GIRO U23. NELLE TERRE DEI BOIARDO. SEGUI IL LIVE

DILETTANTI | 10/06/2017 | 07:25
È stata una ruota straniera - giusto per non interrompere il filo diretto con il Giro "grande" - a battezzare il ritorno del Giro d'Italia Under 23: davvero un bel numero, quello firmato dallo statunitense Nelson Powless nel finale della frazione di Imola, perché non è mai facile scattare e mantenere il vantaggio quando il gruppo viaggia ad alta velocità. Sua, con un applauso meritato, la prima maglia rosa.
 
La seconda frazione prevede partenza e arrivo a Castellarano, oltre 15.000 abitanti, provincia di Reggio Emilia e dista dal capoluogo circa 25 km., al limitare con quella di Modena. E’ nella valle del fiume Secchia, sulla sponda sinistra, ai piedi dei primi rilievi dell’Appennino. Il territorio comunale, assai vasto, comprende varie frazioni e località d’interesse paesaggistico e naturalistico con recenti e rilevanti ritrovamenti di specifico valore archeologico. Fra questi sono di rilievo i resti dello scheletro fossile di una balena – chiamata Valentina - rinvenuto nel 1997 nei pressi della frazione di San Valentino (da qui il nome) e conservato ora ai Musei Civici di Reggio Emilia.

E’ un comune caratterizzato da una storia variegata attraverso le differenti epoche e rientra nelle “terre di Canossa”, il territorio che dopo l’anno 1000 fu il feudo della contessa Matilde legata allo storico episodio dell’incontro fra papa Gregorio VII e l’imperatore Enrico IV che, sotto le mura del castello di Matilde di Canossa, nel 1077, ottenne il perdono per la sua condotta insubordinata. Da qui il famoso detto “andare a Canossa”.

Il centro storico di Castellarano è magnificamente conservato nella sua struttura medioevale con la Rocchetta e la sua specifica, peculiare, configurazione architettonica. Costituiva la prima protezione all’accesso al sovrastante borgo fortificato contornato dalla cerchia delle mura, attraverso una via in acciottolato, con sassi di fiume, che si snoda fra le case e conduce al castello e alla caratteristica, suggestiva, torre dell’Orologio. Molteplici altri motivi architettonici, civili, religiosi presenti nel territorio – unitamente a varie attività culturali e alle tradizioni – costituiscono altre attrattive dei luoghi.

Sempre sentita, è la festa dell’uva che annualmente si svolge in questa terra ricca di proposte gastronomiche varie fra le quali spiccano, con i salumi, la specialità reggiana denominata “erbazzone”. E’ una torta salata con impasto di pasta sfoglia e ripieno di varie verdure, formaggio parmigiano-reggiano in quantità. Si possono gustare poi i tortelli, in particolare quelli verdi e in altre varianti e altro, molto altro, saporito, come vuole la tradizione.

Castellarano appartiene al “comprensorio delle ceramiche”, con altri comuni del circondario, anche in provincia di Modena come la confinante Sassuolo. Costituisce un importantissimo polo industriale di rilevanza nazionale e mondiale nel settore, volano dell’economia e dell’indotto del territorio.
A proposito di ceramiche e ciclismo è da ricordare l’Ariostea Ceramiche, gloriosa formazione di rilevanza mondiale del “patron” Oriello Pederzoli, che dal 1984 al 1993 è stata al proscenio del professionismo con eccellenti risultati e protagonisti, fra molti altri, del calibro di Adriano Baffi, Moreno Argentin, Davide Cassani, Giorgio Furlan e di Rolf Sorensen, il “biondo”, danese per nascita ma italiano d’adozione. Giancarlo Ferretti era il direttore sportivo e l’ammiraglio della formazione che aveva sede a Roteglia, frazione di Castellarano.
Il ciclismo è molto seguito e praticato nella zona.

Il percorso della seconda tappa ha, prevalentemente, uno sviluppo in circuito con andamento altimetricamente mosso. Dopo il ritrovo nell’abitato e il trasferimento, il via avviene all’azienda CEM per indirizzarsi verso Casalgrande, popoloso centro del comprensorio con significative testimonianze del suo passato, e Scandiano, bella città disposta fra pianura e collina, con notevoli monumenti come la Rocca del Boiardo del XII secolo e la barocca casa natale di Lazzaro Spallanzani (1729-1799), gesuita e insigne biologo. Scandiano ha dato i natali anche a Matteo Maria Boiardo (1441-1494), poeta e letterato, Marta Marzotto (1931-2016), a Romano Prodi (1939), economista e figura politica di primissimo rilievo e, con altri fratelli, grande appassionato e praticante di ciclismo. E’ qui nato nel 1914 Fermo Camellini, corridore professionista dal 1937 al 1951, emigrato in Francia da giovane, vincitore di due tappe del Tour de France e di una Freccia Vallone, scomparso nel 2010.

Il tracciato, prevalentemente piano, tocca varie frazioni di Scandiano e ritorna nel territorio di Castellarano per incontrare la salita che porta alla località di San Valentino, quasi due chilometri di sviluppo con pendenza media del 10%. E’ il “leit-motiv” della tappa che la corsa affronterà per quattro volte. Al termine della salita è posto il traguardo, nei pressi dell’Abbazia di San Valentino. Una tappa che si prospetta tecnicamente impegnativa e spettacolare.

La pieve di San Valentino è una delle chiese più antiche con il nucleo costitutivo che risale al 960. Dedicata in origine a Sant’Eleucadio, a tre navate, nel 1600, fu dedicata anche a San Valentino, santo oggi prevalente. E’ stata oggetto di un recente e accurato restauro che la propone nella pienezza del suo valore e delle opere originali che la adornano. Nei pressi c’è pure un moderno complesso turistico ben inserito nel territorio circostante.

Giuseppe Figini

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