CASSANI: «MOSCON HA LAVORATO BENE, VISCONTI MI MOSTRI QUALCOSA DI PIU'»

PROFESSIONISTI | 20/09/2018 | 07:48
di Stefano Fiori

Echi azzurri dal Giro della Toscana con epicentro Pontedera, in una giornata dal caldo estivo che ha prodotto una media tenuta dai concorrenti di poco superiore ai 38 orari. Intanto il CT Davide Cassani ha seguito la corsa e ne ha tratto alcune interessanti indicazioni.


«Moscon sta continuando a fornire prestazioni convincenti e non era facile riuscirci dopo le cinque settimane di stop. Evidentemente si è allenato al meglio, senza distrazioni e i risultati si vedono».


Da qui però a vederlo nel ruolo di capitano ce ne passa ancora:«Definiremo i compiti di ognuno durante il ritiro previsto dopo il Memorial Pantani, anche se Moscon gareggerà nel mondiale a squadre».

Nel Toscana i primi posti dell'ordine d'arrivo hanno visto protagonisti anche Pozzovivo e Visconti: «Pozzovivo mi è piaciuto, come sempre non si è risparmiato ed alla fine è riuscito a salire sul podio. Per Visconti, comunque assai efficace nel finale, ho bisogno di qualche conferma, soprattutto in salita e la Coppa Sabatini potrà essermi utile in questo senso».

Si impone un commento anche sulle condizioni di Nibali, definito dal CT una specie di CR7 del ciclismo: «Vincenzo non poteva onestamente fare di più di quello che è riuscito a fare, dopo l'infortunio patito al Tour. Vederlo al rientro dalla Vuelta, tutto sommato in buone condizioni atletiche, è già un miracolo e perciò non intendo chiedergli nulla di preciso. Vedremo nei prossimi giorni. Tuttavia sono convinto che se anche a Innsbruck non sarà al 90%, dal suo cilindro di campione vero potrebbe estrarre una di quelle giocate che lascino di stucco gli avversari. Io gli darò sempre fiducia».

A proposito degli avversari, nonostante il percorso molto selettivo ce ne sono tanti, forse troppi: «La squadra più temibile è la Francia, seguita da Colombia e Spagna. A livello individuale dovremo tenere d'occhio Uran e Adam Yates, usciti rodati a puntino dalla Vuelta. Anche un marpione come Van Avermaet potrebbe, pur non vincendo, essere decisivo nell'economia della corsa con una sua azione. Poi, nonostante non venga preso in considerazione da molti osservatori, non trascuriamo Sagan, con la classe di cui lo ha dotato madre natura è capace di tutto».

A proposito di francesi, queste le dichiarazioni di Romain Bardet: «Ho visto il percorso di Innsbruck, mi piace e so che la nostra nazionale, almeno sulla carta, è considerata molto forte. Però servirà anche la compattezza e il rispetto dei ruoli, specialmente tra quelli di noi che ritengono di poter puntare alla vittoria. Comunque credo che gli avversari da battere saranno i colombiani».

La carrellata di opinioni si conclude con Domenico Pozzovivo: «Sono contento della mia condizione e lascio al CT il compito di affidarmi un ruolo adatto alle mie caratteristiche, anche se non ho avuto mai problemi a lavorare per gli altri. Oggi mi è mancato qualcosina in salita, verso il GPM del Monte Serra, però sono riuscito a riportarmi su Moscon e Bardet grazie a una discesa abbastanza spericolata. All'ultimo chilometro ho provato ad allungare ma sapevo di avere pochissime chances e così mi sono accontentato di salire sul podio, sotto gli occhi attenti di Cassani».

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