ACQUA PASSATA

TUTTOBICI | 20/02/2020 | 08:10
di Pier Augusto Stagi

Se fosse un corridore sarebbe incontenibile, se fosse un organizzatore sarebbe infaticabile, se fosse medico e medico lo è sarebbe semplicemente instancabile, ma visto che sto parlando di Giancarlo Brocci è forse più giusto dire che il papà dell’Eroica è imprevedibile, perché non catalogabile e quindi omologabile. È spirito libero, aria fresca e acqua pura. Ha una bella testa, nel senso che è uomo pensante, ma anche di carattere.


Se fossi prevenuto non scriverei quello che sto per scrivere, perché ai tempi del Giro Bio non ce le siamo mandate a dire. Lui ha creato un format rivoluzionario, io l’ho duramente criticato per una mera questione di comunicazione e marketing: quindi di ricaduta sull’ambiente del ciclismo. Il messaggio che era passato era fin troppo chiaro: il suo Giro Bio era duro e puro, tutto il resto pronto per la discarica.
Questo assioma non l’ho mai accettato, ma questa è acqua passata.


STRADE EROICHE. Ora c’è un Brocci che torna sui suoi passi e sulle sue strade, che da sempre sono da scoprire e ritrovare, strade da riproporre e ripercorrere. Non è una novità, per andare avanti è spesso necessario tornare per un attimo indietro. C’è anche il caso che un buon riposo aiuti a comprendere meglio la situazione, per poi riprendere il cammino più spediti. È il caso del nostro beneamato sport, in questo caso professionistico, coniugato sia al maschile che al femminile.

Ci sono da trovare nuove strade e nuove formule, per rendere il nostro sport più contemporaneo e meno scontato: più appetibile. Non è un caso che la “Strade Bianche”, nata dalla polvere dell’Eroica solo tredici anni fa, sia già una classica, una delle corse più amate dai corridori e da chi segue lo sport del ciclismo. Non è un caso che uno dei massimi interpreti della bici come Peter Sagan lamenti la prevedibilità di uno sport che sta perdendo la forza dell’impresa e della narrazione. Brocci si è recato qualche settimana fa ad Aigle, dove ha incontrato il capo del movimento ciclistico internazionale, David Lappartient. Sul tavolo l’idea di fare qualcosa per il nostro sport, per renderlo meno soporifero, prevedibile e scontato, quindi eccezionale ed esclusivo.

Anche se è bene dirlo subito: per rendere qualcosa eccezionale è necessario che resti unico. Quindi, non facilmente repricabile. Ma visto che al momento non si conoscono i contorni di questa nuova proposta “gravel”, è bene aspettare. Rischierei di scivolare sulla ghiaia, e di finire fuoristrada.

CHIEDE STRADA. È lo sport del coraggio e della resistenza, del viaggio e della conoscenza. È lo sport del tempo perso e conquistato, del limite superato o appena sfiorato. È lo sport dell’uomo che si mette in gioco affiancato da una squadra, anche se poi è l’esaltazione della solitudine. Ma è anche, e soprattutto, lo sport della strada.

Sulla carta e nelle carte presentate da Brocci a Lappartient c’è l’idea di creare una selezione di Under 23 (io lo allargherei anche alla massima serie), da portare a gareggiare nel Sud del Mondo, in luoghi eroici ed esotici, dove il grande ciclismo non è praticamente mai stato. Circa 50 ragazzi provenienti da ogni angolo del mondo. Tutti i partecipanti saranno ospitati in strutture comuni, anche mobili. Brocci ha presentato un format di fattibilità per un ciclismo pionieristico da fare con bici da strada su strade bianche; su distanze più lunghe e con partenze notturne; prove senza assistenza tecnica e con i soli rifornimenti a terra; senza supporti tecnologici e con rapporti di velocità limitati; metodi di alimentazione ed allenamento meno maniacali, atti a valorizzare il talento e le diversità. Ora viene la parte più difficile, trovare una quadra e mettere in pratica qualcosa di bello e suggestivo.

MILANO-ROMA. Insomma, c’è tanto di Brocci, c’è molto dell’utopia di Giancarlo. Non so quanto e a cosa attingerà Lappartient, ma è chiaro che strade sterrate, corridori privi di misurazioni di potenza che si assistono da soli e che corrono anche di notte, possono essere una via, anche molto suggestiva da percorrere. Ma a Giancarlo, già che ci sono, vorrei anche suggerirne un’altra: la Granfondo Milano-Roma è rimasta nell’immaginario di tanti sportivi italiani e non solo. Fu corsa nel 1979, per un desiderio di ciclismo d’antan, ma per l’epoca troppo audace. Ora, anche questo tipo di corsa potrebbe avere il suo seguito, il suo fascino, il suo perché. I tempi mi sembrano maturi, anche tra i corridori di alto livello e i loro dirigenti sportivi. Le strade bianche sono sicuramente una strada da percorrere: ma non è la sola.

Editoriale da tuttoBICI di febbraio

Copyright © TBW
COMMENTI
vorrei suggerire a Giancarlo...
20 febbraio 2020 13:54 canepari
la XX settembre detta anche la Roma Napoli Roma
https://www.youtube.com/watch?v=ImIIrkHGxzI

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla seconda tappa del Tour de France. 2: MVDP E IL NUMERO MAGICO DELL'ALPECINMathieu Van der Poel ha ottenuto la sua seconda vittoria al Tour in questa2a tappa. Aveva già vinto una...


Il Tour de France si è mostrato subito esplosivo e nel finale tutti i big erano davanti per cercare di vincere in volata. Questa doveva essere la tappa di Mathieu van der Poel e il campione olandese non si è...


Assolo di Marcello Pelloni alla 12sima edizione del Memorial Gianfranco Porcari classico e tradizionale appuntamento per la categoria allievi che si è tenuto a Bedonia in provincia di Parma. La corsa tanto cara ai fratelli Michele e Fabrizio Porcari, e...


Siamo abituati a vedere Tadej Pogacar con la maglia gialla di leader della classifica generale, ma domani lo sloveno partirà con la maglia a pois della classifica dedicata agli scalatori. Quest’anno la maglia a pois compie 50 anni e per...


Mathieu VAN DER POEL. 10 e lode. Era l’uomo da battere, ma sarà per la prossima volta. Tappa e maglia, che resta in famiglia, che resta in casa, che rimane nelle stanze dell’Alpecin Deceuninck. Seconda vittoria di tappa al Tour,...


Jonathan Milan sta imparando a conoscere il Tour de France e in due soli giorni ha accumulato le esperienze più diverse: «Cos'è successo con Girmay al traguardo volante? Niente di particolare, un semplice fatto di corsa, lui ha un po'...


Ancora Alpecin Deceuninck a marchiare a fuoco questo avvio di Tour de France: la seconda tappa, Lauwin Planque - Boulogne sur Mer da 209.1 chilometri, è di Mathieu Van der Poel con un poderoso sprint in salita! Il fenomeno olandese...


È mancato oggi, all’ospedale di Cremona, Giuseppe Soldi. Era nato l’11 settembre 1940 a Stagno Lombardo, comune della provincia cremonese. È stato un ottimo corridore nelle categorie giovanili, periodo nel quale ha subito un incidente grave che sembrava precludergli la...


Filippo Turconi ha vinto il 39simo Giro del Medio Brenta. Il varesino della  VF Group-Bardiani CSF Faizanè, già vincitore del Trofeo Piva, in volata ha regolato Luca Cretti della MBHBank Ballan CSB Colpack e Valerio Conti della Solution Tech Vini...


Dopo il tricolore a cronometro, Tommaso Cingolani si prende anche il titolo italiano su strada della categoria allievi che oggi è stato assegnato a Gorizia. Il talento marchigiano, della Petrucci Zero24 Cycling Team, originario di Senigallia in provincia di Ancona,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024