Bartoli: ho visto Armstrong, mi è venuta voglia di tornare

| 23/12/2008 | 13:01
"Con una giornata così bella, non potermi allenare perché sto poco bene mi fa veramente girare le scatole". La voce al telefono è quella di Michele Bartoli, che da quando ha smesso di correre, a fine 2004, non ha mai smesso di fare la vita da ciclista. Ha avviato un’attività con la moglie; segue i cicloamatori, tanto che organizza una cronosquadre e una Granfondo, e con Xevents (di cui è testimonial) li porta a pedalare sui Muri del Fiandre. Michele, ci hanno detto che si sta allenando duramente. "Ho il capriccio di volere capire se sono ancora integro fisicamente". Tentato dall’idea di tornare? "Direi una bugia se affermassi che Armstrong non ha stuzzicato la mia voglia di tornare a correre. Un input l’ha dato". Intanto sul Monte Serra ha le prestazioni dei giorni migliori. "Il mio record è di 15'40". Ora non prendo il tempo e non ho mai fatto il Serra a tutta. Lo faccio così come viene, al medio. Non sono ancora preparato per farlo a tutta. Lo voglio fare al momento giusto, quando la migliore condizione è vicina, altrimenti magari mi demoralizzo e spacco la bici in due". Si allena anche con Basso e Petacchi e non si stacca, anzi. "Essere al fianco di amici che sai saranno i protagonisti delle corse mi fa venire ancora più voglia di tornare". Ha già convinto sua moglie? "Avessi dato ascolto ad Alessandra, avrei già detto sì. Lei ha sempre appoggiato le mie scelte, è contenta quando faccio le cose che mi piacciono". Coraggio, che remore ha? "Non ho paura di misurarmi con gli altri, è l’ultimo dei miei pensieri. Credo, così come sta dimostrando Rebellin, che l’età non è un problema e un anno o due li potrei reggere benissimo. Tornare non mi cambierebbe la vita, sarebbe solo puro divertimento". Ci fosse un giovane, magari Visconti (leader della squadra di Cipollini), da far crescere... "Mi piacerebbe ancora di più. Una motivazione del genere potrebbe essere decisiva per farmi dire sì". Perché smise? "Il 2004 è stato l’anno del disastro. Alla Csc, Riis ci imponeva cose strane, non adatte alla mia testa. Il corso da marines, le urla sui pullman per convincersi uno con l’altro... Mi sembrava di essere a Giochi senza frontiere, mica nel 'mio' ciclismo. Dopo 20 giorni ero scoppiato di testa. Eppure ho sempre rispettato il mio lavoro da corridore, l'ho vissuto come se fosse parte di me. Dopo la Sanremo non andavo in discoteca, ma pensavo al Fiandre". Un rimpianto? "La Roubaix. L’ho corsa solo l’ultimo anno, purtroppo. Ma so che potrei essere ancora competitivo, come al Fiandre". Intanto ha disegnato il percorso del progetto mondiale Firenze 2013. Come mai? "Ero con un amico a fare un giro a Fiesole. Mi sembrava di prendere il Duomo con le mani... La collina di Fiesole è la parte migliore di Firenze per fare una corsa. Il circuito è bello da impazzire. Sarà duro duro, come Lugano 1996. Mi sarebbe piaciuto correrlo. Un percorso così bello non l'ho mai visto". Vacanze di Natale? "Starò a casa. Poi per Capodanno vengono a trovarmi Basso e Lombardi. Sì, ci alleneremo". da gazzetta.it a firma di Claudio Ghisalberti
Copyright © TBW
COMMENTI
Non lo fare
23 dicembre 2008 19:32 slooping

Caro Michele, non cadere in questa tentazione. Non ha senso rientrare a correre dopo tutto quello che hai fatto nel ciclismo!!!! Piuttosto impegnati a fare qualcosa di grande per i giovani e per questro ciclismo moribondo.
Ciao e Buon Natale
Davide

grande corridore,però..
23 dicembre 2008 19:47 chris86
Bartoli è stato un grandissimo corridore, con 52 vittorie, tra le quali: 2 GIRI DI LOMBARDIA; 1 CAMP. ITALIANO in linea; 2 LIEGI; 2 tappe al GIRO D'ITALIA; 1 AMSTEL GOLD RACE....ma è stato e anche se lo potrà ancora essere penso che 38 anni siano un'età dove il ciclismo professionistico lo si lascia e non lo si riprende..sono convinto che se tornasse a gareggiare sarebbe ancora competitivo, ma un grande campione deve essere campione anche nel non cambiare un'idea importante come quella presa da Bartoli nel 2004..

23 dicembre 2008 23:52 pickett
Mi auguro(per lui)ke stesse skerzando,perkè dovrebbe esserci un limite anke alle buffonate.Tra l'altro quando si ritirò,nel 2004,era già in netto declino,e il Giro di Lombardia lo vinse solo perkè in gruppo aveva tanti amici.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Settimana scorsa Giorgia Monguzzi ha raccontato sul sito un evento speciale che ha visto protagonista Lorenzo Fortunato con la sua maglia azzurra al Museo del Ghisallo. Nell'occasione, la nostra inviata ha intervistato lo scalatore bolognese della XDS Astana per approfondire...


Mirko Bozzola ha tagliato il traguardo di Cantù praticamente incredulo, un terzo posto che vale d’oro e soprattutto gli dà una carica incredibile. Ad aspettarlo dopo l’arrivo, insieme allo staff della S.C. Padovani ci sono Paolo ed Alessandro Guerciotti pieni...


Parla italiano la seconda tappa del Tour de Suisse, la Aarau - Schwarzsee di 177 km: a cogliere il successo è stato Vincenzo Albanese che ha regolato l’elvetico Fabio Christen della Q36.5 e il britannico Lewsi Askey della Groupama FDJ....


130 km di fuga, di cui oltre 60 in solitaria, oggi nella seconda tappa del Giro Next Gen Jonathan Vervenne ha fatto quella che può essere definita una piccola impresa. Il suo obiettivo era quello di vincere la cronometro individuale...


A partire dal 2026, il Critérium du Dauphiné assumerà un nuovo nome e diventerà Tour Auvergne-Rhône-Alpes, riflettendo il sostegno sempre crescente della Regione ospitante. La vibrante tavolozza di paesaggi della regione Auvergne-Rhône-Alpes ha portato la gara a un livello completamente...


Con il trionfo ottenuto nell’edizione 2025, Tadej Pogacar è diventato il 52° ciclista a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro del Giro del Delfinato, il terzo capace di firmare il massimo risultato vestendo la maglia iridata dopo i francesi Louison...


Nella seconda tappa del Giro Next Gen, la Rho Fiera / Cantù di 146 chilometri, fa festa il belga Jonathan Vervenne. Il 22enne della Soudal Quick-Step Devo Team ha tagliato il traguado della cittadina brianzola con 30" di vantaggio su Aubin...


È sembrato quasi (ma è solo una suggestione, certo!) che, lassù tra i cieli, qualcuno seguisse il pedalare di Fabio, ne ascoltasse i battiti cardiaci, si preoccupasse per la sua fatica… E riempisse quindi d’aria i polmoni per soffiare via...


Al termine del Giro del Delfinato Jonas Vingegaard torna a casa con una medaglia d’argento al collo. Non era questo il risultato che voleva, ma al momento, il campione danese si sente soddisfatto. «Non è una cosa di cui essere particolarmente...


E ci frega di brutto, al primo squillo del telefono, noi che volevamo uscirgli di ruota sulla destra per batterlo allo sprint e rimembrare soavi dell'epopea sua e dei radiosi 80 anni da compiere il 17 giugno, Eddy Merckx. «Complimenti...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024