I VOTI DI STAGI. YATES, MAS E LOPEZ: LA GIOVENTÙ È AL POTERE

VUELTA | 15/09/2018 | 18:48
di Pier Augusto Stagi

Enric MAS. 10. È nata una stella, ed è bella. Brilla lucente in una tappa splendente. Vince elegante, con classe abbagliante. È forte ed è tosto. È bello e ha classe. È il nuovo che avanza, è l’uomo di Spagna e di quel volpone che tiene e manda,  che prende e concede, pensando alla banda. Un uomo sapiente, astuto e sagace. Di nome fa Patrick, di cognome Lefevere. È il capo di un team dirompente, la Quick Step Floor, mai dormiente, che oggi si accende e ancora una volta sorprende: risplende.


Miguel Angel LOPEZ. 9. Lotta fino alla fine, in una tappa breve, dove lui allunga a più riprese. È il colombiano a provare a far saltare il banco: è l’unico che ci prova veramente e fino alla fine. Però ogni tanto è assalito da qualche dubbio, che lo rallenta, lo frena e lo condiziona. Lo chiamano Superman, ma ogni tanto sembra essere molto più Tintin: che si pronuncia tenten, come tentennante. In ogni caso se questo ciclismo è chiaramente britannico, è anche molto di questo giovane ragazzo, sul quale l’Astana – dopo l’addio di Fabio Aru – ha puntato forte, e ha ottenuto due podi: terzo al Giro, terzo alla Vuelta. Solo Dumoulin e Froome sono stati capaci di fare meglio. E scusate se è poco.


Simon YATES. 9. Fa tutto bene, con assoluta semplicità. Attacca e stacca, poi non infierisce e controlla. Esemplare.

Thibaut PINOT. 7. In questa Vuelta due tappe e il 6° posto finale. Per il francese, che era venuto qui per vincere una tappa, un’avventura di assoluto livello.

Rigoberto URAN. 7. Rigo c’è, e pedala con noi. Chiude la Vuelta in crescendo, e qui mi taccio.

Steven KRUIJSWIJK. 5. Vive la giornata forse più difficile di questo Giro di Spagna: e scivola giù dal podio.

David  DE LA CRUZ. 6. Fa una corsa di grande fatica, dove prova a fare delle cose, ma le forze rimaste sono quelle che sono.

Alejandro VALVERDE. 5. Ci mette tutto quello che ha, per non sprofondare, per non perdere il podio, ma quando vai in riserva, c’è poco da dire. Lui come sempre onora la corsa, onora la sua storia. E fa bene quel tifoso a bordo strada che nel finale gli grida a squarciagola: Vamos Campeon.

Vincenzo NIBALI. 6. Va anche oggi, e sta nel vivo della corsa fino a una ventina di chilometri dall’arrivo. Si testa, si verifica, si mette a nudo: non sarà felice neanche oggi, ma come per tutti i convalescenti, bisogna avere pazienza.

Gran BRETAGNA. 10. Un due tre: stella. E anche questa è una stella che brilla. Eccome se brilla: abbaglia. Froome, Thomas e Simon Yates, tre vittorie britanniche in un solo anno. Su tutti e tre i Grandi Giri sventola la Union Jack. Se aggiungiamo i due successi a Tour e Vuelta di un anno fa, le vittorie consecutive di corridori britannici salgono a cinque. Se non è dittatura, è perlomeno dominio: assoluto.

 

 

 

 

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COMMENTI
Anche Froome ha fatto meglio di Lopez...
15 settembre 2018 19:13 predaking
...primo al Giro e terzo al Tour.

Onore a Valverde
15 settembre 2018 19:13 seankelly
C'era quasi riuscito, sul podio di tutta la Vuelta, fino all'ultima salita dell'ultima tappa decisiva...poi il crollo. La fine di un campione dalla straordinaria longevità a livelli di eccellenza. Oggi deve alzare la simbolica bandiera bianca, è finita! Giù da un podio che sarebbe stato l'ennesimo record di una striscia impressionante. Giù da un podio che aveva accarezzato per tutto l'arco della lunga marcia verso Madrid. Giù da un podio che avrebbe meritato e che, alla vigilia, sembrava un'utopia. Giù da un podio dopo essere stato nel vivo della corsa dall'inizio (con due splendide vittorie di tappa) fino a quella dannata ultima salita di una serie interminabile. La storia di Valverde sembra all'epilogo, c'è un principio e c'è una fine e, stavolta, dopo avere superato anche un infortunio gravissimo, la botta è dura da digerire. La carta d'identità non si può nascondere, lui ha dimostrato di avere una leggerezza e una pedalata agile e potente fino a oggi (anche se ieri aveva già dovuto pagare). Anche il mondiale adesso diventa più duro di quello che già è di suo. Grazie lo stesso don Alejandro e domani, comunque, il tuo saluto dal podio (maglia Verde - classifica a punti conquistata per la quarta volta in carriera) lo darai.

Per me onore a Quintana
15 settembre 2018 19:57 michele79
Che ha scortato fino al traguardo colui che in questi anni ha da sempre rappresentato il suo principale problema pur essendo nella stessa squadra, poi qualcosa di suo in questa fase discendente Nairo ce l’ha messa di sicuro ma per me si è dimostrato più leale del suo osannato compagno e gli auguro di tornare il corridore di qualche anno fa

Piti
16 settembre 2018 01:04 noodles
Valv...perde . Bene così. Le corse a tappe non si vincono con gli scattini di 200 metri. E' quello che ha fatto in tutta la sua comunque eccellente carriera. Come mi disse uno che nell'ambiente ha vinto qualcosa..."Valverde non prende vento nemmeno a cronometro...". Vedere Quintana sacrificato così è stato imbarazzante al netto che Nairo è entrato in una fase involutiva misteriosa. Applausi a un grande Yates. Quanto a Vincenzo...spero di sbagliarmi ma la Vuelta ce lo ha fatto vedere molto lontano da una condizione accettabile.

Nairo
16 settembre 2018 01:51 noodles
Concordo con Michele su Quintana. Spero sappia riprendersi perché è uno dei pochi campioni che si presentò come tale tale fin dal suo esordio e a differenza di altri che subiscono misteriose e miracolose palingenesi fra i 27 e i 30 anni. Dai nairo. Uno degli ultimi scalatori veri

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