«ERA UNA USCITA MOTIVATA». MA AVEVANO TUTINA E CASCO DA CICLISTA...

NEWS | 22/03/2020 | 07:32
di Guido La Marca

Nel dramma che viviano in questi giorni, servono anche queste, le notizie che strappano un sorriso. Notizie che ci regala la cronaca locale, in questo caso della provincia reggiana ma è un dettaglio: potrebbe essere avvenuto ovunque nel nostro Paese.


Storia di quattro persone colte a bighellonare,persone a cui è stato contestato il reato 650 del Codice penale: «Inosservanza dei provvedimenti
dell’autorità». Durante i controlli due ciclisti sono stati denunciati penalmente in quanto non stavano usando la bici per andare a fare la spesa o per motivi connessi al loro stato di salute, come previsto dall'ultimo decreto della Presidenza della Regione: volevano solo fare un giro.


Uno è stato fermato in pieno centro di Albinea, il secondo sperava di sfggire all'attenzione pedalando sulle stradine di campagna di Pecorile. «Il loro abbigliamento - hanno spiegato dal Comando della Polizia Locale ai colleghi del Resto del Carlino - non lasciava dubbi sulla loro intenzione di fare un giro "ludico/sportivo", vietato dalla ordinanza Bonaccini, quando effettuato non vicino alla propria abitazione, abitazione che nei due casi era distante diversi chilometri e in uno addirittura in un altro comune».

Ma non è tutto: in un parco di quartiere ad Albinea un uomo è stato trovato a sedere su di una panchina a fumare e a giocare con il cellulare. E dove si era seduto? Naturalmente sotto il cartello apposto dal Comune in cui si spiega che l’uso dei parchi è interdetto per cercare di limitare il contagio.

Il quarto denunciato rischia molto di più di 3 mesi di arresto: ha insultato e deriso gli agenti. Quando è stato intercettato, ha inveito i vigili che lo
volevano identificare, poi li ha minacciati. E, prima di saltare in auto e scappare, in segno di schermo verso gli agenti si è abbassato i pantaloni. Ma compiendo il nobile gesto, ha perso il documento di identità. E poco dopo gli agenti hanno suonato alla sua porta e sventolando la carta d'identità gli hanno chiesto «Per caso è sua, questa?...».

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