L'ORA DEL PASTO... RWANDESE. IL MAL D'AFRICA DI ALESSANDRO FEDELI

STORIA | 25/09/2025 | 08:09
di Marco Pastonesi

Il primo italiano a vincere in Ruanda. Era il 2019. “Tour of Rwanda. La prima tappa, da Kigali a Kigali, la capitale, 111 km. Si partiva presto, si finiva presto, gli alberghi vicini ed eleganti, il percorso stupendo, le strade larghe e asfaltate in ottimo stato a parte qualche brevissimo collegamento ancora sterrato, il clima perfetto, né caldo né freddo, il giusto. La corsa tirata, anche quella il giusto. Tre-quattro volte il circuito finale con uno strappo ripido. Selezione, i compagni di squadra mi aiutarono, rimasi davanti. Dopo uno strappo, 300 metri di pianura prima dell’arrivo, partii ai 200. Non pensavo di aver vinto ma di essere arrivato secondo, credevo che davanti a noi ci fosse ancora un corridore. Poi vidi un mio dirigente alzare il pollice e capii. Tappe e maglia. Maglia gialla, perdipiù”.


In quel Tour of Rwanda, Alessandro Fedeli correva da fuoriclasse: “Conquistai anche un secondo, un terzo e un ottavo posto, e sempre a Kigali, come se fra me e la capitale del Ruanda ci fosse un segno del destino, un legame con la sorte. Secondo nella penultima tappa che arrivava a Kigali, terzo nell’ultima, che si disputava a Kigali sul circuito dei Mondiali del 2025”. Veronese di Negrar, maglia azzurra della francese Delko Marseille Provence, proprio in quella corsa a tappe Fedeli avrebbe compiuto 23 anni: “Ero incuriosito, viaggiavo volentieri, accettai al volo la proposta di esordire nella stagione laggiù, mi adeguai alle regole, 10 giorni a riso in bianco, tonno in scatola e banane, e soltanto bibite con il tappo. Trovai nazionali africane, squadre francesi, la Astana. Un livello di corsa europea. Fu lì che si scoprì il talento di Girmay. Poi la gente, tantissima, molta di più che nelle tappe del Giro e anche del Tour, un entusiasmo genuino. Si dice che l’Africa lasci il mal d’Africa, una sorta di amore misto a nostalgia. E allora anch’io me ne innamorai. E pensare che non ci sono più tornato. Ma ci tornerò, promesso, anche se da cicloturista”.


Perché Fedeli, che adesso ha 29 anni, è già un ex: “Nessuna polemica, ma un po’ di rammarico. Il mio ciclismo è stato velocissimo: dalla vittoria al Gran premio della Liberazione alla vittoria nel Tour of Rwanda all’altra in Croazia nella Cro Race e all’altra ancora in Francia nel Tour du Limousin, tutto è volato via”. Ma nel ciclismo Fedeli è rimasto: “Con la FPLab, il primo studio a Verona, il secondo a San Marino, con Dimitri e Alexander Konyshev, abbiamo cominciato con il ‘bikefitting’, il posizionamento sulla bici, ci siamo allargati ai massaggi, alla preparazione atletica, alla distribuzione degli integratori…. Stiamo investendo su noi stessi. E gli appassionati ci seguono, si affezionano”. E questi Mondiali in Ruanda? “Alla tv”.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Volata a tre a Terralba nella manche italiana della Coppa del Mondo elite di Ciclocross e successo di Michael Vanthourenhout. Il belga vince nel il duello con l'olandese Joris Nieuwenhuis (secondo) e il connazionale Laurens Sweeck. Nel fango sardo in...


Si può definire un matrimonio ciclistico quello celebrato questa mattina nella Chiesa di S.Agnese in Pescaiola. Hanno coronato il sogno d’amore, infatti, Federica Occhini giudice di gara nazionale e componente la Commissione Regionale Giudici della Toscana, e Manuel Baccanelli, direttore...


Sarà un luogo di memoria nel ricordo di Giovanni Iannelli il tratto pratese della ciclovia che collega Prato a Firenze lunga 12 chilometri. È stato il vicecommissario prefettizio Lo Castro, in rappresentanza del Comune di Prato, presenti numerose autorità civili...


Lucinda Brand vince la prova della Coppa del Mondo in Sardegna è consolida il primato in classificato. Grande prestazione della olandese a Terralba nella manche italiana di Coppa in cui anticipa le connazionali Van Alphen e Van Anrooij. Buona la...


Prestazione di rilievo per il campione europeo Filippo Grigolini, Tommaso e Filippo Cingolani che si sono cimentati nel Ciclocross Internazionale Ciutat de Xativa settima manche della Coppa di Spagna per la categoria juniores. Ma il più forte è stato il...


C'è stato anche uno spicchio d'Italia sul palco delle premiazioni del Velo d'Or, il premio assegnato da Velo Magazine. A salire sul palco è stato Matteo Trentin al quale è stato attribuito il Premio Gino Mäder, giunto alla sua seconda...


Tutto sul filo di pochi punti, due per la precisione. Fabio Van den Bossche e Lindsay De Vylder hanno conquistato il comando della classifica al termine della quinta giornata della Sei Giorni di Rotterdam scavalcando di due lunghezze la coppia...


Nelle ultime settimane sono stati due i grandi temi di discussione: la proposta di Pogacar di un cambio nel calendario tra Giro e Vuelta, con la corsa rosa spostata ad agosto, e la questione del ciclismo a pagamento con un...


“Sono Bruna Coppi, moglie e vedova di quell’uomo che il mondo intero conosceva come il Campionissimo. Per me era Fausto, l’unico uomo della mia vita, il padre di Marina”. Cominciava così il diario di Bruna Ciampolini, che fin dall’inizio, nelle...


Riuscita, anzi riuscitissima, presentazione per il libro che rievoca diversi episodi legati alla lunga, lunghissima, proteiforme, eccellente attività nel ciclismo di Nino Ceroni di anni 98, portati con peculiare orgoglio abbinato a vigoria discreta ed esercitata in diversi ambiti d’interesse....


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024