Lo splendido ingresso dell'Unicredit Center a Milano
Andrea Berton presenta l'incontro
Il corridoio che porta verso la nuova meraviglia
Comincia la presentazione
Sale in cattedra Ernesto Colnago
Colnago risponde alle domande di Andrea Berton
Ed ecco l'arrivo di Fabio Aru
Il cavaliere dei Quattro Mori racconta la "sua" Colnago
Fabio racconta le sue ambizioni per la nuova stagione
L'abbraccio fra Ernesto Colnago e Giorgio Squinzi
Squinzi commosso ringrazia Colnago per la splendida C64 ricevuta in regalo
COMPLEANNO | 09/02/2018 | 12:01 Ieri aveva 39 di febbre, ma per nulla al mondo avrebbe potuto mancare all'appuntamento con la storia. Ernesto Colnago ha accolto i suoi ospiti questa mattina a Milano e ha presentato - nel giorno del suo 86esimo compleanno - l'ultima sua creatura, la C64.
«Avevo la febbre, non è uno scherzo, ma quello di oggi è un appuntamento troppo importante e quindi... ho cercato di guarire alla svelta. Sono contento di avere attorno a me tanti amici per il battesimo di questa bici che è veramente proiettata al futuro».
Ernesto, hai assistito a tanti momenti come questo. Qual è la bici che ti ha emozionato di più? «Questa è una domanda che mi fanno spesso. Io rispondo sempre che non ce n’è una in particolare. Le mie bici sono come figli, tutte diverse e a tutte voglio bene. Il C64 è solo l’ultima in ordine di tempo, con questa ci siamo superati. Essendo dei creativi, abbiamo impiegato soluzioni tecniche nuove che ci hanno consentito di migliorarci ancora».
Dove trovi l’ispirazione per le tue creazioni, per le innovazioni? «Essendo un creativo le ore di sonno sono poche, l’esperienza è tanta e ancora mi illumina di cose belle. È il mio dna che mi porta a cercare sempre cose nuove. Questo è il mio mondo, ho ancora una gran passione e tanto entusiasmo per quello che faccio».
Quale sarà la prossima innovazione? «È difficile dirlo. Penso sempre a qualcosa che consenta prestazioni superiori alle mie biciclette. Il mondo cammina veloce, mi dimentico di guardare la carta d’identità e tiro dritto. Sicuramente la Colnago non si ferma».
Accolto da un grande applauso, sul palco accanto ad Ernesto Colnago arriva Fabio Aru: «Per me si tratta di un ritorno in casa Colnago. Ricordo che era il 2009 e la mia attività su strada è cominciata in sella ad una sua bici - racconta il campione italiano, che indossa la divisa della UAE Emirates -. Ho provato la C64 in diverse condizioni: è leggera, ma soprattutto rigida e risponde molto bene. In discesa lungo il Teide vi assicuro che si è rivelata davvero fantastica. E, cosa che non guasta, è anche molto bella».
Fabio, hai sciolto le riserve sul tuo calendario? «Lo faremo all'Abu Dhabi Tour, che rappresenterà il mio debutto stagionale. Sarà l'occasione per fare il punto sulla situazione e per definire le ultime scelte insieme ai tecnici della UAE».
Ernesto Colnago ha chimato poi accanto a sé e ad Aru il patron di Mapei Giorgio Squinzi, al quale è legato da una lunga amicizia. E gli ha fatto un regalo a sorpresa: una C64 con i colori della Mapei. «Ernesto mi ha commosso - confessa patron Squinzi - non mi sarei aspettato una sorpresa così, ma lui ha sempre delle intuizioni geniali. E io prometto che già domenica, a dispetto del freddo, un giretto con questo gioiello me lo faccio». a cura della redazione di tuttobiciweb
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