| 11/12/2008 | 19:11 Si alza la voce degli atleti ed è una protesta importante, mossa nei confronti della Wada. La European Elite Athlete Association, che riunisce alcuni tra i migliori atleti del continente, ha diffuso oggi un comunicato nel quale si scaglia duramente contro il nuovo sistema di localizzazione per i controlli antidoping Wada, che entrerà in vigore dal prossimo 1 gennaio. "Di fatto gli atleti più importanti vengono messi agli arresti domiciliari per un'ora al giorno, 365 giorni all'anno - afferma nella nota il presidente dell'associazione, Yves Kummer - Come tutti, i professionisti sportivi sono protetti dalle leggi europee sul lavoro e da quelle sui diritti umani e non c'è alcun dubbio che alcuni aspetti del codice Wada violino queste norme". Secondo quanto stablisce il codice Wada gli atleti sono tenuti a fornire alle autorità antidoping una 'finestra' di un'ora durante la giornata, nel corso della quale rendersi disponibili per eventuali controlli.
Che gli atleti in questo frangente abbiano ragione, anche perchè non mi risulta che si attui lo stesso trattamento per altri sport! Mi sembra che con le tecniche odierne si possa rilevare l'uso di additivi a distanza di giorni e quindi penso che sia già abbastanza comunicare gli spostamenti dell'atleta che è gia di per se come essere agli arresti domiciliari. Farei piuttosto opera di persuasione verso quei dirigenti ipocriti che si nascondono dietro un dito, nel ciclismo si e sempre sospettato dei risultati che vengono improvvisamente gli asini non diventano cavalli di razza! Solo con duri allenamenti e molti sacrifici prodigati per anni si emerge. Quindi tutto ciò che arriva da un giorno all'altro è sospetto.
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