FIANDRE. VAN DEN SPIEGEL E LA LOTTA AI TIFOSI INDISCIPLINATI: «SERVONO MISURE SEVERE»

PROFESSIONISTI | 04/04/2024 | 08:20
di Francesca Monzone

Tomas Van den Spiegel dopo l’ultimo Giro delle Fiandre ha deciso di prendere misure severe contro i tifosi indisciplinati, quelli che durante la Ronde hanno avuto comportamenti inaccettabili nei confronti dei corridori.


Mathieu van der Poel (Alpecin – Deceuninck) ed Elisa Longo Borghini (Lidl – Trek) sono stati i grandi vincitori del Giro delle Fiandre lo scorso fine settimana, ma gli spettatori hanno fatto scrivere ancora una volta titoli negativi per il loro comportamento durante il passaggio della corsa. Su X Tomas van den Spiegel, capo della società che organizza la Ronde, ha fatto il punto della situazione, perché ancora una volta ci sono stati comportamenti simili a quelli degli hooligan.


Mathieu van der Poel, facilmente identificabile in gara con la maglia arcobaleno, è stato più volte fischiato, insultato e durante il passaggio sul Kwaremont alcuni tifosi si sono divertiti a tirargli la birra e non solo. «Sull’Oude Kwaremont erano presenti più di 50.000 persone, un record assoluto. Ma in futuro la gestione e la distribuzione del pubblico saranno molto importanti - ha scritto van den Spiegel - Dobbiamo educare i tifosi quando si tratta di sicurezza. Sarà obbligatorio posizionarsi dietro le transenne o a bordo strada e mai sulla strada. Punto!».

Van den Spiegel ha usato parole chiare anche per gli hooligans del ciclismo che si trovavano sul Kwaremont. «La tolleranza sarà zero è l'unica via da seguire in questo settore. Questi ragazzi non devono offuscare l'immagine del nostro sport».

Il manager belga ha sottolineato anche gli incidenti tra tifosi che si sono verificati nel comune di Kluisbergen. «Potremmo dover agire diversamente in futuro» ha ammesso van den Spiegel.

«Per lui il maltempo non è stato solo un motivo per cui il gruppo ha avuto problemi sul percorso: «Il gruppo di ciclisti che hanno corso il sabato, i fornitori, i tifosi, i veicoli in gara e la pioggia, hanno reso il percorso difficile da percorrere per i corridori professionisti la domenica. Quando le donne sono passate, lo strato di fango era ancora più denso».

Van den Spiegel ha detto di avere sempre pronto un piano B. «Abbiamo un’alternativa da usare anche durante la gara. Ma cambiare il percorso con così poco preavviso ha conseguenze anche per la sicurezza del gruppo e dei tifosi. Lasciare il Koppenberg sul percorso era per tanto l'opzione più sicura».

C’è chi invade il percorso e chi, anche da dietro le transenne, riesce a toccare il corridore: Van den Spiegel vuole interrompere questa moda irrispettosa e, con il supporto delle autorità, si sta pensando a delle sanzioni che dovrebbero colpire i tifosi lunghi di mani.

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COMMENTI
Oramai
4 aprile 2024 08:46 ghisallo34
Oramai anche il ciclismo, e' diventato serbatoio di sfogo per gente che deve mostrarsi un tv,con azioni assurde. incredibile

Problema sempre piu' frequente
4 aprile 2024 10:09 Cicorececconi
Si vedo scene da hooligans sempre piu' spesso e ovunque. A fronte di cio' il sindaco di Pozzolengo, ha fatto bene a far uscire il problema.

La tv e i social
4 aprile 2024 10:29 Albertone
La tv e soprattutto i social hanno trasformato tanti eventi in ring. Scene mai viste prima, dato che il pubblico del ciclismo e' sempre stato corretto

Frustrati
4 aprile 2024 10:37 Ale1960
Il ciclismo, come comportamento dei tifoso,si sta purtroppo allineando,con altri sport. E non solo fisicamente. Ci sono anche hooligans virtuali. Basti leggere certi commenti e scontri tra utenti su questo sito. Non esiste più rispetto per le idee altrui.

Le persone non cambiano
4 aprile 2024 12:18 Finisseur
Basta far paragoni stupidi, col calcio ad esempio, che in fatto di spettacolo e business è il miglior sport del mondo. Se qualcuno ha buona memoria anche ai tempi di bartali i tifosi aggredirono corridori, sia fisicamente, che con lanci di vari liquidi.

Ale1960
4 aprile 2024 13:27 lele
Hai ragione. Gli hooligans digitali sono peggio!

Vdp
4 aprile 2024 13:38 Stef83
Purtroppo si vedeva chiaramente in tv le volte che gli hanno tirato bicchieri di Birra(speriamo solo Birra)... Purtroppo di idioti ce ne sono troppi in giro 🤷🏻‍♂️

birra birra e ancora birra
4 aprile 2024 15:29 ciclomanix
Lo scorso anno sono andato sul paterberg e alla fine della corsa per prendere il bus navetta sono passato sul kwaremont. Ho dovuto attraversare una piccola piazzetta. E' stato un incubo. Tutti completamente ubriachi !!! anche sulla navetta c'erano tantissimi ubriachi (che forse poi si saranno messi alla guida della propria auto). Il business della birra in quelle manifestazioni (vedi anche circuiti di ciclocross) e' il vero motore che muove tantissimi soldi. Lamentarsi poi che le persone siano fuori controllo mi sembra ingenuo o ipocrita.

per bullet
5 aprile 2024 10:55 tinapica
No, mi spiace, nessun buffetto. Se ne sono viste a iosa di cadute disastrose provocate da chi voleva solo "aiutare" chi si danna anima e corpo in bicicletta. In realtà queste persone "aiutanti" vogliono solo trovare (misero) spazio di affermazione, agli occhi delle persone lì presenti (come la sua testimonianza ben ci racconta) e soprattutto ai propri occhi, per un probabile problema di autostima. Il pubblico del ciclismo ha il DOVERE di stare a guardare, scansarsi per agevolare il passaggio, applaudire. Punto. Al limite si può esternare un moderato dissenso nei confronti di qualche antipatia in plotone (io ad esempio l'avrei fatto se ai tempi avessi avuto la possibilità di dirlo ad Armstrong) ma il rischio di trascendere è troppo, per cui meglio comunque di no

a Finisseur
5 aprile 2024 10:58 tinapica
...e allora? Perché le teste vuote sono sempre esistite allora le giustifichiamo ancora adesso che stanno aumentando di numero?
Degli episodi che Lei narra ancora oggi, nei libri di Storia del ciclismo, se ne narra con -fondatissimo- disprezzo, non li si usa per giustificarne di analoghi.

altra questione è quella del fango
5 aprile 2024 11:04 tinapica
C'è il fango e si cambia percorso? Ma allora perché non annullare proprio la corsa se piove?!? Purtroppo i segnali di totale rimbambimento del ciclismo, che ha nelle avverse condizioni meteo uno dei suoi topòs più epici, di quelli che stanno alla base della passione popolare per questi eroi in bici, sono sempre più numerosi e sempre meno contrastati da parte di chi organizza le corse. Così facendo si uccide il ciclismo. Lo sanno bene ma credono, o fingono di credere, che non sia così.
A questo punto tanto vale abolire il ciclismo su strada e lasciare solo quello su pista (dove comunque si fracassano con estrema facilità). Ho però il sospetto che l'interesse ed il relativo giro d'affari, in tal caso, crollerebbe.
Io di sicuro me ne disinteresserei.

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