BARDELLI. «RIFORNIMENTI, CAMBIO RUOTA, AURICOLARI... NEL CICLISMO GIOVANILE VANNO MODERNIZZATE LE REGOLE!»

LETTERA APERTA | 21/07/2025 | 13:22
di Andrea Bardelli

Il prossimo anno sarò al mio 25° anno di attività come direttore sportivo, ho avuto la fortuna di farlo in tutte le categorie, dai Giovanissimi ai professionisti, e dopo tanti anni con i più grandi quest'anno sono voluto tornare nella categoria Allievi. Qui ho visto a che velocità sta cambiando il nostro sport, ho trovato una categoria totalmente cambiata: più mezzi, ragazzi già col potenziometro e con ambizioni sempre più elevate, gli atleti che si mettono in mostra hanno già la "caccia" dei procuratori ma le regole sono ancora quelle di quarant'anni fa.


La tragedia di Samuele Privitera mi fa ancora più pensare se non sia il caso nel 2025 di rivedere alcune regole antiche. Mi spiego. In questi due mesi le gare Allievi arrivano a 80 km sotto un caldo micidiale, e per dirne una non è possibile fare rifornimento dall'ammiraglia: poterlo effettuare servirebbe oltretutto per fare scuola ai corridori per gli anni futuri, inoltre ogni squadra deve arrangiarsi con genitori e tutto il resto, ma non tutti hanno venti persone da poter piazzare per la strada. In secondo luogo, ancora oggi per le gare di due ore non è previsto il cambio ruota ove non richiesto: le gare sono sempre meno, le squadre viaggiano lontano e c'è anche chi dopo 2 km magari deve fermarsi per una foratura, e anche questo potrebbe servire ai ragazzi per imparare a fermarsi a destra e muoversi nella carovana. Terzo aspetto: per fare un passo in avanti penso che nel 2025 gli Allievi in gara debbano essere collegati non dico coi direttori sportivi per la tattica, ma quantomeno con Radio Corsa per la sicurezza. Si tratta di un servizio che in Italia è particolarmente efficiente e fondamentale per conoscere i pericoli in gara: quando sento in ammiraglia dalla radio "pericolo, camion, fila di macchine sulla sinistra, dossi" io che me ne faccio di quella comunicazione? Sarebbe utilissimo però per i corridori.


Quanto vogliamo ancora aspettare per rivedere alcune cose? I nostri atleti all'EYOF (Festival olimpico della gioventù europea) stanno correndo coi rapporti liberi, il ciclismo va avanti come va avanti il mondo: giusto o sbagliato che sia, dobbiamo adeguarci, e mi chiedo come si possa ad esempio approvare circuiti di 2 km con 180 partenti. Mi chiedo se chi si occupa delle regole è sul campo, vede, capisce e cerca di migliorare. Magari mi sbaglierò, ma il ciclismo è la mia vita e non riesco a non mettere a disposizione la mia esperienza per provare a migliorare tutto, in primis la sicurezza. Nel 2025 sarebbe talmente semplice, credo non ci sia un ragazzo che non sia munito di auricolari...

Insomma, apriamo un dibattito, la Federazione Ciclistica Italiana ci coinvolga e vediamo di fare un passo avanti!

Andrea Bardelli

DS Allievi team Coratti

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COMMENTI
bravo
21 luglio 2025 13:37 VERGOGNA
direi che condivido praticamente tutto... sinceramente sono cose che non servono ora, servivano già 10 anni fa. rimanendo sul tema foratura... vogliamo parlare di quando il cambio ruote c'è, una allievo fora dopo 15 km, magari poverino non è neanche un candidato alla vittoria e gli viene fatto un bel barrage e lasciato a "morire" a 50 mt dal gruppo?? purtroppo nelle categorie giovanili si vuole scimmiottare i grandi, senza sapere cosa fanno e cosa serve tra i grandi.

Fate direttamente i prof.
21 luglio 2025 14:39 Bullet
La soluzione del ciclismo sono...gli auricolari x tutti. Potrebbero direttamente fare squadre prof. dai 15 anni in su, tanto è quello che si ha in testa e non c'è più crescita sportiva, poi però non lamentiamoci.

Professionisti subito
21 luglio 2025 15:39 Miguelon
Certo, facciamogli fare i professionisti a 15 an i. Vediamo quanti ne restano poi. E quanti ne arriveranno a correre di ragazzini. Si tratta non di adattarsi all'agonismo sempre più esasperato, ma di fare un passo indietro. Fiacco l'ho visto a fine stagione da esordiente secondo anno. Le gambe erano quelle di chi aveva poco meno di 10000 chilometri. Vediamo in futuro se la via è giusta.

Come qualsiasi percorso di vita
21 luglio 2025 19:14 Arrivo1991
Prima di correre, si inizia a camminare e prima ancora si impara a stare in piedi. Fin a quando sono ragazzi, il compito principale dello sport è "divertirsi ed educare". Con soluzioni come queste, non impareranno a ragionare e guardare oltre. Poi ci si lamenta che tra i prof, tanti sono pilotati e non sanno correre !

Mah
21 luglio 2025 20:47 lupin3
sempre piú professionismo precoce, sempre piú barriere all'ingresso, poi si scopre che tra i migliori al mondo ci sono ex calciatori, ex saltatori con gli sci, ex biathleti, ex pescivendoli.... e in Italia ex amatori. Ma noi pensiamo all'ammiraglia negli allievi.

Bruciare
21 luglio 2025 22:40 Miguelon
Quando li avranno consumati tutti (anche solo a livello mentale) avranno ucciso il ciclismo. Quanti adesso passano in squadroni cat. Allievi con le stimmate del campione e dopo spariscono nel giro di uno o due anni? Continuiamo ancora? Mortificare ragazzini forti facendogli fare i gregari di quelli ancora più forti che poi non mantengono le promesse oscurando il futuro dei secondi?

@miguelon
22 luglio 2025 07:19 Albertone
miguelon,pensiero che condivido. Stanno coltivando un deserto

Come non condividere le parole di Bardelli
22 luglio 2025 10:19 Diretur
Penso che ascoltare chi, tutte le domeniche, è in ammiraglia possa essere un buon punto di partenza per cercare di cambiare qualcosa e non restare fermi a 40 anni fa.
Le proposte di Bardelli mi sembrano condivisibili: basterebbe permettere alle squadre allievi di fornire assistenza ai propri corridori, ad esempio con i rifornimenti o la possibilità di cambiare le ruote in caso di foratura.
Bardelli non chiede di introdurre le radioline nella categoria allievi, ma semplicemente di dotare i ragazzi di auricolari collegati con la direzione corsa, così da poter segnalare in tempo reale eventuali pericoli.
Andrebbe poi sollevata anche la questione dei calendari: ha senso avere domeniche con due o tre gare nella stessa regione, con 60/70 partenti, e altre con un solo circuito di 2 km e 180 iscritti?

Infine, un commento sulla questione delle radioline: quando finalmente la FCI le ha reintrodotte per la categoria Juniores a partire dal primo giugno, molti hanno parlato di corridori “telecomandati” dai propri DS.
In realtà, continuiamo a vedere gare aperte, azioni garibaldine e coraggiose, ma con molta più sicurezza in corsa

Domanda!!!
22 luglio 2025 11:55 arex
Ma nella categoria allievi, il seguito delle ammiragli non è previsto, si può fare ma dopo il fine corsa, quindi che senso avrebbe tutto ciò? Se il fine corsa ti supera sei, di fatto, ritirato…

Bardelli o non bardelli
22 luglio 2025 12:41 Miguelon
Il ciclismo giovanile è già così. Le sue proposte hanno più un sapore politico che reale, nel senso che confermano d esasperano l'attuale status quo. Il bello è che non mi sembra roseo.

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