CASO BAHRAIN, MA NESSUNO HA QUALCOSA DA DIRE?

LETTERA APERTA | 03/07/2022 | 08:00
di Fiorenzo Alessi

Caro Direttore,
visto che sul Ciclismo, soprattutto quello che è dedizione e sacrificio quotidiani nell'esercizio della Professione di Corridore Cicilista (trascurando le tante altre figure di lavoratori "del" Ciclismo!), si può tranquillamente... sparare ad alzo zero, non mi si vieterà  di dire che, volenti o nolenti, siamo sostanzialmente rimasti all'Ottobre del 2010.


Per chi ha memoria, il Capo stesso della Procura Antidoping del CONI, dott. Ettore Torri, se ne uscì con questa bella frase: "Tutti i ciclisti sono dei dopati". Non va dimenticato, tra l'altro, che si esposero pubblicamente i motivi fondanti un'affermazione così tranciante, nè va taciuto che si sa bene come finì il giudizio civile instaurato dall'ACCPI nei confronti di questo esimio Magistrato. Per farla corta, chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato.


A dire il vero, tenuto conto di come, anche nei giorni scorsi - e alla vigilia dell'inizio del Tour de France - si sia assistito ad invasive ed eclatanti iniziative di Polizia Giudiziaria coordinate dalla Magistratura Francese in "... un'azione concertata contro l'uso di sostanze vietate nelle gare ciclistiche...",  può ben dirsi che sia ormai perenne il sospetto di un Ciclismo sempre e comunque dopato.  Ho volutamente rimarcato il termine "sospetto" che, in questioni giudiziarie che abbiano un minimo di decenza, conta come il due di coppe quando briscola è a denari.

Ad avviso del sottoscritto, e nonostante un Comunicato Stampa a firma Europol di molto fumo ma ben poco arrosto, si procede a tentoni e dando rilievo a cosiddette fonti d'indagine che rasentano la valenza della "chiacchiera da bar" se non, addirittura, la propalazione calunniatoria.

Facendo ricorso, peraltro, a mezzi di ricerca della prova, com'è la perquisizione, che l'Europol medesima ha il pessimo gusto di qualificare come "...irruzione in uno degli hotel del Tour...". Con tempi e modi, oltretutto, di pessima sceneggiatura.

Mi dico: di fronte a tutto ciò, rispettando le funzioni di chi a vario titolo è chiamato ad investigare per accertare l'eventuale commissione d'illeciti ma al contempo pretendendo che sia parimenti rispettata quella robaccia che ci si ostina a chiamare presunzione di non colpevolezza (almeno fino ad un accertamento Giudiziario, meglio se definitivo !), nessuno dei "Capi", "Presidenti" e "Responsabili" dei vari Enti ed Istituzione Ciclistiche Professionistiche ha qualcosina da dire o precisare?

Probabilmente sbaglio io, e la miglior difesa è il silenzio. Ciò nonostante, tutto questo mi fa pensare, diversamente da come intendo che si debba comportare chi ha non solo l'onore ma soprattutto l'onere di "tutelare" i Ciclisti Professionisti e chi altri lavora per il Ciclismo, che ormai un modello di virtù sia l'ignavia. Oddio, forse sono un po' retrò, o arcaico se si vuole: a chi mai fregherà qualcosa dell'essere tacciato d'indolenza nell'operare, oppure di essere ritenuto un opportunista o un vigliacco? Continuiamo a credere che tutto vada bene così. Non sia mai che qualcuno s'indisponga.

Cordialmente, ma sconsolatamente.
Fiorenzo Alessi

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COMMENTI
Condivido
3 luglio 2022 11:53 fransoli
Il pensiero del sig. Alessi. C'è modo e modo di fare le cose. È giusto indagare se ci sono fondato sospetti che qualcuno commetta dei reati, ma la perquisizione negli hotel dei corridori alle 530 del mattino è un'inutile carognata.. Ma cosa vuoi trovare allla vigilia del tour nella camera di un ciclista che da un anno è sotto la lente della magistratura?

Esempi passati
3 luglio 2022 13:25 Bullet
Mi pare che anche in Italia in passato a Sanremo e Torino 2006 ci furono perquisizioni per gli stessi motivi e visto che ci fu la flagranza nessuno si sdegno' dei modi usati. Peccato che quando si fa negli altri paesi non viene mai fuori nulla mentre da noi fu l'inizio della fine con sponsor che scapparano mentre all'estero prima di rovinare un settore ci pensano più di una volta. Quindi non bisognerebbe scandalizzarsi dei controlli in se ma che solo in Italia i controlli ebbero dei risultati mentre all'estero pare non portino mai a nulla.

Ma cosa ne sappiamo...
3 luglio 2022 13:38 Sandro
Mi sembra una discussione inutile... Se la polizia ha o no fondati sospetti per compiere quelle perquisizioni è cosa non conosciuta dell'opinione pubblica... Possiamo mantenere un sano dubbio (non sempre la giustizia è splendida) ma dubbio rimane.
Dopodiché... Il ciclismo è cambiato, alcune cose non si vedono più... Ora, non dico assolutamente che sia merito delle perquisizioni alle 5 del mattino ma, ci piaccia o no, quelle perquisizioni hanno fatto parte del processo

Tutti i ciclisti sono dopati?
3 luglio 2022 14:17 libero pensatore
Io non la penso così,se un magistrato è cretino non vuol che lo sono anche tutti gli altri.

Alessi
3 luglio 2022 14:54 Anbronte
Ma cosa pretendi da una organizzazione disorganizzata e malgestita, vedi caso Gazprom, quale è l UCI

@bullet
3 luglio 2022 16:19 fransoli
altri tempi.... sono passati 16 anni.... all'epoca poteva avere un senso perché le perquisizioni negli alberghi erano una novità... adesso secondo te alla vigilia del tour una squadre tiene le sostanze nelle camere degli atleti sapendo che c'è un indagine in corso? Non penso che siano così stupidi da farlo. Secondo me questa è la ripicchina per il gesto plateale di Mohoric dopo la vittoria dello scorso anno. Se trovi qualcosa lo trovi dai preparatori, nei centri di allenamento, e magari nei periodi di preparazione invernale, non certo ora... poi oh.. prima o poi ci diranno cosa hanno trovato nelle camere

X Fransoli
3 luglio 2022 17:11 Albertone
Sei stato in grado di fare polemica sull'ex Ct dei disabili, vedi te che livello hai raggiunto. Ed insisti...

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