioramenti per il nostro ciclismo. Auguroni di buon lavoro.

Chi
19 gennaio 2025 21:28 Bicio2702
è d'accordo sulla rielezione del Dagno, dimostra di non capire una cippa di ciclismo e né di cosa occorre veramente al ciclismo italiano....

lupin3
19 gennaio 2025 21:29 PIZZACICLISTA
Considerazione molto intelligente

considerazione
19 gennaio 2025 21:35 PIZZACICLISTA
Conoscendo Metti non so come possa stare al fianco di DAGNONI

...
19 gennaio 2025 22:30 tommy83
il ciclismo italiano conferma quanto tenga alla politica e agli spiccioli e poco al movimento...

Realismo
20 gennaio 2025 07:56 Ruggero
Bisognava eleggere il mago Zurli' e probabilmente non sarebbe bastato nemmeno lui.....

@ bicio2702
20 gennaio 2025 16:46 ghisallo34
A parte la grammatica, in cui non sei forte, spiega cosa si dovrebbe fare. Se hai le soluzioni, fatti avanti.

Viva il ciclismo con Dagnoni Presidente!
20 gennaio 2025 19:29 roger
Ragazzi, io ho corso in bicicletta dall’età di sei anni fino al professionismo. Mi sono ritirato dopo 10 anni da professionista, durante i quali il mio lavoro consisteva nell’aiutare i miei capitani. Mi sono piazzato spesso e mi sono tolto comunque tante belle soddisfazioni, al punto che non sono mai uscito dall’ambiente e continuo a lavorare nello staff di un team professionistico. Quindi conosco benissimo questo mondo da sempre.
Vi dico di pensare che, se queste elezioni le avesse vinte Martinello, magari affidandosi a personaggi come Moreno Argentin o Giovanni Lombardi (gente che, dopo la carriera ciclistica, si è fatta strada sfruttando le situazioni e facendo spesso "terra bruciata" ovunque abbiano messo mano), sarebbe stato un colpo durissimo, anzi disastroso, per tutto il movimento del ciclismo italiano.
Godiamoci quindi questa meritata conferma di Dagnoni. Tutto il resto sono chiacchiere mosse dall’invidia e dalla frustrazione di chi è rimasto giustamente tagliato fuori. Vedrete che lui, da valido e capace industriale di successo, nonché ex corridore, farà grandissime cose. Ha la passione, la visione, la mentalità e il know-how per rappresentare il nostro ciclismo nel mondo ai massimi livelli.
Lasciamolo lavorare con grinta ed entusiasmo, insieme al suo validissimo team, e vedrete che andremo sempre meglio. Sono convinto che non ci sia un sostituto migliore di lui e sono anche certo che lo dimostrerà con i fatti, riuscendo a battere tutti i record di anni alla presidenza del F.C.I., persino quelli del mitico e storico Adriano Rodoni.
Buon lavoro presidente, e in bocca al lupo per tutto!

correzione...
20 gennaio 2025 19:53 roger
Il t9 del cell. mi ha preso non so perché Giovanni Lombardi ma io non mi riferivo a lui...assolutamente. Mi riferivo al gruppo dirigenti Lombardi e non al grande Giovanni, che oltre d essere un amico, è un grande e fa benissimo il suo lavoro.

GIOVANNI IANNELLI
22 gennaio 2025 21:59 Babbo di Giovanni
Se Cordiano Dagnoni ed il nuovo consiglio federale vogliono essere davvero credibili devono affrontare a viso scoperto in maniera onesta corretta leale e soprattutto umana la vicenda relativa alla morte di mio Figlio Giovanni ridandogli almeno un po’ di dignità intitolando alla sua memoria qualcosa di concreto di tangibile che ricordi per sempre la figura di un ragazzo innocente di un corridore esemplare la cui unica colpa è stata quella di amare la bicicletta ed il Ciclismo

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