
Non vinceva dal 2014, proprio al Giro d’Italia, Enrico Battaglin che oggi sul traguardo di Santa Ninfa ha colto il suo terzo successo rosa in carriera dopo Serra San Bruno (2013) e Oropa (2014). «Era da quattro anni che non riuscivo ad alzare le braccia al cielo, sono proprio contento - racconta a caldo il 28enne di Marostica. - Nelle scorse stagioni mi sono mancati i risultati, quest’anno finalmente ho ritrovato costanza di rendimento. Già prima del Giro ho raccolto dei buoni piazzamenti, qui mi sono presentato con una buona gamba. Ieri ci sono arrivato vicino, oggi essendo il finale molto simile non potevo che riprovarci. Ai piedi della salita finale ero un po' indietro, ma ho avuto la fortuna che Aru era proprio davanti a me e ha ha rimontato sulla destra, poi Visconti mi ha praticamente tirato la volata. Non potevo sbagliare. Ora che una tappa l'ho vinta, per me il Giro sarà in discesa. Proverà ad andare in fuga e mi divertirò».
In conferenza stampa, Enrico si è soffermato con più calma sulle sue sensazioni e ha risposto alle domande. Potete ascoltare le risposte nel file audio a fondo pagina.
Perché eri sparito dopo le due vittorie passate al Giro?
«Dopo il 2014 non ho avuto più costanza di risultati, il 2015 è andato abbastanza male, il 2016 sono passato alla Lotto e il Giro è stato buono perché ho aiutato Krui e abbiamo ottenuto due successi alla fine. Dunque, ogni Giro è stato positivo, anche se la vittoria mi mancava. Sono davvero contento di essere tornato alla vittoria».Che spiegazione ti dai per questa attesa?
«Ho avuto molti problemi fisici. Nel 2013 dopo la vittoria ho avuto una brutta caduta e mi porto ancora dietro problemi visto che mi sono rotto diverse costole. È difficile tornare come prima, vivo sensazioni fisiche alterne. Ma ho sempre lottato in questi anni per tornare quel che ero e finalmente quest'anno preso una buona via, con bei piazzamenti sin dalla Sanremo. Ma mancava la vittoria che finalmente oggi è arrivata e spero di poter dimostrare quel che valgo d'ora in poi».Hai avuto problemi solo fisici o anche psicologici?
«Il 1 gennaio un mio cugino si è suicidato e mia zia è stata molto male. Sono stati colpi che nella famiglia si sentono. Non voglio trovare scuse, ma si fa sempre difficoltà a superare questi momenti, sono vuoti che rimangono».Vieni da due vittorie al Giro con un piccolo team, cosa cambia globalmente in una grande squadra l'esperienza?
«In una Professional hai più spazi, ma al contempo anche più difficoltà in gruppo a emergere. In questa grande squadra siamo molto rispettati, abbiamo importanti leader ed è più facile affrontare le gare e prendere le salite davanti. Nella preparazione siamo seguiti al top, dalla A alla Z, e i risultati si vedono».Perché ci sono episodi di difficoltà con una squadra piccola, cosa intendi?
«In un Professional è diverso perché è come se dovessi ripagare la fiducia dell'invito da parte dell'organizzazione con attacchi continui. Con le grandi squadre puoi invece aspettare il momento buono e spendere meno energie».Perché ieri non hai vinto secondo te?
«Perché ho commesso qualche errore nel finale, ma è parte della corsa: ieri ho fatto due sprint nel finale e nel secondo non avevo abbastanza forza per vincere. Ma sentivo di avere ottime gambe e l'ho dimostrato vincendo oggi».Come vedi il ciclismo italiano attuale?
«Per i grandi giri con Nibali e Aru hanno dimostrato di essere al top. I corridori di Classiche come posso essere io hanno alti e bassi, non c'è un vero riferimento, viviamo momenti buoni e altri un po' meno. Penso che il faro del movimento rimanga Vincenzo, perché si adatta a qualsiasi percorso e sa essere protagonista, gli altri sono alle sue spalle. Ci sono giovani interessanti e talentuosi, il futuro credo ci sorriderà. Per la classifica direi Formolo e nelle Classiche di un giorno Moscon. Inoltre, ci sono miei coetanei come Colbrelli oppure Ulissi».Sei a fine contratto, rimarrai alla Lotto?
«Mi piace davvero molto questo team e mi trovo bene. Sono molto concentrato su questo Giro e al termine parleremo con la squadra e sono sicuro che troveremo un accordo».Sei soddisfatto o hai un'altra tappa che hai segnato?
«Ora penso a recuperare, ma ci sono altre frazioni per me come Osimo che ha finale simili a ieri e oggi e magari proverò qualche fuga nelle montagne».Ci sono stati problemi tra te e Bennet?
«No. Nonn è successo niente di che. Siamo molto concentrati sui nostri obiettivi e tutti lavoreremo per lui»Da Santa Ninfa, Diego Barbera
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