PATRON PINO BUDA E L'ODE ALLA ANDRONI SIDERMEC

NEWS | 05/03/2019 | 07:41

Rientra oramai nella tradizione, nel quadro della presentazione d’ogni inizio di stagione della formazione ANDRONI GIOCATTOLI-SIDERMEC, il momento in cui Giuseppe “Pino” Buda, il titolare della Sidermec, estroverso, appassionato, generoso “sangue romagnolo” con vari decenni di tangibile supporto a formazioni professionistiche, declama un suo componimento in rima sul bilancio agonistico della formazione in riferimento alla stagione precedente.


E’ una sorta di “palmarès” dove il linguaggio dei numeri (arido linguaggio quello dei numeri si suole dire sebbene abbiano, comunque e sempre una loro insita eloquenza) è sostituito da un compendio statistico, in rime più o meno baciate, ideato, scritto e declamato con partecipata passione e trasporto con sonora, musicale, marcata inflessione romagnola, da Pino Buda.


E Gianni Savio, l’elegante team manager, presenta Pino Buda che legge le sue composizioni con l’aggiunta di un altro nome: Salvatore. E spiega che il nome aggiunto è in relazione a un difficile, difficilissimo momento della squadra “salvata” da Buda, dopo un’evenienza economica fortemente negativa per la grave insolvenza di uno sponsor d’oltreatlantico, da un intervento risolutivo, di fiducia, sostanziale e comprovata, oltre la specifica contingenza, grazie al cospicuo sostegno economico anticipato da Buda. E’ stato un motivante incentivo di fiducia e testimonianza d’amicizia di valore unico.

E l’uditorio ha applaudito, a più riprese, a scena aperta, l’autore della composizione qui riprodotta durante la sua declamazione.

g.f.

ANDRONI GIOCATTOLI- SIDERMEC 2018

É finita la stagione del pedale
e per l’Androni-Sidermec in modo trionfale;

i nostri atleti sono sempre stati in primo piano
e per questo meritano un grosso battimano.

Non c’è stata mai flessione,
merito soprattutto di una grande unione

dovuta alla serenità dell’ambiente
grazie a Gianni Savio, nostro primo dirigente.

Per essere redenti
hanno lottato con i denti,

rispondendo in modo magistrale,
non con proteste, ma a colpi di pedale,

per curare le ferite
causate dalle due esclusioni subite.

La nostra forte armata
ha cominciato la sua crociata

con azioni da novanta
laggiù in terra Santa.

Quel giorno è stata solo fantasia
o pure follia

l’attacco ai più forti
portato da Marco Frapporti?

Da quel momento
è cambiato il vento:

un giorno Vendrame, un altro giorno Belletti
a menar la rumba come folletti,

ma non è stato un fatto momentaneo,
ogni giorno o Torres o Ballerini o Cattaneo

assieme a Gavazzi o Masnada
hanno compiuto la loro goleada.

È mancata la vittoria
ma c’è stata tanta gloria.

Fuori Italia a pensare al successo,
senza chiedere il permesso,

ci ha pensato Malucelli,
con uno sprint fra i più belli,

lassù in terra di Spagna,
per far felice la Romagna.

Ha anche la mania
di vincere in Romania

dove il compagno Sosa
è diventato primo della rosa

e si è ripetuto in maniera tonica
vincendo l’Adriatica-Ionica.

Spreafico nel frattempo
in Venezuela vince contro il tempo,

ma nel gruppo che la noia mai ci sia
e così Belletti vince in Ungheria

e sul traguardo del Pantani,
accolti da un fragoroso battimani,

sono sfrecciati come i razzi
prima Ballerini e poi Gavazzi,

e siccome non son cotti
si ripetono al Matteotti.

In squadra c’era
pure Bisolti e Rivera

che hanno onorato il contratto
assieme a Mattia Frapporti, Raffaello Bonusi e Marco Benfatto.

Grazie ragazzi per le emozioni vissute
e grazie agli sponsor se le abbiamo godute,

gli sponsor minori mai ricordati
con le vostre imprese sono stati immortalati.

Voi siete di un’altra taglia;
voi siete I CAMPIONI D’ITALIA.

                             Giuseppe Buda

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