PAOLO CIMINI, IL CICLISTA ROMANO CHE VINSE AL GIRO GRAZIE A FANINI. GALLERY

STORIA | 13/01/2022 | 07:40
di Valter Nieri

Il ciclismo aiuta non soltanto a coltivare la salute mentale e fisica ma anche ad avere un impegno costante nel lavoro una volta attaccata la bicicletta al chiodo. Si impara il senso della fatica, a sopportare sforzi prolungati come è stato per Paolo Cimini. Un ragazzo romano arrivato al professionismo nel 1986 grazie ad Ivano Fanini che ha creduto in lui.


«Passai professionista grazie a Fanini e ai fratelli Gianni e Diego Cedroni, commercianti di auto che mi proposero a lui. Fanini è una persona carismatica che dà entusiasmo ai suoi atleti facendoli sentire importanti. Senza di lui probabilmente non sarei riuscito a correre alcune stagioni da protagonista dopo l'esordio nell'86 con la Murella-Fanini».


E se le diciamo Jesolo...
«È una località balneare per me indimenticabile, lì si concluse la 14a tappa del Giro d'Italia 1987, una tappa di 260 km che vinsi battendo allo sprint davanti a Paolo Rosola, uno dei più grandi velocisti di quel tempo. Ricordo che il giorno precedente portai a termine con fatica la crono individuale di San Marino, ero a pezzi ma poi mi sono trovato nelle prime posizioni nel rettilineo di arrivo. Ho ritrovato in un attimo le energie per giocarmi la volata finale e superare Rosola negli ultimi 50 metri: allora indossavo i colori della Remac-Fanini».

Raro vedere il trionfo di un ciclista romano. Come fu accolto dai suoi amici?
«A Morena, questo il nome della frazione dove sono nato e risiedo tuttora, mi riservarono una festa come se avessi vinto un campionato del mondo. In diverse vie del paese campeggiavano striscioni con il mio nome. Un tripudio di cori rendeva il momento elettrizzante. Un romano di strada, perchè fin dall'età giovanile ho passato più ore in bicicletta che sui banchi di scuola, rappresentava Morena al Giro d'Italia e tutto questo lo devo ad Ivano Fanini, il più grande scopritore di talenti del ciclismo italiano. Vincere una tappa al Giro per un italiano è un momento esaltante: immagino cosa abbia provato Mario Cipollini a vincerne addirittura 42 firmando il record assoluto».

Perché a Roma nascono pochi ciclisti di alto livello?
«A Roma, il calcio è da sempre lo sport di gran lunga più seguito. Mancano le strutture per far allenare i ragazzi e in bicicletta è pericoloso muoversi su strada a causa del grande traffico. L'unico Velodromo che esisteva, il Velodromo Olimpico, è stato demolito nel 2008. Per i genitori è molto più semplice portare i propri figli al campo di calcio vicino casa che fare troppi chilometri nel traffico scegliendo altre discipline sportive».

Dopo la tappa al Giro, nel 1988 Cimini non è più una sorpresa e va a segno due volte in classiche nazionali di prestigio con la maglia Fanini-Seven Up. Si impone infatti nel Giro dell'Etna superando nell'ordine Giuseppe Calcaterra e Adriano Baffi, ma soprattutto vince il Trofeo Laigueglia con un podio quasi tutto faninista: superò infatti allo sprint Stefano Allocchio della Chateaux d'Ax, oggi direttore del Giro d'Italia, ed il compagno di squadra Alessio Di Basco.

«A Laigueglia - prosegue nei suoi ricordi Cimini - vinsi alla presenza di mio padre Roberto, scomparso nel 1998, e di Ivano Fanini. Il presidente non stava più nella pelle, raggiunse il palco senza "appoggiare i piedi a terra". Io mi sentivo una mosca bianca perchè Roma non aveva mai partorito corridori vincenti. E' stato molto emozionante ritrovare il 21 dicembre amici ed ex ciclisti al Giro d'Onore, la Festa indetta dalla F.C.I. nello "Spazio 900" a Roma. Nel ciclismo, in corsa come fuori, c'è sempre stata una stima reciproca e un vero rispetto: ho riabbracciato amici come Bugno, Scirea ed Allocchio. Nel 1989 mi staccai da Fanini passando alla Jolly Componibili presieduta da Marino Basso e nel 1990 l'ex diesse di Fanini Franco Gini mi portò con se alla Gis-Benotto St Gréé, la mia ultima squadra a livello professionistico, con la quale colsi il mio ultimo successo nel Philadelphia International Championship".

A soli 26 anni Paolo Cimini attacca la bicicletta al chiodo. Ma perchè così presto nel pieno della carriera?
«Durante una corsa a tappe italiana fui vittima di una intossicazione alimentare, con conseguente mal di stomaco, dolori muscolari e difficoltà respiratorie. Non sono più stato bene e non mi sentivo più in grado di correre. Nel 1998 poi morì mio padre Roberto a soli 57 anni, ho ereditato la sua azienda edilizia Edilcimini che dirigo tuttora assieme a tre dei miei quattro figli, Giulia, Roberto e Clarissa».

Cosa le ha trasmesso il ciclismo?
«Valori morali, la felicità, l'amore ed un concetto importante: le conquiste della vita si ottengono soltanto con il sacrificio. Per farle un esempio che ogni tantofaccio anche ai miei operai, in una tappa del Giro a Canazei pioveva e nevicava, si pedalava con copriscarpe improvvisati ricavati da una muta, gambe scoperte ed una leggera mantellina per coprirci dal freddo e dalla pioggia. Io che ero un velocista e quindi mi sarei dovuto trovare meglio in discesa, non vedevo l’ora che arrivassero le salite perchè salendo mi riscaldavo e scendendo morivo dal freddo. Il ciclismo è a tutti gli effetti una scuola di vita».

Dopo aver gestito per anni una squadra di giovanissimi e dilettanti, Paolo Cimini, che anche a livello personale non ha perso la voglia di pedalare, oggi guida una squadra cicloamatoriale, la Roma Team - Edilcimini, presieduta da Stefano Bianchini con lo stesso Paolo vice presidente. Che a 57 anni continua a coltivare quella grande passione che lo ha visto arrivare a conquistare grandi successi con le squadre Fanini.

Copyright © TBW
COMMENTI
Che uomo!
13 gennaio 2022 11:39 Libertas
Cimini? Un grande. Talento purissimo e persona gentile, ci cuore e onesta. Forse poteva raccogliere molto di più, considerate le doti. Però bella storia, e assoluto fortissimo professionista come oggi non ce ne sono tanti.

Potente Velocista
20 gennaio 2022 16:42 AleSandro
Ottimo velocista con una potenza esagerata nelle volate specie quelle corte, uno dei pochi romani ad aver riportato successi a così alti livelli, prima di lui mi permetto di ricordare Bruno Monti detto "il romanino volante" professionista dal 1953 al 1961, vinse tre tappe al Giro d'Italia, vestendo la maglia rosa per due giorni.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Bellezza in bicicletta? Moltissimo di più. Affascinante, seducente, incantevole, era diventata il simbolo della grazia e dell’avvenenza, l’icona dello splendore e dell’attrazione, in altri tempi l’avrebbero chiamata Afrodite o Venere. Il colore perfetto per lei si direbbe un non colore,...


Solito monologo di Lucinda Brand che non perde l'occasione di mostrare la sua forza. Anche a Dendermonde l'olandese della Baloise Glowi Lions non ha avversarie e conquista l'undicesima vittoria consecutiva settima nella Coppa del Mondo di Ciclocross donne elite che...


Super Italia nella quarta prova della Coppa del Mondo di Ciclocross juniores che si è svolta a Dendermonde in Belgio. Gli azzurri dominano la scena e conquistano il successo con il campione italiano Patrik Pezzo Rosola, il primo in Coppa per...


Con il sesto posto di Stefano Viezzi si è conclusa la quarta prova della Coppa del Mondo di Ciclocross under 23 svoltasi a Dendermonde (Belgio) e che ha visto il trionfo, il terzo nella Challenge UCI, di David Haverdings olandese...


Terzo successo nella Coppa del Mondo di Ciclocross per la giovane iridata Lise Revol che consolida la sua leadership nell speciale Challenge UCI per la categoria donne juniiores. La diciasettenne francese trionfa in solitaria sul traguardo di Dendermonde (Belgio) dove...


Il lavoro delle diplomazie in rappresentanza di RCS Sport & Events e delle squadre che parteciperanno al prossimo Giro d'Italia non ha dato finora i risultati attesi e le parti sono ancora piuttosto lontane. Al centro della contesa, ancor prima...


La vigilia del Gran Premio Valfontanabuona di ciclocross che quest'anno è valido quale Coppa Italia Giovanissimi, è sempre ricca di eventi. Il Velo Val Fontanabuona di Roberto Portunato ha infatti ideato due riconoscimenti, il Premio Fontanino e il Premio Adriano...


Tra i corridori che hanno rischiato di finire la propria carriera nel 2025 dopo la fusione tra la Intermachè e la Lotto, c’è anche Arne Marit, che solo da poche settimane ha trovato un ingaggio al fianco dell’amico Remco Evenepoel....


L’ultima versione del riuscitissimo faro anteriore Allty ha davvero molto da offrire, a partire dai potentissimi 1500 LM che possono essere sviluppati. Se cercate una soluzione slim, potente e dotata di tante funzionalità,  Allty 1500S è il faro giusto per illuminare...


Ha due facce ancora, ancora e sempre, questo nostro ciclismo, da anni. Ma vissuto, dibattuto, amato, trascorso, in Campania, realmente al giorno di oggi, è ancora di più conflittuale, per la narrazione leale fra un presente liliale e un passato...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024