LE FOCHE. «GLI SPORTIVI CON LE MASCHERINE: UN AUTOGOL CLAMOROSO»

APPROFONDIMENTI | 17/06/2020 | 10:43
di Guido La Marca

Una pagina intera, sulla Gazzetta in edicola questa mattina. Un argomento che sta a cuore a tutti quelli che amano lo sport e la pratica sportiva e che il professor Francesco Le Foche, immunologo e responsabile del Day hospital al Policlinico Umberto I di Roma affronta con chiarezza disarmante, senza girarci attorno, perché su certe questioni è bene essere non chiari, ma chiarissimi.


«Guardi, visto che parliamo di sport, usiamo una metafora adatta – dice il professore -: indossare la mascherina mentre si corre o si va in bicicletta è un autogol clamoroso. La differenza è che non si pregiudica il risultato di una partita, ma la salute. E quindi la questione è molto più grave».


Da sempre studioso di malattie infettive, Le Foche in questi mesi è stato in prima linea nel contrastare il coronavirus, e sulla questione delle mascherine da tenere durante l’attività fisica ribadisce a gran voce: «È una follia, un tentativo di suicidio. Quando si compie uno sforzo intenso aumenta il battito cardiaco, il corpo chiede un continuo ricambio di ossigeno, cosa che avviene con la respirazione. Espelliamo l’anidride carbonica, ma se ho una mascherina stretta sulla bocca allora riporto dentro l’organismo del veleno, rischio un cortocircuito. E se esagero, posso sentirmi male, svenire. E finire al pronto soccorso, non certo per colpa del virus».

Eppure durante il lockdown è stata vietata l’attività sportiva all’aperto, gli chiede Francesco Ceniti, che ha raccolto questa importante testimonianza. «Un errore dovuto all’odio che stava montando verso una categoria ritenuta a torto privilegiata in quanto poteva uscire. Ma se uno praticava uno sport individuale rispettando le regole, mantenendo le distanze dagli altri, mai e poi mai avrebbe trasmesso il virus. Semmai è vero il contrario». Vale a dire? «Lo sport praticato senza sforzi estremi aiuta le difese immunitarie, rende il fisico più forte e in grado di contrastare tutte le malattie. Anche il Covid, ma penso alle altre patologie, delle coronarie in primis, che mica sono scomparse. A proposito, le chiedo una cortesia: scriva bene un concetto».

Quale? «Chi fa sport non aiuta sé stesso, ma l’intera specie umana. Si fortifica il nostro patrimonio genetico, è una sorta di assicurazione per le future generazioni. Già gli spartani lo avevano capito. Vede, quanto è importante? Altro che untori...».

 

 

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