LOMBARDIA AD APRILE: CHE NE PENSATE? SONDAGGIO

PROFESSIONISTI | 07/10/2017 | 07:57
È un’idea lanciata questa mattina su La Gazzetta dello Sport dal vice-direttore Pier Bergonzi. Un’idea buttata lì, come a sondare il terreno e vedere l’effetto che fa. Francamente a me l’idea ha fatto un effetto strano, non buonissimo, ma verrò tacciato di essere superato e stantio. Vabbé.

Il Lombardia, la classica delle foglie morte, il Mondiale d’autunno, la grande classica di chiusura spostata in primavera, subito dopo la Liegi. Un’azione, questa, che snaturerebbe in maniera definitiva e totale la storia di una corsa che ha una sua chiara identità, invece andrebbe a mischiarsi con la decana delle classiche, e non avrebbe neanche più il fascino di un esame di riparazione. Non dimentichiamoci che la Vuelta, se ha un senso, è proprio quello di ultima prova per salvare se non totalmente almeno in parte un’annata magari avara di risultati. Il Lombardia, oltre alla storia e un albo d’oro da capogiro, ha anche questa caratteristica, di arrivare alla fine di tutto, per mettere la parola fine.

Scrive Bergonzi: «Il Lombardia è la quinta ed ultima prova Monumento. E mai come in questi anni si sente «orfana», o se volete troppo lontana dalle sorelle: Sanremo, Fiandre, Roubaix e Liegi-Bastogne-Liegi. Il ciclismo è cambiato e continua a cambiare con grande rapidità. Lo spostamento della Vuelta e del Mondiale a settembre ha spinto alcuni fuoriclasse a reggere fino a quel momento. Non una pedalata di più. E così Chris Froome e Peter Sagan, i due volti da copertina del ciclismo 2017, non saranno oggi al via (per la cronaca, Sagan non ha mai disputato la Liegi e corso due volte il Lomabardia, nel 2010 e nel 2013, ritirandosi. E Froome al Lombardia non è mai venuto mentre la Liegi l'ha affrontata quattro volte quando non era ancora Froome finendo sempre lontanissimo, ndr). Per tornare a un Lombardia con tutti i grandi alla partenza bisogna portare le lancette indietro di una trentina d’anni: all’epoca di Hinault e della rivalità tra Moser e Saronni.
Perché allora non anticipare il Lombardia in primavera? Chiuderebbe il cerchio magico delle «Monumento» venendo dopo Sanremo, Fiandre, Roubaix e Liegi. In un mese i cacciatori di classiche avrebbero il loro Mondiale delle corse di un giorno. Dopo le Ardenne e vicinissimo al Giro d’Italia, il Lombardia farebbe ingolosire anche gli specialisti della corse a tappe. È solo un’idea che si apre a ogni tipo di riflessione. Il ciclismo è fatto di appuntamenti fissi e di tradizione. Ma non cogliere i cambiamenti non aiuta a progettare il futuro. Ed è lì che vogliamo pedalare». A questo punto dite la vostra, con un commento e un clic nella parte dei sondaggi. E buon Lombardia.

Pier Augusto Stagi
Copyright © TBW
COMMENTI
Aprile?
7 ottobre 2017 10:12 Andrea'69
No grazie. Preferisco così. Un po\' di gare in preparazione ( da migliorare soprattutto nel chilometraggio) dopo il mondiale, e infine, attesissima, la classica delle foglie morte.

7 ottobre 2017 10:56 BARRUSCOTTO
OGGI CI DITE CHE E L'ULTIMA CORSA CHI SEGUE POCO IL CICLISMO SI STUPISCE CHE GIA DOMANI CI SIA LA PARIGI TOUR POI UN CALENDARIO MONDIALE FINO A NATALE LA FORZA DEL CICLISMO CHE A CONQUISTATO IL MONDO GRAZIE ALL'UCI POI DICO CHE E INUTILE FARE SPOSTAMENTI SI CREA PIU CONFUSIONE CIAO

lungimiranza
7 ottobre 2017 11:43 bertu
Nel tentativo di avere un paio di nomi in più alla partenza del Lombardia si andrebbero a "desertificare" le varie Milano-Torino, Tre Valli Varesine, Giro dell'Emilia ecc. che http://www.tuttobiciweb.it/images/spacer.gifnegli ultimi anni sono tornate ai fasti del passato e possono vantare startlist di tutto rispetto soprattutto, se non solo, grazie alla vicinanza con la classica monumento.

No,grazie
7 ottobre 2017 11:58 Rider
Le tradizioni vanno rispettate. Certo, farla in primavera non sarebbe affatto un dramma, e potrebbe avere anche degli aspetti molto positivi, tuttavia a mia conoscenza non esistono motivi validi per cambiare una tradizione.
La si lasci dov'è ora.

No
7 ottobre 2017 12:36 frect
No assolutamente no assolutamente no assolutamente no. Non sono le corse che si devono spostate, ma i corridori che si devono adeguare e chi non viene ci perde lui. Cunego viene ricordato x il giro e i tre lombardia, non x le corse di paese che pure ha vinto. Per favore non bestemmiate.....

anche strade Bianche
7 ottobre 2017 12:38 geo
Io sposterei in settembre-ottobre invece le Strade Bianche quindi vicino a Lombardia creando una stagione tipo classiche del Nord

Mah!
7 ottobre 2017 13:51 maurop
Concordo con Bertu , anche se è vero che il Lombardia è penalizzato dal calendario rispetto alle altre classiche monumento. Ma Emilia Milano- Torino e Tre Valli sono a loro volta monumenti del ciclismo italiano e grazie anche ai bei percorsi e al fatto che il Lombardia tiene viva la stagione fino a due settimane dopo il mondiale possono offrire, tutte insieme, del ciclismo classico, bello e vero, fino a ottobre. Quanto a Sagan non è certo il calendario a tenerlo lontano dal Lombardia, e metterlo vicino alla Liegi non cambierebbe le cose, visto che Sagan non corre nemmeno la Liegi, e se la corre non è che abbia fatto gran che, almeno fin qui. Del resto sono proprio questi suoi limiti ( in salita) a tenerlo ancora lontano da un fuoriclasse come Van Looy, a cui per certi versi potrebbe somigliare.

Mi chiedo come si faccia solo a pensarle,queste cose
7 ottobre 2017 18:24 Monti1970
A primavera verrebbe penalizzata al massimo!
Con tutte le gare che ci sono a primavera, il Lombardia perderebbe importanza.
Anzi, come scrive GEO anche le Strade Bianche andrebbe fatta in autunno, poco prima o dopo il Lombardia.
Poi le gare di fine stagione non avrebbero più senso, dopo il mondiale,nessuno seguirebbe più il ciclismo se non ci fosse una grande gara come il Lombardia

una bestemmia
7 ottobre 2017 18:52 predaking
É semplicemente una bestemmia. A parte la tradizione, spostando la gara ad aprile tanti campioni si disinteresserebbero del finale di stagione. Per esempio Nibali: Senza Lombardia e con un Mondiale inadatto avrebbe chiuso la stagione alla Vuelta. Le stesse classiche italiane non avrebbero visto al via i vari Aru, Quintana, Pinot e Dumoulin.
Se Bergonzi vuol fare del bene al ciclismo e questo é il massimo a cui arriva a pensare farebbe meglio a ritirarsi a vita privata. Almeno non lancerebbe più insensate bestemmie.

Non scherziamo. ..
7 ottobre 2017 19:32 fabbro72
Il solo pensiero mi da i brividi....la magia di questa corsa sta anche nella collocazione. ....I grandi campioni che la vincono devono andare forte ancora ad Ottobre. ...proprio come il nostro Vincenzo Nibali

aiuto
7 ottobre 2017 19:35 fido113
Pier fai una doccia che ti passa.....Io sposterei La Stade Bianche a ridosso del Lombardia.

col senno di poi
7 ottobre 2017 19:51 rufus
Col senno di poi era il Giro che doveva essere spostato a settembre! Gli organizzatori della Vuelta sono stati piu\' lungimiranti, e adesso ne traggono i frutti in termini di partecipazione qualificata.

ASSURDO
7 ottobre 2017 20:53 girapedali
ASSURDO !
E\' come fare la Mi/San Remo a ottobre!!

No
7 ottobre 2017 23:18 teos
Alla classica delle foglie morte nel periodo delle foglie nascenti, però la suggestione di geo di creare una \"primavera d\'autunno\" spostando la Strade Bianche ad ottobre la trovo molto intrigante, perché la Strade Bianche è già una classica ambita de-facto e unita al Lombardia (più alle varie Milano-Torino, Giro d\'Emilia, ecc..) potrebbe ravvivare in maniera seria lo scenario un po\' spento post-Mondiale. Pensiamoci.

No
8 ottobre 2017 21:03 gianni
No.
Gianni Cometti

L'unico piacere di ottobre
9 ottobre 2017 22:00 Leonk80
non portatecelo via.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il tema del potere economico dei team e della sostenibilità del sistema ciclismo è sempre un tema molto dibattuto: ne ha scritto il direttore Stagi nel suo editoriale pubblicato su tuttoBICI di ottobre, e sulle pagine di tuttobiciweb avete potuto...


Al Giro d’Italia le sale-stampa – primi anni Duemila – erano scuole elementari e medie, municipi e misericordie, palazzetti dello sport evacuati dalle abituali attività e trasformati in accampamenti per giornalisti e bivacchi per fotografi, attrezzati con stampanti e fotocopie,...


I tre anni nell’incubatore della VF Bardiani hanno dato i loro frutti. Matteo Scalco ha ventun anni e un bel bagaglio di esperienza in corse di spessore, ora è il momento di spiccare il volo. Passato direttamente dagli juniores a...


Umido o asciutto? Eccoli qui, i due estremi che vi fanno tremare quando pianificate la vostra uscita quotidiana e non sapete come vestirvi. Castelli nel giro di poche settimane ha presentato due giacche che hanno tutto quello che serve per rivoluzionare il...


Dopo il notiziario di Paolo Broggi, non perdetevi il quarto d'ora di chiacchierata tra il nostro Federico Guido e il campione italiano Filippo Conca: metà intervista sul momento vissuto dal lariano della Jayco AlUla, la seconda metà sull'evoluzione del ciclismo...


Il 2025 di Alessandro Romele non è andato come il corridore dela XDS Astana sperava. Non per colpa sua ma per quella maledetta caduta durante il campionato italiano su strada a Gorizia in Friuli in cui Romele riportò escoriazioni e...


Dopo 10 anni il Giro d’Italia ritorna a Cassano d’Adda (Milano). Lo anticipa Alessandro Brambilla su Tuttosport in edicola oggi: nell’edizione 2026 del Giro la tappa del 27 maggio partirà da Cassano d’Adda. Il castello di Cassano farà da sfondo ai...


Il nuovo Codice della Strada interviene sull’utilizzo delle piste ciclabili, ma lo fa in modo discutibile, introducendo nuove regole che finiscono, paradossalmente, per peggiorare la tutela dei ciclisti. La “riga bianca” che dovrebbe proteggerli non è più un confine sicuro:...


Circa un mese fa in terra africana assistevamo ad una delle più grandi sorprese del ciclismo femminile degli ultimi anni. La canadese Magdeleine Vallieres vinceva il titolo mondiale in linea da totale outsider battendo non solo le atlete favorite, ma...


Il mondo del ciclismo bergamasco è in lutto per la scomparsa, avvenuta nei giorni scorsi, di Fausto Carrara. Primogenito di Gianni e Tonina Carrara, Fausto aveva ereditato dal padre la grande passione per il ciclismo, impegnandosi dapprima nella S.C.Leffe e, soprattutto,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024