KONYCHEV. «HO BATTUTO IL CORONAVIRUS, PER FORTUNA SENZA SINTOMI»

PROFESSIONISTI | 17/04/2020 | 08:15
di Francesca Cazzaniga

Alexander Konychev ha superato l’ostacolo Coronavirus. Il portacolori della Mitchelton-Scott ha raccontato a tuttobiciweb la sua quarantena da asintomatico: «Era da poco uscita la notizia riguardo al rinvio delle corse italiane causa Covid-19, quando la mia squadra ha deciso, per sopperire alla mancanza di gare, di organizzare un ritiro di circa 10 giorni in Spagna. Dato che arrivavo dall’Italia, che in quel momento era il paese maggiormente colpito dal virus, il medico della squadra (Manuel Rodriguez, ndr) ha deciso di farmi un tampone per essere certo sul mio stato di salute. Ho iniziato ad allenarmi normalmente ma dopo due giorni mi è arrivata la telefonata di Manuel, il quale mi ha riferito che l’esito del mio tampone era positivo. Ammetto di essere rimasto un po’ sorpreso, stavo bene e non avevo alcun sintomo. La squadra si è mossa in maniera tempestiva mettendomi subito in isolamento per 15 giorni in una casa a Girona, ovviamente senza che potessi uscire come da regola. I primi giorni sono stati difficili, ho sofferto un po’ la solitudine ed ero spaventato. La squadra non mi ha fatto mancare niente, sono stati eccezionali, soprattutto Matteo Beltemacchi, il medico italiano a cui faccio riferimento, che quasi tutti i giorni mi videochiamava per assicurarsi sul mio stato di salute e tenermi un po’ compagnia. Mai un sintomo, mai una linea di febbre. Stavo bene ed ho proseguito con il mio solito programma di allenamento, sui rulli. Concluse le due settimane di isolamento sono stato sottoposto, come da protocollo, ad altri due tamponi nel giro di 48 ore con esito finalmente negativo. Grazie ad una macchina messa a disposizione dalla squadra sono potuto tornare a casa e raggiungere la mia famiglia a Castion Veronese. È stato un viaggio lungo e surreale, vedere le strade così vuote mi ha fatto impressione. Ora mi godo un po’ la famiglia a casa, solitamente in questo periodo dell’anno non capita mai».


Come sta vivendo questo momento?
«Vivo giorno per giorno. Mi auguro di poter tornare il prima possibile ad allenarmi su strada che è ciò di cui abbiamo bisogno ma sono anche consapevole che la salute sia la cosa più importante per tutti noi, lo sport passa in secondo piano, come giusto che sia. È difficile non lo nego, soprattutto perché viviamo nell’incertezza ma bisogna tenere duro. Sono fiducioso».


Come sta gestendo gli allenamenti?
«La squadra spesso organizza eventi su Zwift in modo tale da poter avere la possibilità di allenarci tutti insieme seppur distanti. Inoltre sono in contatto tutti i giorni con il mio preparatore Alex Carmier che mi segue in modo meticoloso. Normalmente faccio due sessioni al giorno sui rulli, al mattino circa un’ora e mezza che dedico anche a lavori specifici e alla sera faccio invece un’oretta tranquilla. Due giorni alla settimana riposo, solitamente sabato e lunedi. In questo periodo penso sia giusto non esagerare con gli allenamenti e peccare di eccessiva meticolosità».

Sta riscoprendo nuovi hobby che la frenesia delle corse le aveva fatto accantonare?
«Ho riscoperto un po’ il calcio, un mio vecchio sport. Con queste belle giornate cerco di stare più tempo possibile all’aria aperta. Fortunatamente ho un giardino grande e devo ammettere che aiuta a passare più serenamente questa quarantena. Amo cucinare - e mangiare anche - quindi mi diletto un po’ in cucina, anche se cerco di mantenere sempre un’alimentazione sana e corretta e mi dedico quindi, prevalentemente, a ricette leggere».

Come si immagina la ripresa?
«Strana sicuramente. Ho letto che il calendario riprenderà ad agosto, saranno mesi molto intensi soprattutto perché dovremmo recuperare molte corse in poco tempo. Devo essere sincero e ammettere che la ripresa potrebbe forse giocare a mio favore: correre tanto mi ha sempre aiutato molto ad entrare nella miglior condizione. Forse è anche la giovane età che gioca a mio vantaggio...».

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