Mavi Garcia è ormai considerata una delle atlete più esperte in gruppo, eppure quando si parla con lei si ha sempre la sensazione di avere a che fare con una ragazzina innamorata del ciclismo e che pedalerebbe per tutta la vita. Il suo modo solare è da tipica spagnola, ma quando le diciamo che lavoriamo per una testata italiana ecco che è pronta a sprigionare tutto il suo amore per il nostro paese. «Un po’ mi sento italiana, quando vado in una squadra e non ci sono spagnoli, ma italiani io mi sento subito bene, è come essere a casa» ci dice scherzando prima di raccontarci della sua nuova avventura.
In questi giorni Mavi è impegnata nel training camp con il Team Uae Adq, una squadra che l’ha riaccolta a braccia aperte dopo tre stagioni, in giro circolava la voce che il 2025 sarebbe stato l’ultimo, ma con un’annata come quella appena conclusa era impossibile chiudere bottega. Visto il grande palmares dell’atleta spagnola è difficile dire se sia stata la migliore della sua carriera, ma di certo ha raggiunto una delle sue vittorie più emozionanti: il successo in solitaria nella 2^ tappa del Tour de France. «Il 2025 è stato un anno emozionante, ma non è stato molto facile. Ho iniziato piuttosto bene, ma ad un certo punto non sono più riuscita a fare risultato, ero in forma ma nelle fasi finali mi staccavo. Per esempio avevo preparato molto bene la Vuelta, puntavo a fare molto bene, ma poi in Spagna abbiamo trovato brutto tempo, faceva freddo e io mi sono bloccata. Spesso le condizioni atmosferiche vengono sottovalutate, ma io mi trovo molto bene al caldo e soffro il tempo avverso. Ero un po’ demoralizzata, ma poi è arrivato il tour con quella tappa bellissima, per me non è stata una semplice vittoria, ma ha rappresentato qualcosa di più, un successo che nemmeno avevo sognato, è stato straordinario » ci racconta Mavi che intanto è pronta ad affrontare un nuovo anno con tanti obiettivi per mettersi alla prova.
Dopo l'esperienza in Jayco Alula l’atleta spagnola ha deciso di ritornare in quella formazione che un po’ considera come casa; dal 2020 al 2022 aveva indssato i colori prima dell'Alè e poi della neonata Uae Adq, le loro strade si erano divise in modo pacifico non escludendo la possibilità di ritrovarsi. «In Alè e poi Uae mi sono sempre trovata bene, ma non avevano ancora tutte le strutture necessarie per affrontare il World Tour, una cosa del tutto normale perché da un certo punto di vista era una squadra molto giovane. In qualche modo sentivo che dovevo cambiare e così ho preso una diversa strada, volevo fare nuove esperienze. In questi anni il Team Uae adq è cresciuto tantissimo, è cambiato il personale e mi hanno proposto un progetto concreto non solo come atleta, è bellissimo ritornare» ci dice Mavi spiegandoci la sua scelta di cambiare aria, ma in questi anni la formazione emiratina non solo è radicalmente cambiata, ma è diventata uno dei fari del movimento femminile. Guardando il progetto nella sua totalità è chiaro che una prima svolta sia arrivata quando nel 2022 proprio Mavi Garcia era salita sul podio del Giro; si trattava di un primo grande risultato in una corse a tappe una chiara direzione verso cui la formazione avrebbe voluto tendere. Da quel momento sono arrivate tante atlete, nomi grandi, giovani promettenti e si è così strutturata una formazione che non solo punta in grande, ma raggiunge enormi risultati. La maiorchina è l’ennesima gemma in un gruppo che non solo supporterà Elisa Longo Borghini nella conquista della sua terza cora rosa, ma proverà ad andare alla conquista delle classiche e dei grandi giri.
Nella corrazzata della Uae Adq il ruolo di Mavi Garcia sarà molteplice e quanto mai delicato: supportare Elisa Longo Borghini nei grandi appuntamenti come ultima compagna, ma anche garantirle tranquillità e una valida alternativa nelle situazioni più complicate. La spagnola sarà gregaria e capitana, ma anche un faro per tutte le giovani atlete che stanno crescendo tra le fila del Uae Team Adq. Il lavoro da fare è tanto e Mavi non vede l’ora di iniziare, ma c’è una domanda martellante che ci ronza per la testa e così decidiamo di fargliela diretta: ma veramente sarà il tuo ultimo anno? «Il pensiero è quello di smettere, ma non ho ancora preso la mia decisione definitiva, vorrei godermi al meglio questa stagione. Ora come ora mi sento bene e non voglio ritirarmi dal professionismo perché non vado più, vorrei salutare tutti nel modo migliore. Qualsiasi sarà la mia scelta il mio piano è di rimanere nell’ambiente, il ciclismo è parte della mia vita e non posso rinunciarci, nel team mi hanno già detto che mi vogliono come parte dello staff e a me questa cosa piace davvero tanto.» ci dice Mavi spiegandoci come la scelta di ritornare in Uae non sia assolutamente fatta per caso. Il team emiratino infatti le ha già proposto un piano per il suo futuro giù dalla bici, ne riconoscono la grande esperienza e non vogliono perdere l’occasione di averla nello staff per far crescere le giovan. Mavi è entusiasta dell’idea anche se preferisce pensarci più avanti, quando l’avventura da atleta sarà finita sul serio.
Intanto il movimento femminile spagnolo è più attivo che mai e guardando gli ultimi anni ha avuto un impennata incredibile. Nel 2026 inizierà l’avventura nel professionismo Paula Ostiz, la fuoriclasse che nella categoria junior ha vinto sia il titolo europeo e mondiale, mentre in casa Uae Adq Paula Blasi affronterà il suo grande banco di prova tra le grandi. «Quello che sta succedendo ora nel ciclismo spagnolo è impressionante, fino a due anni fa non c’era quasi nessuno, invece ra è completamente scoppiato.- prosegue Mavi - nella prossima stagione avrò la possibilità di lavorare fianco a fianco di Paula Blasi, spero di riuscire a trasmetterle quello che ho imparato in questi anni. Mi ricorda la me di qualche anno fa, è sempre attiva, non riesce a restare ferma, è un po’ la mia copia, solo più piccola.»
Dopo il training camp con la squadra Mavi Garcia si dedicherà ad una settimana di riposo a casa con la famiglia dove trascorrerà le festività natalizie, poi sarà già tempo di pensare al suo esordio con le gare australiane. Sarà un’esperienza tutta nuova per l’atleta spagnola che ci svela il suo augurio speciale per il 2026: andare finalmente bene alla Vuelta, la gara di casa, ma sopratutto continuare ad essere felice mentre va in bici.