SOCIETA' | 30/01/2017 | 07:21 In caso di svolgimento di attività commerciali sono previsti diversi regimi contabili che prevedono oneri ed obblighi differenziati tra loro. Accanto ai due tradizionali regimi previsti per tutti i soggetti commerciali (contabilità ordinaria e semplificata), la normativa del Terzo Settore è caratterizzata dalla possibilità di adottare due specifici regimi che prevedono modalità forfettarie di determinazione delle imposte da versare. • Regime forfettario generale Art 145 TUIR • Regime forfettario di cui alla Legge 398/1991
Il regime ex Art. 145 è molto poco utilizzato in
quanto poco pratico e prevede delle soglie forfettarie continuamente
diverse al variare sia del fatturato che del tipo di attività svolta e
quindi difficilmente si utilizza questa possibilità.
Invece il regime fiscale utilizzato nella stragrande maggioranza dei casi è il noto Legge 398/1191. Si prevedono due forfait: • Abbattimento forfettario dell’IVA sulle fatture emesse del 50% • Abbattimento forfettario dell’IRES sul fatturato del 97%
Esempio Forfait IVA Fatture totali emesse 10.000€ + IVA 22% = 12.200€ fatturato IVA da versare 50% di 2.200€ = 1.100€ I restanti 1.100€ sono da considerare una sopravvenienza attiva, ossia un guadagno extra per la vostra associazione.
Esempio Forfait IRES Fatture totali emesse 10.000€ + IVA Abbattimento forfettario 97% su 10.000€ = 300€ imponibile IRES da versare aliquota 24% su 300€ = 72€
Il limite di fatturato dal 2017 è stato incrementato a 400.000€ dai precedenti 250.000€ Per optare per questo regime bisogna effettuare un'apposita comunicazione all’Ufficio SIAE competente
con una raccomandata ed annualmente inviare il Quadro VO della
Dichiarazione IVA in cui si dichiara di voler optare per la Legge
398/1991. L’opzione è vincolante per 5 anni.
Con l’apertura della P.IVA potrete
effettuare tute le attività commerciali di cui abbiamo trattato nel
precedente intervento con un forte risparmio in termini di imposte.
Ricordate però che con questo regime non potete portare in deduzione IVA sui costi in quanto le imposte vengono calcolate forfettariamente sul fatturato e non sull’utile.
Obblighi connessi con l’apertura della Partita IVA: • Modello Redditi ENC + Quadro Irap
• Elenco Clienti/Fornitori trimestrale (tramite il quale si
trasmettono tutte le fatture emesse ed alcune ricevute afferenti
l’attività commerciale) • Liquidazioni Iva trimestrali • Dichiarazione annuale IVA • Creazione casella Pec Mail • Iscrizione al REA della Camera di Commercio • Eventuale SCIA al Comune per la comunicazione di esercizio di particolari attività (es. Bar) • Versamento imposte al 30/06 o 30/07 e 30/11 di ogni anno
Se si opta anche per il regime 398 si devono aggiungere anche i seguenti obblighi: • Istituzione del Registro cartaceo IVA Minori su cui riportare mensilmente le fatture emesse • Consegna trimestrale delle fatture e di copia del registro all’Ufficio SIAE territoriale • Liquidazioni Iva trimestrali forfettarie
Ovviamente è necessaria l’assistenza di un professionista per
poter curare questi adempimenti periodici in quanto la loro
predisposizione ed invio non può essere effettuata dall’associazione
stessa. Nel prossimo articolo approfondiremo le ulteriori agevolazioni connesse con l’esercizio di attività commerciale.
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