ROGLIC. «SI E' CHIUSO UN CAPITOLO, MA SONO ORGOGLIOSO DI QUELLO CHE HO FATTO»

PROFESSIONISTI | 20/09/2020 | 22:00
di Francesca Monzone

Nella sua Slovenia Primoz Roglic viene chiamato l’Aquila di Zasavje mentre Pogacar è soprannominato il Lupo della Gorenjska. L’Aquila il prossimo anno tornerà, questa è una certezza. E tornerà per sfidare il suo avversario e lo farà a partire dal prossimo 26 giugno, quando si alzerà il sipario sul Tour 2021.


"Certo che ho sempre voluto vincere. Sono molto, molto orgoglioso di essere qui. Sono anche grato a tutti i membri della squadra per il lavoro fatto in queste tre settimane. Ma noi continueremo a lavorare, quello che si è chiuso oggi è solo un capitolo e un altro deve ancora iniziare”.


Primoz conosce bene Tadej, sono sloveni e hanno corso con la stessa squadra. Anche se rivali, si rispettano molto e fuori dalle corse sono buoni amici. “Faccio le mie congratulazioni a Tadej, è stato senza dubbio il più forte. Vedremo cosa succederà in futuro, di certo gli auguro di avere una grande carriera”.

Il Tour è finito e poi ci saranno le classiche e la Vuelta e Roglic guarda già ai prossimi impegni, soddisfatto di quello che ha fatto fino ad oggi. “Voglio ragionare su quello che farò. Voglio arrivarci giorno dopo giorno, sto vivendo un momento importante della mia carriera e voglio goderlo pienamente”.

L’Aquila di Zasavje ha vissuto in modo frenetico questi ultimi tre giorni, dove tutto è stato rivoluzionato e tirando le somme è soddisfatto del risultato ottenuto. “Finalmente i giorni più difficili di questo Tour sono alle mie spalle. E’ vero non ho vinto questo Tour, le cose sarebbero potute andare in un modo diverso, ma io sono soddisfatto e sono orgoglioso di quello che ho ottenuto”.

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