STORIA | 03/05/2018 | 08:34 Gli addetti ai lavori di ogni ordine e grado del ciclismo di tutto il mondo – e non è esagerato dirlo – conoscono questa aggraziata, minuta, bionda, elegante nel portamento e nel rapportarsi con tutti, signora – nel senso più compiuto del termine - che risponde al nome di Pascale Schyns. E’ nata in Belgio, a Liegi, il 3 febbraio 1964 e non ha assolutamente né la ritrosia, né il vezzo, che talvolta hanno rappresentanti del gentil sesso per declinare la data di nascita anche se lei stessa, soggiunge subito, che è rinata il 27 gennaio 2015 quando ha dovuto subire una delicata operazione per contrastare – con esito fortunatamente positivo - l’insorgenza di un cancro alle ovaie.
Per il mondo del ciclismo è, per tutti, Pascale ma in famiglia e gli amici d’infanzia la chiamano Lora, che è il suo secondo nome e che la distingue e la indica soprattutto nell’ambito artistico che frequenta in molteplici declinazioni quale scrittrice, attrice, creatrice di gioielli, coreografa e la danza terapia. Può bastare? Per una panoramica completa della sua biografia artistica si può visitare il sito http:/www.pascaleloraschyns.com/biographie.html.
Il percorso di studi la vede frequentare con peculiare profitto il Collegio episcopale del Sartay a Embourg, in Belgio, studiando latino e greco antico, si laurea poi in germanistica all’Università di Liegi cui segue la scuola d’arte drammatica François Florent a Parigi e un corso di perfezionamento di marketing e comunicazione nello sport nell’ambito del prestigioso Real Madrid.
Parla e scrive con scioltezza francese, inglese, olandese, spagnolo, italiano e tedesco che le consentono esperienze lavorative di particolare livello nelle istituzioni, belghe ed europee, dal 1994 al 2005.
La bicicletta e il ciclismo hanno sempre comunque accompagnato la passione e l’interesse di Pascale che, dal 1979 al 1983, ha gareggiato come corridore ciclista nelle differenti categorie collegate all’età.
Collabora intanto con varie pubblicazioni ciclistiche e, parallelamente, sviluppa la carriera di giudice di gara fino a giungere alla qualifica di commissario internazionale UCI nel 2000, dopo essere stata “istruttrice” UCI.
In quel periodo, giusto per allargare la sfera d’azione ciclistica a tutto campo, è la responsabile della squadra spagnola Caisse d’Epargne dal 2006 al 2009 e cura l’ufficio stampa di Alejandro Valverde dal 2006 al 2015 collaborando anche con altri Pro-Team di fascia alta quali QuickStep, AG2R e Astana e, sempre nel medesimo periodo, è direttrice della comunicazione del CPA, l’associazione mondiale dei corridori professionisti.
E’ la traduttrice ufficiale del Tour de France negli anni dal 1996 al 2014, del Giro d’Italia dal 1997 al 2006, della Tirreno-Adriatico e dei Campionati del Mondo. E’ la voce di radio-corsa in molteplici, importanti, gare di primo piano come il Tour de France, Campionati del Mondo e le Olimpiadi di Pechino del 2008.
Nel 2010 è la direttrice tecnica del Giro del Paraguay, nel 2014 è la direttrice delle relazioni internazionali dei Mondiali spagnoli di Ponferrada. Nel 2016 e 2017 è direttrice delle relazioni internazionali UCI mentre è consulente continentale dal 2014 dell’UCI America Tour. Facendo un passo indietro nel tempo è da ricordare che, dal 2006, è “coach” di media training.
Oggi, 2018, Pascale Lora Schyns è la direttrice di Global Cycling Tradition, società di consulenza tecnica e comunicazione che mette a disposizione servizi per organizzatori di gare ciclistiche.
E d’esperienze molteplici, varie, articolate, importanti ha un gran bagaglio, umano e professionale di diversificato livello alto, che ha acquisito Pascale, nel suo girovagare per il mondo, sulle strade del ciclismo e non solo. E, a motivato titolo, si considera appunto “cittadina del mondo” per propensione e mentalità aperta, intellettualmente inquieta, curiosa, alla ricerca di qualcosa sempre nuovo e stimolante e appassionante, che ha residenza, almeno nominale, a Madrid, ma in pratica è sempre con la valigia in mano.
E gioca, con successo, su due tavoli: quello dell’arte e quello del ciclismo, due interessi predominanti nella sua visione della vita, uniti da un’unica intensa passione con l’ordine di citazione che potrebbe tranquillamente variare ma che, come si dice in matematica, pur cambiando l’ordine dei fattori, il prodotto non cambia.
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