LINEA VERDE. LORENZO MASCIARELLI, DINASTIA VINCENTE

JUNIORES | 21/03/2020 | 07:35
di Danilo Viganò

In casa Masciarelli ci sono generazioni di ciclisti, una tradizione destinata a continuare. Oggi c'è Lorenzo, 16 anni abruzzese di San Giovanni Teatino che attualmente vive a Oudenaarde, in Belgio, il paese dove si conclude il Giro delle Fiandre. Lorenzo è il figlio dell'ex professionista Simone, nipote del grande Palmiro, fedele scudiero di Francesco Moser, nipote anche di Andrea e Francesco che sono i figli di Palmiro (come Simone), pure loro con un passato tra i professionisti. Ma non è finita. Lorenzo ha un fratellino minore, Stefano, che corre tra gli Esordienti di secondo anno.


Torniamo a Lorenzo, che abita e studia meccanica a Oudenaarde e sta seguendo di più la carriera del ciclocross (da qui la scelta di trasferirsi in Belgio), ma è molto forte anche su strada. Lo scorso anno, nella sua ultima stagione con gli allievi ha vinto sette volte compreso il Campionato Regione d'Abruzzo e la Pescara-Castiglione, quest'ultima prova dell''Oscar TuttoBici. Al tricolore crono è arrivato settimo, alla Bologna-San Luca secondo.


Ma Masciarelli, come detto, dà molta importanza anche al ciclocross: in quest'ultima annata lo abbiamo visto spesso e volentieri nelle prove di Coppa del Mondo, in quelle del Superprestige (bellissimo il 2° posto a Middelkerke), azzurro all'Europeo di Silvelle (15°) e al Mondiale di Dubendorf (19°). Gli è mancato per un soffio l'acuto tricolore in quel di Schio, dove si è classificato al secondo posto alle spalle del veneto Davide De Pretto. Lorenzo è belga a tutti gli effetti anche per la scelta della squadra: difende infatti i colori del team Callant Pauwels Sauzen, diretto da un grande ex del cross come Mario De Clercq e dall'ex professionista belga Gianni Meersman, e con questa maglia farà il suo esordio tra gli juniores. E quando gli è possibile fa una capatina in Italia per respirare l'aria di casa e naturalmente salutare i genitori Simone e Michela che lavorano presso il negozio di cicli a San Giovanni Teatino (Chieti) di proprietà dei nonni Palmiro e Clara.

 

Cosa ne pensi del momento del ciclismo italiano?
«Abbiamo corridori che si fanno sempre valere, e siamo sempre presenti anche nel ciclocross»..

A quale età hai cominciato a correre?
«A 11 anni per la squadra Amici della Bici di Pescara. La bici era una Masciarelli rossa con scritta bianca e il disegno dell'iride sulla parte alta del telaio».

Il più forte corridore di tutti i tempi?
«Mathieu Van Der Poel per come sa vincere in tutte le discipline».

Segui altri sport con la stessa passione del ciclismo?
«No, ma seguo volentieri la Moto GP».

I tuoi peggiori difetti?
«Sono impulsivo».

Il tuo modello di corridore?
«Mathieu Van Der Poel».

Cosa leggi preferibilmente?
«Notizie di ciclismo, e ogni tanto libri di anatomia».

Cosa apprezzi di più in una donna?
«Lo sguardo».

Cosa cambieresti nel ciclismo di oggi?
«Per ora va bene com'è».

Piatto preferito?
«Pasta alla carbonara e la pizza».

Hobby?
«Mi piace moltissimo andare al cinema».

La gara che vorresti vincere?
«Il Campionato del Mondo sia su strada che quello di ciclocross».

Come trascorri queste giornate di reclusione forzata?
«La mattina mi sveglio tardi, e visto anche in Belgio stanno arrivando le regole di restrizione il pomeriggio lo passo sui rulli ad allenarmi. Televisione e poi a nanna».

Quale sarà il tuo obiettivo al rientro nelle gare?
«Vorrei essere subito competitivo, e lottare per vincere»

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