L'ORA DEL PASTO. IL TOUR, LE SUE STORIE E I SUOI GIALLI

LIBRI | 21/07/2024 | 08:26
di Marco Pastonesi

Il Tour del 1903? “Quella prima frazione durò circa 18 ore. E dopo averla vinta, Garin si saziò con due polli, quattro bistecche, una frittata con 12 uova e 12 banane”, “Nella seconda tappa verso Marsiglia, alla stazione di Montélimar videro Hippolyte Pagie scendere dal treno con la bici in spalla, pesto e contuso dopo una caduta. Sul treno era salito 10 km prima a Loriol. Lo convinsero che non si doveva ritirare, le ferite erano superficiali. Così risalì in sella percorrendo la strada al contrario sino al punto in cui era salito sul treno. E poi riprese il percorso”.


Il Tour del 1922? “Sembrava dovesse essere finalmente la volta di Jean Alavoine di Roubaix, l’eterno piazzato già prima della guerra. Ma verso Metz ruppe la bicicletta e per poterla cambiare con un complice la prese a martellate per renderla ancor più inservibile e offrirsi l’alibi per il cambio. I commissari di corsa lo scoprirono e gli affibbiarono spietatamente un’ora di penalizzazione”.


Il Tour del 1954? Senza italiani in gruppo, “l’entusiasmo della gente in Italia venne così dedicato ad Alberto Ascari, un grande pilota che vinceva spettacolarmente, dominando la scena, l’eroica Mille Miglia. Tiberio Mitri, invece, tornò campione del mondo dei pesi medi stroncando a Roma Randy Turpin. E in luglio, assenti al Tour de France della doppietta di Louison Bobet, ci esaltammo per Achille Compagnoni e Lino Lacedelli, che conquistarono il K2, la seconda vetta del mondo dopo l’Everest, a quota 8611 metri, in Pakistan, nel Karakorum”.

Il Tour de France ha 121 anni e 111 edizioni da ricordare e raccontare, moltiplicato per il numero dei corridori e dei chilometri, una cifra che supera l’infinito. Beppe Conti l’ha riassunta in un libro di 400 pagine a 25 euro, intitolato “Il giallo del Tour”, sottotitolato “Trionfi e tragedie, segreti e misteri della corsa più importante del mondo dal 1903 ai giorni nostri”, e pubblicato da Minerva. Un’opera di sintesi che ha richiesto scelte e selezioni, ma anche attenzioni e sottolineature, che ha privilegiato aneddoti e curiosità, e che infine raccoglie sguardi e pennellate, suggerisce atmosfere e paesaggi, invita a scavi e approfondimenti. Una lettura utile anche per altre letture. Un sussidiario rotondo. Una scrittura che potrebbe armonizzarsi con le immagini di un filmato, o anche con le note di un musicista. Una voce familiare, da quando accompagna le corse con la Rai. Stavolta, ConTourbante.

Il Tour del 1973? “Poulidor, in assenza di Merckx, era pronto a indossare l’agognata maglia gialla già al primo giorno, l’incredibile frutto proibito che invece mai coglierà. Realizza un tempo eccellente sui 7 km d’un tracciato non facile. Ma chi lo batte? Un corridore che non è specialista di quel genere di esercizio, però corre in casa, Joop Zoetemelk. Di quanto? Non c’è nulla da ridere, 80 centesimi di secondo! Che folle follia per il buon Raymond”.

Il Tour del 1993? “L’unico Tour che Cipollini avrebbe potuto portare a termine, arrivando a Parigi. Ma non ha avuto fortuna. C’era una tappa davvero tremenda per lui, verso Isola 2000, dopo aver scalato il col de Restefond, oltre quota 2600 metri. Una salita infinita, alla destra di Vars e Izoard sulle cartine, non lontano dalle Alpi cuneese. Il ricordo è nitido. Al raduno di partenza a Serre Chevalier Mario, in maglia verde di leader della classifica a punti, ci sorride: ‘Beppe, quasi 30 km di salita per arrivare lassù sul Restefond. La distanza che c’è da casa mia al mare’”.

Il Tour del 2018? Nibali “aveva già provato ad attaccare ai meno dieci sulla mitica salita dell’Alpe. Viaggiava in testa alla corsa con Froome, Thomas, Dumoulin, Bardet quando nella gran ressa degli spettatori un tifoso si avvicinò troppo, munito di macchina fotografica. Vincenzo incocciò nella tracolla dell’oggetto e ne venne come disarcionato. La tv francese inquadrò Nibali a terra, era stato questione di un attimo. Picchiò duro la schiena, ma essendo un po’ ‘fachiro’, come quasi tutti i ciclisti, risalì in sella e arrivò al traguardo, chiudendo al settimo posto nel giorno della vittoria di Thomas in giallo davanti a Dumoulin, Bardet e Froome. Arrivò al traguardo all’Alpe d’Huez a dispetto d’una frattura a una vertebra. Ecco la grandezza dei ciclisti!”.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La gamma che le accoglie è la “SC”, ovvero Service-Course,  la divisione speciale che Vision, marchio protagonista nelle corse al fianco di numerosi team professionistici,  utilizza per mettere  a punto i prodotti destinati ai team World Tour e Continental.  Ecco a voi le nuove SC...


Ieri mattina alle 7 dall’aeroporto di Bruxelles, Remco Evenepoel e una parte della nazionale belga sono partiti con destinazione Kigali, in Ruanda. L’obiettivo è quello di un Mondiale nel quale la parola d’ordine è vincere. Trasportare i corridori e lo...


Il 2026 è già alle porte e il nuovo progetto MBH Bank Ballan CSB Colpack continua a prendere forma, ufficializzando due novità importanti: il passaggio tra i professionisti di Cesare Chesini, che  continua nel progetto MBH Bank Ballan CSB Colpack  e di Pavel Novak,  che...


Una notizia che ci ha spiazzato e ci ha colto letteralmente alla sprovvista. Qualche giorno fa ci ha infatti lasciato a 65 anni  Roberto Arbini, un collega, un grande appassionato di ciclismo, ma sopratutto un amico. Sempre sorridente e con...


Venerdì 19 settembre alle ore 11, nella sede della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola (Piazza Matteotti 2/3, Mirandola – MO) nasceranno uffiicialmente due delle classiche più prestigiose del calendario ciclistico internazionale: il Giro dell’Emilia Granarolo e il Giro dell’Emilia...


Kigali sta accogliendo in queste ore i protagonisti delle prime gare mondiali in programma, vale a dire le cronometro. Ma c'è una città del Ruanda che ha fatto molto di più nelle ultime due settimane: a Bugesera, infatti, si sono...


Nella giornata dedicata a Rebellin e Scarponi al Museo del Ghisallo, la nostra Giulia De Maio ha raccolto anche la testimonianza di un corridore italiano che potrebbe rimanere senza squadra: Marco Tizza, che con la probabile chiusura della belga Wagner...


Se settantasei anni dopo il primo pezzo sul ciclismo viene ancora letto e studiato, derubato e citato, imitato e copiato, venerato e ripubblicato, significa che Gianni Brera è nella letteratura italiana. Oltre i paradossi e i neologismi, oltre le cronache...


Siete pronti a vivere una stagione invernale da protagonisti? Con Alé e la nuova collezione Fall/Winter 2025,  già disponibile sul sito www.alecycling.com e presso i migliori rivenditori di abbigliamento da ciclismo di tutta Europa, la sfida sarà sicuramente vinta. La collezione, dedicata all’attività...


L'emozione di Hannah Gianatti per il suo primo Campionati del Mondo di ciclismo su strada UCI donne juniores la si deve, oltre alla sua bravura, alla raccolta fondi che la sostiene grazie all'Australian Sports Foundation (ASF) che è l'unico beneficiario...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024