COVID-19, TAMPONI E LOGISTICA SONO LA NUOVA SFIDA PER ANDARE A CORRERE

NEWS | 29/12/2020 | 09:57

I problemi per affrontare le corse ai tempi del Covid-19 sono tanti e tra questi ci sono quelli logistici, quelli legati alla carenza di voli e relativi alla tempistica subordinata ai tamponi. Molti hotel e ristoranti sono chiusi e per organizzatori, squadre e media le difficoltà con la logistica sono notevolmente aumentate.


Il ciclismo attualmente è attivo con il ciclocross per quanto riguarda le gare, ma a breve partiranno i ritiri delle squadre, che per lo più si svolgeranno in Spagna. Allo stato attuale seguire una corsa in Belgio o in Olanda è tutt’altro che facile. La nazionale italiana under23 di ciclocross ha dovuto annullare la partecipazione ad una gara in Belgio poiché gli alberghi prenotati da tempo, a causa delle nuove restrizioni, erano stati chiusi e altri alberghi offrivano il solo pernottamento senza possibilità di pasto, una sistemazione non accettabile per una squadra impegnata in gare.


Pertanto se gli élite in parte sono autonomi grazie ai camper personali o a quelli delle squadre, a soffrire ancora una volta sono i più giovani. Stesso discorso vale per gli aerei, con i collegamenti tra i vari Paesi notevolmente ridotti, tanto che la nazionale belga di ciclocross per partecipare alla Coppa del Mondo di Tabor, nella Repubblica Ceca, è stata costretta a noleggiare un aereo privato, perchè non vi erano collegamenti dagli aeroporti del Belgio e dell’Olanda.

Ostenda ospiterà i Mondiali di ciclocross a fine gennaio, l’organizzazione ha già messo a disposizione alberghi con all’interno un ristorante ad uso esclusivo dei clienti, ma i posti sono limitati e altre strutture, con servizio di vitto e alloggio sono ubicate a diversi chilometri dal luogo della gara.

L’altro problema è legato alle quarantene e tamponi. Per esempio chi parte dall’Italia con le normative valide fino al 15 gennaio, deve presentarsi in aeroporto con un tampone - PCR o antigenico - eseguito entro le 48 ore prima della partenza del volo. Stesso discorso è valido per il rientro, per non incorrere in una quarantena obbligata.

Ad esempio per il Belgio e il Mondiale di Ostenda sarà obbligatorio fare un tampone PCR, mentre per il rientro in Italia sarà sufficiente accedere in aeroporto con un tampone antigenico. All’aeroporto di Bruxelles Zaventen, pagando 135 euro è possibile effettuare il tampone in un’apposita area, con risultato inviato via mail entro le 24 ore successive al test, mentre questo servizio non è disponibile presso l’aeroporto di Charleroi.
Proprio a causa di queste norme, ci sono squadre che si sono attrezzate con laboratori portatili, in grado di autogestirsi con i tamponi prima di entrare in gara. Sistema questo che offre solo la possibilità di effettuare i tamponi rapidi, non riconosciuti però nelle gare UCI.

Anche in Spagna la situazione è difficile e alcune squadre hanno dato la possibilità ai corridori di fare dei mini ritiri, ovvero far partire gruppi di 3 o massimo 5 corridori, creando una bolla e prediligendo appartamenti agli hotel che, sempre a causa del Covid-19, sono per lo più chiusi. Anche in questo Paese vi è la regola del tampone per partenza e arrivo. In Spagna, dove le corse su strada partiranno a fine gennaio, gli organizzatori stanno riscontrando molti problemi per trovare il giusto numero di hotel necessario per ospitare squadre ed organizzazione. Al riguardo anche il Governo si sta muovendo per risolvere i problemi degli alberghi e garantire l’adeguata ospitalità alle squadre.

Situazione più complicata per le corse che si svolgeranno in Argentina, poiché a partire dal 21 dicembre il Paese, ha sospeso la maggior parte dei voli da e per l’Europa, per evitare che le varianti del virus arrivino in Sud America.

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