GIUSTIZIA | 19/10/2016 | 09:06
Riceviamo e pubblichiamo questo comunicato firmato da Gianni Savio, team manager della Androni, relativo al suo deferimento nell'ambito dell'inchiesta sui corridori costretti a pagare per correre:
Dal fascicolo relativo al mio deferimento alla Procura del
CONI, ho avuto modo di esaminare con attenzione tutti gli atti inerenti le
deposizioni che mi riguardano.
Le imputazioni nei miei confronti sono tre: relative alle
dichiarazioni dei Signori Patrick Facchini, Giuseppe Rivolta e Matteo Mammini.
-
Patrick Facchini: in merito alla contestazione
di averlo ingaggiato nel 2013 solo perché sostenuto da uno sponsor, confermo
quanto esposto nel comunicato del 17 settembre, che allego al presente.
-
Giuseppe Rivolta: mi viene imputato di avergli
richiesto di reperire uno sponsor per la squadra ma, nel verbale di audizione
dell’8 giugno, il Signor Rivolta dichiara: “E’ capitato che in passato i
Signori Gianni Savio, Bruno Reverberi e Angelo Citracca mi abbiano chiesto di
reperire uno sponsor per le loro squadre, ma si è trattato di un pour parler e mai di richieste
ufficiali”
- Matteo Mammini: nel verbale del 26 maggio, il
Signor Mammini dichiara che “grazie all’intervento di Mario Cipollini, riuscii
ad entrare in contatto con il Signor Gianni Savio” ma, interpellato in merito,
lo stesso Cipollini lo smentisce e nega di averlo messo in contatto con me.
Il Mammini continua dicendo che gli avrei richiesto del denaro per
ingaggiarlo e raggiunge il culmine della menzogna quando afferma (come
riportato dal giornalista Marco Bonarrigo nel verbale del 13 maggio) che io
avrei elencato – scrivendo “su un tovagliolo” (sic!) – nomi e cognomi degli
atleti che si pagavano lo stipendio da soli e che costituivano la quasi
totalità della squadra. In pratica, sostiene il Mammini: “La Androni era in
grado di pagare solo il capitano Pellizotti e uno o due corridori”. A tale proposito,
ricordo che l’organico della Androni-Venezuela del 2013 era composto dai
venezuelani Carlos Ochoa, Jackson Rodriguez, Yonder Godoy e Tomas Gil, oltre al
colombiano Miguel Angel Rubiano (con noi vittorioso in una tappa del Giro
d’Italia 2012 ), a Emanuele Sella (nelle stagioni precedenti sempre
protagonista al Giro d’Italia e con noi vincitore della classifica finale della
Settimana di Coppi & Bartali, della Coppa Agostoni e del Gran Premio di
Prato ), a Fabio Felline (con noi vittorioso al Giro dell’Appennino e quest’anno
vincitore della Classifica a Punti alla Vuelta Espana), a Diego Rosa
(attualmente corridore dell’Astana che il prossimo anno passerà alla SKY ), a
Mattia Gavazzi ( al tempo molto quotato per i successi ottenuti al Tour de San
Luis, al Tour de Langkawi e al Giro della Toscana).
Ora, è credibile che i corridori che ho appena elencato – e non scritto
su “un tovagliolo” – dovessero pagare per correre?! Le dichiarazioni di Mammini sono le calunnie
deliranti di un ex-atleta che evidentemente intende vendicarsi nei miei
confronti per non essere stato ingaggiato nella mia squadra nel 2013.
Volutamente ho lasciato per ultimi i seguenti atleti appartenenti alla
Androni-Venezuela 2013: Omar Bertazzo, Giairo Ermeti, Patrick Facchini, Marco
Frapporti, Alessandro Malaguti e Antonino Parrinello.
Tutti e sei sono stati interrogati e, nei verbali di audizione – al di là
di considerazioni personali e critiche da parte di qualcuno che non è stato
confermato nella stagione successiva – nessuno ha mai dichiarato che gli sia
stato richiesto del denaro per essere ingaggiato.
In
conclusione, ribadisco di non aver mai richiesto né accettato denaro da
corridori e confermo che oggi stesso sarà depositata presso la Procura della
Repubblica di Torino una denuncia per calunnia e diffamazione contro il Signor
Matteo Mammini.
Gianni Savio
Comunicato stampa del 17 settembre
GIANNI SAVIO REPLICA A QUANTO APPARSO SUI MEDIA IN MERITO AL DEFERIMENTO DELLA PROCURA DEL CONI
In merito al deferimento ricevuto dalla Procura del Coni, intendo precisare quanto segue:
- Sono assolutamente estraneo a qualsiasi vicenda legata a "corridori che pagano per correre".
- Mi viene imputato di aver ingaggiato nel 2013 il corridore Patrick Facchini solo perchè sostenuto da uno sponsor. Ecco l'esatta esposizione dei fatti: a fine 2012 - quando il nostro organico per la stagione 2013 era ormai completo - mi interpello' il corridore Patrick Facchini, dicendomi di essere interessato al passaggio al Professionismo nella nostra squadra. Risposi che le risorse economiche destinate al l'ingaggio di corridori erano ormai esaurite e quindi non avrei potuto assumere nuovi atleti. Il signor Facchini mi disse che il consorzio Valli del Chiese sarebbe stato interessato a sostenere una sponsorizzazione coinvolgendo anche una azienda importante quale la BM GROUP e aggiunse che un funzionario del Consorzio avrebbe voluto conoscermi in quanto interessato a promuovere il loro marchio attraverso il mondo del Ciclismo. Mi recai nella sede del Consorzio e - preso atto del loro reale interesse a una promozione pubblicitaria - iniziai una trattativa che si concluse con un accordo di sponsorizzazione, sia con il Consorzio sia con la BM GROUP, per la presenza dei due marchi sulle maglie ufficiali di gara nella stagione 2013. Il funzionario del Consorzio e il dirigente della BM GROUP mi dissero che la conclusione dell'accordo contrattuale sarebbe stata legata all'ingaggio del corridore Patrick Facchini e io accettai, anche perché il corridore era in possesso delle qualità sportive per passare professionista, avendo vinto alcune corse di prestigio del calendario dilettanti. Ovviamente porterò come testimoni all'udienza del Coni sia il funzionario del Consorzio sia il dirigente della BM GROUP. Questi sono i fatti relativi all'ingaggio del corridore e lascio giudicare all'opinione pubblica se il mio comportamento possa essere considerato contrario alla lealtà sportiva.
- Il mio Legale Avvocato Giuseppe Napoleone ha richiesto alla Procura del Coni copia integrale del fascicolo, al fine di valutare se nelle dichiarazioni rese da altri possano ravvisarsi estremi del reato di calunnia, nel qual caso conferirò incarico di procedere nelle opportune sedi giudiziarie.
Gianni Savio
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