
Rimini vuole diventare una delle capitali del ciclismo in Italia. Lo testimonia il ritorno del Giro d’Italia anche nel 2020, dopo la tappa di quest’anno (la cronometro da Riccione a San Marino). L’ha dimostrato la seconda edizione, a settembre, dell’Italian bike festival.
Ma non ci sono solo gli eventi, a tirare la volontà. La Regione è pronta a investire 10 milioni di euro per costruire un velodromo a Misano. A Santarcangelo nascerà un vero e proprio circuito, che potrà ospitare gare e allenamenti. A realizzarlo ci penserà Giuseppe Berardi, l’ex patron e fondatore della Scrigno, l’azienda di Santarcangelo diventata famosa in tutto il mondo per i telai per finestre e porte scorrevoli.
Per Berardi, 81 anni a novembre, la bici è molto più di una passione. Un grande amore che l’ha visto protagonista negli anni ’90, quando con la Scrigno sponsorizzò una delle più forti squadre italiane (la Scrigno - Bluestorm, oggi Bardiani Csf) e ospitò nel 1997 una delle tappe più belle di quella edizione del Giro d’Italia: la gara cronometro da Sant’Ermete a San Marino, con la partenza proprio davanti allo stabilimento della sua azienda.
Anni meravigliosi - ricorda Berardi con un pizzico di nostalgia -. Ma quello che ho in mente adesso è un progetto che non abbraccerà soltanto lo sport, ma pure il sociale. Perché vicino ai terreni dove realizzeremo il nuovo circuito c’è anche un edificio: lo ristrutteremo e lo doneremo alla Papa Giovanni XXIII, per le sue attività».
Partiamo dal circuito: com’è nata l’idea?
«Oggi le strade, per i ciclisti, sono diventate sempre più pericolose. Abbiamo tanti ragazzi che corrono in bici, e tanti ciclisti amatoriali: il nuovo circuito, lungo oltre due chilometri, servirà loro ad allenarsi in sicurezza, ma potrà anche ospitare gare dei campionati giovanili e non solo».
Dove sorgerà l’impianto?
«A Sant’Ermete (non lontano dallo stabilimento della Scrigno), su un’area complessiva di 22 ettari. Sto perfezionando l’acquisto dei terreni, poi partiremo con i lavori per realizzare la pista e tutti i servizi necessari all’impianto».
Tutto a carico suo?
«L’idea è questa. Con quello che la mia famiglia ha incassato l’anno scorso dalla vendita di Scrigno (al fondo Clessidra), la disponibilità non mi manca. Era un progetto che avevo tempo, e adesso ci sono tutte le condizioni per realizzarlo. Se poi qualcuno si farà avanti perché interessato sarà benvenuto».
Quanto costerà il circuito?
«Preferirei non fare cifre, ma tra l’acquisto dei terreni e i lavori si tratta di una somma ingente (si supera abbondantemente il milione di euro, ndr). Ne ho già parlato con Davide Cassani, il ct della nazionale di ciclismo. Anche lui è entusiasta».
Quando partirà con i lavori?
«Il primo passo è la nascita della fondazione, che porterà il mio nome, per gestire tutta l’operazione. Abbiamo già presentato i documenti, aspettiamo solo il via libera. Purtroppo c’è molta burocrazia. Non appena sarà costituita procederemo con i lavori, sia per il circuito sia per la casa che sarà donata alla Papa Giovanni».
Da il Resto del Carlino Rimini, a firma di Manuel Spadazzi
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