L'ORA DEL PASTO. IL CAPPELLINO DI COPPI, LA SINDONE DEL CICLISTA

NEWS | 09/07/2024 | 10:28
di Marco Pastonesi

Un cappellino di spugna. Nessuna scritta. Solo due fascette, tricolori. Una, più grande, sopra la visiera. L’altra, più sottile, sulla punta.


Di certo si sa poco. Che il cappellino è del 1949. Che è firmato da Fausto Coppi. E che appartiene alla collezione di Giannetto Cimurri. Solo lui, Mano Santa, il massaggiatore dell’Atala e delle nazionali, strada e pista, Mondiali e Olimpiadi, ne avrebbe potuto raccontare la storia, a cominciare dalla genesi.


Cappellino, berrettino. Nel ciclismo è sempre esistito. Lo indossava Maurice Garin, lo spazzacamino valdostano primo vincitore del Tour de France nel 1903. Proteggeva dalla pioggia, poco, e dal sole, di più. Lo si portava con la visiera davanti, ma anche dietro, per ragioni aerodinamiche, alla belga. Lo si mostrava per esibire lo sponsor. Lo si regalava ai tifosi più appassionati. Tra i pionieri, più che cappellini o berrettini erano copricapi. Dipendevano anche dall’origine dei corridori. Nel 1913 il tunisino Ali Neffati, 18 anni, si procurò una bici, imparò a pedalare, due giorni dopo si iscrisse al Tour de France, correva con il fez, aveva freddo anche in pieno luglio, e più per la temperatura che per la fatica si ritirò. Sostituito dal casco, il cappellino continua a essere portato, sotto, perché il sudore non sgoccioli su occhi e occhiali. E’ una copertina di Linus in testa.

Nella epopea del ciclismo il cappellino è servito anche ad altro. Negli assalti alle fontane. Perfino nelle urgenze intestinali. E in certe questue sentimentali. Si narra che, all’arrivo dei Giri d’Italia del secondo dopoguerra ci fosse spesso qualcuno che rovesciasse un cappello, o un cappellino, per raccogliere donazioni destinate all’ultimo in classifica: Luigi Malabrocca. Chi allungava spiccioli o banconote, chi zollette di zucchero o tavolette di cioccolato, chi frutta o pane, chi addirittura sigarette.

Il primo, forse, a dettare il cambiamento fu Jean Robic. Lo avevano soprannominato Capretta, per il modo in cui pedalava – forte – in salita. Era alto (poco) 1,61, sfoderava un naso grifagno e una voce lamentosa. Si sposò tre giorni prima del Tour de France del 1947: lei, Raymonde, gestiva un baretto a Parigi; lui premise “sono povero” e promise “ma come dote ti porterò il Tour”. Lo conquistò all’ultima tappa, la Caen-Parigi di 257 km, attaccò a Rouen, su una salitella oggi indegna anche di un gran premio della montagna di quarta categoria, e scippò la maglia gialla all’italo-svizzero-francese Pierre Brambilla, precipitato al terzo posto della generale a più di 10 minuti. Robic: gli italiani lo chiamavano “Testa di vetro”, i francesi “Testa di cuoio”, è che aveva subito due fratture alla testa, e siccome gli avevano giurato che una terza poteva essergli fatale, allora lui si fece costruire un casco di cuoio spesso. L’unico del gruppo a indossarlo. E a chi dubitava dell’efficacia del casco, per dimostrare il contrario una volta Robic si fece dare un martello, si assestò un colpo in testa e, mentre scendeva un rivoletto di sangue, imperturbabile dichiarava “visto?, non ho sentito nulla”.

Invece Coppi, chissà, in quelle giornate torride di luglio, in cui il calore rimbalzava sulla strada e scioglieva il catrame, al cotone preferiva la spugna. Forse, quando era impregnata di sudore, la strizzava. Oggi quel cappellino vale oro. Con il dovuto rispetto, una sacra sindone.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Avremmo voluto scrive della Liegi Bastogne Liegi Juniores solo per darvi conto della vittoria del britannico Harry Hudson sul belga Leander De Gendt e Max Hinds,   ma purtroppo ciò che è successo in prossimità della linea d’arrivo in cima alla...


Joshua TARLING. 10 e lode. Erano giorni che andava in giro a dire che pensava alla crono di Lucca, ma visto che c’era ha pensato bene di portarsi a casa anche quella di oggi, a Tirana. Joshua è un magnifico...


Sono bastati 13, 7 chilometri a Primoz Roglic per mettere le cose in chiaro per la classifica generale del Giro d'Italia. Niente di definitivo, come è naturale che sia, ma segnali già importanti inviati ai suoi avversari. Per chiarire la...


L'identikit ideale del campione che viene al Giro dovrebbe partire da un connotato principale: la serietà. Uso questo termine in disarmo, ormai quasi offensivo, ma potrei usare un sacco di altri sinonimi. L'importante è capirsi. E intendere il significato. Il...


Novità e sorprese, conferme e pronostici rispettati. Col fiato sospeso fino all'ultimo istante. Le emozioni non sono mancate nemmeno nella seconda tappa del Giro d'Italia 2025: la cronometro individuale di 13, 7 km - con partenza e arrivo a Tirana...


«Rispetto a una settimana fa avevo un’altra gamba» (Francesco Busatto, maglia bianca del Giro, conferma i grandi passi avanti fatti nel settore delle protesi). Dopo la lunga serie di piazzamenti raccolti da Van Aert negli ultimi anni, la Visma ha...


Volata vincente di Benoit Cosnefroy al Grand Prix du Morbihan di Plumelec prova della Coppa di Francia. Il transalpino della Decathlon AG2R La Mondiale ha regolato i connazionali Kevin Vauquelin e Clement Venturini, entrami della Arkea B&B Hotels, e l'uruguaiano...


Dopo il Grand Prix Herning e il Fyn Rundt-Tour of Funen di settimana scorsa, il calendario di gare in area scandinava è proseguito quest’oggi con la prima gara Elite della stagione in terra norvegese, il GP Sundvolden, che ha...


Matteo Ambrosini sorprende tutti e vince in perfetta solitudine la 71^ edizione del Trofeo Matteotti che si è svolto in provincia di Firenze. Il portacolori della MBH Bank Ballan CSB Colpack  ha così ottenuto la sua seconda vittoria stagionale, la 6^ per il...


Il Giro del Medio Po in versione juniores regala il successo a Giacomo Sgherri. Terza affermazione, dopo Pasqualando e la cronosquadre di Praticello di Gattatico, per il pesarese del Team Vangi Il Pirata che a Castel San Giovanni, nel Piacentino,...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024