| 03/05/2004 | 00:00 C'erano cinquantamila persone, ieri, a Gistel per salutare Johan Museeuw, per festeggiare un campione straordinario che a 38 anni ha deciso di dare l'addio al gruppo. E naturalmente è stato un addio... pedalato. Una kermesse per le strade del paese natale di Johan, settanta campioni del ciclismo - tra i quali anche i nostri Bettini e Rebellin - stretti attorno al più grande cacciatore di classiche degli ultimi quindici anni.
E non poteva che essere sua la vittoria, con due delfini emblematici alle sue spalle: Tom Boonen, che da tutti e dallo stesso Johan èç stato indicato come suo erede, e Peter Van Petegem, il grande rivale di tante battaglie, l'uomo che con Museeuw si è diviso il tifo delle Fiandre.
Una grande festa di sport, quindi, un grandissimo tributo ad un campione che ha scritto pagine importanti nello sport della bicicletta. Piccola provocazione: riusciremo mai, in Italia, ad assistere ad una simile festa per un nostro campione? Forse sno, ed è una questione di cultura dello sport.
Paolo Broggi
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