CASO TOUR, HUBERT DIFENDE QUINTANA: «NON HO DUBBI SU NAIRO»

PROFESSIONISTI | 26/11/2020 | 07:45
di Francesca Monzone

Il direttore della squadra Arkéa-Samsic Emmanuel Hubert torna a parlare del «caso Tour de France» e conferma: «Non ho dubbi, Nairo Quintana è innocente».


Hubert ha difeso il colombiano Quintana, al centro di un'indagine con il fratello Dayer dopo la scoperta di materiale presumibilmente dopante, sequestrato nella sua stanza durante l'ultimo Tour de France. Il general manager è certo delle proprie affermazioni e al quotidiano Ouest France ha voluto esprimere il proprio pensiero.


Hubert ha però anche dichiarato di non aver avuto accesso al fascicolo delle  indagini e di non essere a conoscenza delle accuse contro il corridore. La Procura di Marsiglia al termine del Tour de France aveva denunciato il ritrovamento di numerosi dispositivi medici e di un farmaco che definirono doping,  nella stanza occupata da Quintana a Méribel.

Nelle indagini la gendarmeria interrogò i due fratelli e un medico colombiano esterno alla squadra, che si era preso cura della loro salute. Hubert aveva chiesto spiegazioni, che però non sono mai arrivate. «Anche Nairo e Dayer non capiscono le motivazioni delle accuse - ha detto il dirigente francese -. Se non ci sono dati sufficienti, che allora il caso venga archiviato. Ma se invece ci sono dei fatti importanti, è giusto che venga fatta giustizia».

Emmanuel Hubert è convinto che se ci fosse stato qualcosa di importante già sarebbe emerso e che il tutto, invece, potrebbe essere un errore degli investigatori francesi, su un integratore che non conoscevano.

Della stessa idea infatti è anche il “Condor” che, come accusato, non ha avuto spiegazioni da parte della gendarmeria francese, che nella fase istruttoria non può rilasciare documenti.

Hubert ha voluto anche precisare che i due colombiani continueranno a correre nell’Arkéa Samsic la prossima stagione, a meno che non si provi qualcosa, ovvero un reato.

Per quanto riguarda la presenza di un medico esterno al team, Hubert ha spiegato che il suo medico, Jean-Jacques Menuet, era risultato positivo al ccodie che avevano la necessità di un altro medico che parlasse spagnolo, per tanto avevano autorizzato la presenza del dottore che aveva curato Nairo dopo la sua caduta in Colombia. Anche Nairo Quintana aveva rilasciato delle dichiarazioni nelle quali aveva fatto presente che la gendarmeria aveva sequestrato solo degli integratori e che lui è sempre stato un corridore pulito.

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