FROOME. «IL RITIRO? NON E MAI STATO UN'OPZIONE. E STO LAVORANDO PER...»

PROFESSIONISTI | 19/01/2021 | 07:00
di Francesca Monzone

Il ritiro non è mai stato un’opzione per Chris Froome, che dalla California ha preso parte alla conferenza stampa della Israel Start Up Nation. Il keniano bianco, quando ha deciso di cambiare squadra, ha considerato molti fattori, non solo un rinnovamento per se stesso ma anche la possibilità di essere parte attiva di un progetto che lo vedrà protagonista anche dopo le gare.
«L'età è qualcosa che hai in testa e io sono ancora un giovane nel ciclismo». Sorridendo Froome ha fatto riferimento anche allo spagnolo Valverde, che a 40 anni compiuti è ancora nel gruppo dei migliori.
Mentre i suoi nuovi compagni di squadra sono al lavoro in Spagna, il britannico è rimasto negli Stati Uniti dove sta seguendo un accurato programma di riabilitazione per tornare al massimo della forma.
«Faccio riabilitazione tre o quattro volte alla settimana in un centro specializzato per sbarazzarmi di tutte le debolezze che erano rimaste dall’incidente del 2019, spero di essere di nuovo al 100%».
Froome nel 2020 era tornato alle gare: lo aveva fatto per se stesso, perché non voleva finire la sua carriera senza aver avuto la possibilità, di lasciare al ciclismo ancora qualcosa di bello.
«Dopo l’incidente, la cosa più semplice da fare era fermarsi, ma non volevo finire la mia carriera in quel modo, finire perché ero caduto. Quando ho saputo che avrei potuto recuperare completamente ho deciso che avrei provato, continuando a lavorare sodo. Con quattro vittorie già conquistate al Tour de France, sono estremamente motivato ad aggiungere un quinto successo. Quando ho saputo che mi sarei ripreso, non ho avuto dubbi: sapevo cosa dovevo fare».
Il campione non si è arreso e, anche se alla Vuelta la condizione non era quella che sperava, ha deciso di andare avanti. Ha attraversato l’oceano Froome e, con tutta la sua famiglia, si è stabilito in California. Qui ha trovato la situazione ideale, con un clima che gli consente di uscire in bici tutti i giorni e un’equipe altamente specializzata che lavora solo per lui.
«Prima di tutto, il mio grande obiettivo è quello di tornare al 100 per cento. I miei risultati dipenderanno solo da questo. L'anno scorso ero già vicino al livello che volevo raggiungere, ora devo fare un ulteriore passo avanti per tornare al rendimento precedente l’incidente. L'anno scorso è stato un processo di apprendimento, ho imparato a “sentirmi”. Ora posso continuare a lavorare sul mio recupero».
Froome è un corridore determinato e nel corso della sua carriera tante volte ha dimostrato di poter raggiungere gli obiettivi, non solo con le gambe ma anche con la testa.
«Il modo in cui l'alimentazione e lo sport si sono evoluti nel corso degli anni ha dato la possibilità agli atleti di continuare l’attività e ritirarsi sempre più tardi. Guardo un corridore come Alejandro Valverde che ha già 40 anni, che corre ancora nei grandi giri, in gara è con i migliori del mondo, quindi è ancora possibile per me continuare e mi piacerebbe dimostrarlo».
Alla Vuelta le sue gambe non rispondevano ancora come voleva, ma questo era normale perché proprio in quelle gambe erano presenti ancora viti e placche, che sono state rimosse solo dopo la corsa spagnola.
«Ero felice di essere tornato a correre, mi trovavo esattamente dove volevo e sapevo di non essere poi così vecchio. Ho anche avuto un problema al ginocchio durante la corsa a causa di un po’ di "hardware" che era ancora presente nel mio corpo. Questo materiale ha causato irritazione e non mi ha dato la possibilità di correre come avrei voluto. Quei bulloni sono stati rimossi dopo la Vuelta, quindi questo fa già una grande differenza. Inoltre, alcuni muscoli, come i quadricipiti, avevano bisogno di una particolare attenzione e ci sto lavorando sodo. Adesso, con questo lavoro di recupero, ho la sensazione di essere molto più vicino al mio vero ritorno».
Per il britannico “ritornare” vuol dire essere competitivo come prima, quando al Tour de France il più forte era lui. Per quanto riguarda il rientro alle gare, un calendario non esiste, anche se la squadra ha le idee chiare. Froome dalla California avebbe dovuto andare in Argentina, ma il Covid-19 ha fatto saltare le corse del Sud America e questo per lui paradossalmente ha un lato positivo, perché potrà continuare il suo programma di recupero senza interruzioni.
Un recupero finalizzato al Tour che resta comunque il suo grande obiettivo. Per raggiungere il quale si dovrà misurare con nuove squadre enuovi talenti.
«Naturalmente ci sono alcune squadre estremamente forti che hanno dominato le corse stando sempre davanti nel gruppo, lo abbiamo visto nella scorsa stagione. Ma se guardi Pogacar, la sua squadra al Tour de France dell'anno scorso non ha corso in questo modo e alla fine ha vinto la Grande Boucle».


Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Come non ricordarlo...: la maglia è la più bella del mondo, azzurra, il braccio sinistro teso, quello destro che mima il gesto di scagliare una freccia. I tifosi stupiti e increduli: "L'ha fatto di nuovo". Sono passati ormai alcuni mesi...


Non ha mai perso l'affetto dei suoi tifosi, e ormai sono passati 35 anni da quando duellava con Indurain e Bugno al Giro e al Tour. Claudio Chiappucci è sempre in formissima, gira l'Italia e l'Europa con la mountain bike,...


Fra gli ospiti italiani che la settimana scorsa, abbiamo avuto modo d’incrociare alla presentazione del percorso della Vuelta España 2026 tenutasi alla Salle des Etoiles dello Sporting Club di Montecarlo vi è stato anche il tributarista e procuratore sportivo Mauro...


Con carattere ha saputo lasciarsi alle spalle una prima parte di 2025 condizionata da problemi fisici e con determinazione e tanto lavoro è riuscita a riscattarsi, ottenere ottimi risultati fino alla prima maglia  iridata tra le élite nella prova dell’Inseguimento...


La stagione 2025 del ciclismo su strada si conclude con una straordinaria dimostrazione di potenza e talento. Due nomi dominano la scena globale: Tadej Pogačar e Demi Vollering. Wntrambie hanno lasciato un segno indelebile nell'anno, portando le rispettive squadre – ...


Ogni corridore ha almeno una storia, una meravigliosa storia, da raccontare. La sua. E’ quello che ho sempre pensato, saputo, e che continuo a chiedere a tutti i corridori di raccontarmi. Perché è proprio così. Non importa che sia (o...


UAE Team ADQ svela la nuova maglia ufficiale, un progetto grafico che affonda le proprie radici nel paesaggio naturale degli Emirati Arabi Uniti e nella sua poesia visiva. Il concept, intitolato “The Gradient of the Desert”, trae ispirazione dall’orizzonte del deserto...


Grande novità per la Libertas Ceresetto e per il panorama del ciclismo femminile italiano con la nascita di una nuova squadra riservata alla categoria Donne Junior. Dalla collaborazione tra Libertas Ceresetto e Club Ciclistico Canturino 1902 nasce ufficialmente il Team...


Tre giorni intensi di gare per l’Ale Colnago Team tra gare in Italia e all’estero. Il team modenese applaude le bellissime prestazioni, domenica 21 dicembre, con la casacca azzurra della nazionale in Coppa del Mondo in Belgio dove Elisa Bianchi...


Alpacom: è questo il nome del nuovo sponsor della Salus Seregno De Rosa. L'annuncio ufficiale arriva dal presidente del team Marco Moretto in occasione del mini-ritiro della squadra juniores svoltosi a Desio in provincia di Monza e Brianza. Alpacom è...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024