Ivano Fanini: la radiazione e il ciclismo di... OGGI

| 25/07/2008 | 14:41
La proposta della radiazione immediata per i corridori colti in casi di doping non è “choc” ma è una posizione giusta che non ha niente di scioccante specialmente in questo grave momento. «Sono anni che la chiedo – afferma Ivano Fanini dell’Amore & Vita McDonald’s – comunque sono contento che Amedeo Colombo, presidente della assocorridori italiana si sia mosso per chiederla, meglio tardi che mai. Gli ho già fatto arrivare i miei complimenti ieri mattina appena letto l’articolo sulla Gazzetta, tramite il suo braccio destro Busnelli. Questa è l’unica soluzione che può salvare il nostro amato ciclismo. Non dobbiamo più permettere a nessuno di farci prendere in giro. Non dobbiamo aver paura di fare nomi, nessuno deve più stare nell’omertà che siano corridori, squadre, presidenti, direttori sportivi, manager, ecc. Da ora in poi in ogni caso che scoppierà devono pagare tutti i personaggi coinvolti. Inoltre invito tutte le istituzioni con a capo la Wada a lavorare per far inserire la molecola spia in tutti i prodotti proibiti, come è successo per il caso Riccò. Apriamo definitivamente le porte ai Nas, uno delle poche istituzioni che ha contribuito in modo concreto alla lotta al doping. Prendiamo ad esempio il Tour e non il Giro di quest’anno dove i controlli si sono dimostrati poco efficaci ed è stato fatto di tutto per non far arrivare i Nas. Un plauso anche agli sponsor che lasciano questo ciclismo malato, come la Saunier Duval e la Barloworld come hanno fatto altri in passato, senza però ottenere risultato, visto che a tutt’oggi quello che succede ed ancora dovrà succedere per molti gravissimi fatti ancora in corso è giusto pagare tutti duramente perché tutto il nostro ambiente è colpevole compreso giornalisti, tv, ecc. Tutti dobbiamo cambiare subito, ognuno nelle sue vesti altrimenti presto ma molto presto ci dovremo fermare. Sul settimanale OGGI sono stato definito il nemico degli imbroglioni. Sono contento di questo anche se sto pagando a caro prezzo per le mie posizioni perché purtroppo i fatti mi danno sempre ragione. Tra l’altro, nell’intervista viene ritirata in ballo la storia di alcuni corridori vestiti di nero. Attendevo una chiamata da qualche procura per fare le mie denunce in maniera appropriata e non a mezzo stampa, tuttavia ad oggi nessuno si ancora incaricato di indagare a fondo su questa grave vicenda, pertanto mi sento in dovere di citarla nuovamente affinchè venga fatta chiarezza. L’ho fatto perché non è possibile che dopo tutto quello che è successo negli ultimi anni si arrivi addirittura a mascherarsi per non farsi riconoscere quando si va da medici sospetti e nell'occhio del ciclone da troppo tempo.
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