
Sarà un Tour of Magnificent Qinghai a trazione parecchio azzurra quello che domani prenderà il via da Xining. Al via della più antica corsa cinese del calendario vi saranno, infatti, ben 19 rappresentanti tricolori, il numero più alto dal 2019 ovvero dall’ultima edizione andata in scena con il format da 13 tappe. Di questa ventina scarsa di uomini 14 saranno al debutto assoluto nella manifestazione mentre per 13 di essi addirittura si tratterà della prima volta in carriera col numero sulla schiena in territorio cinese.
A tutti loro, a prescindere dal livello d’esperienza, sarà affidato il compito di rinsaldare il rapporto del Bel Paese con la gara del Qinghai, un contesto competitivo da sempre favorevole ai colori nostrani. Tolte le annate 2021 e 2022 in cui la corsa è stata aperta solo a team locali o asiatici, l’Italia infatti ha potuto festeggiare (con un totale di 20 corridori diversi) almeno un successo di tappa in 14 edizioni su 21 edizioni, uno score questo che ha permesso al nostro Paese oggi di essere nettamente davanti a tutti per numero di vittorie parziali (41) conquistate nella storia della gara. Tale primato è la diretta conseguenza dei tanti atleti (173, secondo valore dopo i 307 della Cina) schierati negli anni ai nastri di partenza della competizione, una presenza numerosa questa che ha permesso all’Italia di portare a casa due volte la classifica generale (con Missaglia nel 2007 e con Cunego nel 2003), due volte la classifica degli scalatori (con Barbero nel 2007 e con Nieri nel 2023) e tre volte la classifica a punti con Carrara (2003), Colli (2016) e Modolo (2013) il quale, grazie soprattutto alle 6 tappe vinte su 13 nell’edizione di dodici anni fa, è oggi in cima alla classifica alltime delle vittorie di tappa con 8 affermazioni complessive.
In questa graduatoria Attilio Viviani e Davide Baldaccini della Solution Tech-Vini Fantini ed Enrico Zanoncello e Manuele Tarozzi della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè sono lontani da Modolo ma, avendo già tutti esultato una volta al Qinghai ed essendo tutti al via di quest’edizione, non è escluso possano accorciare sull’ex corridore di Conegliano, lanciandosi chi (Zanoncello e Viviani) in volata e chi (Tarozzi e Baldaccini) all’attacco nelle frazioni più insidiose.
Proveranno invece ad andare a caccia del loro primo acuto nella corsa cinese Giovanni Carboni (punta della Unibet Tietema Rockets) e Matteo Fabbro (nome forte per la salita della Solution Tech Vini Fantini), mentre dovrebbero agire a supporto dei rispettivi capitani, restando pronti eventualmente a cogliere le opportunità che la strada gli offrirà, gli altri tredici italiani volati in Asia per l’occasione: Ludovico Crescioli, Gabriele Raccagni, Davide De Cassan e Mattia Bais per la Polti-VisitMalta, Florian Kajamini e Michele Gazzoli dell’XDS Astana, Filippo d'Aiuto della Petrolike, Andrea Piras e Alessandro Iacchi della Solution Tech-Vini Fantini e Mattia Pinazzi, Alex Tolio, Luca Colanghi e Luca Covili della VF Group-Bardiani CSF-Faizanè.
Uscendo dalla sfera azzurra e andando a individuare chi, al pari degli italiani, cercherà di essere protagonista, bisognerà sicuramente fare un distinguo fra coloro che prenderanno il via con il proposito di puntare alla maglia gialla della generale e coloro che si concentreranno più sull’inseguire un successo di tappa.
Guardando ai primi, i due nomi che certamente saranno da tenere d’occhio sono quelli di Harold Martin Lopez (vincitore dell’ultimo Giro d’Ungheria) e di Henok Mulubrhan (1° al Tour of Qinghai Lake 2023), entrambi appartenenti a quella XDS Astana che, da unica squadra World Tour, sarà per forza di cose il faro della corsa. Chi potrebbe impensierirli sono il 2° classificato dell’edizione 2023 Guillermo Silva (Caja Rural-Seguros) e i compagni di squadra Fernando Barcelò e Joan Bou, il già citato Carboni, il duo del Terengganu Cycling Team Stefan De Bod-Adne van Engelen, Mikel Bizkarra dell’Euskaltel-Euskadi, l’ex campione di Romania Cristian Raileanu (Li Ning Star), Ivan Cobo dell’Equipo Kern Pharma e il battagliero terzetto della Burgos-Burpellet-BH composto da Mario Aparicio (vincitore di una tappa un anno fa), l’ex EF Merhawi Kudus e da Jambaljamts Sainbayar, tutti uomini con credenziali per essere competitivi in montagna e ambire a una buona generale.
Passando invece in rassegna chi potrà essere della partita per i trionfi parziali, gli sprint a ranghi compatti dovrebbero essere una questione tra Alexander Salby (Li Ning Star), Martin Laas (Quick Pro), Aaron Gate (XDS Astana), Norman Vahtra (China Anta - Mentech Cycling Team), Manuel Peñalver (Polti-VisitMalta), Miguel Fernandez (Equipo Kern Pharma), George Jackson (Burgos Burpellet BH), Eduard-Michael Grosu (Huansheng - Vonoa - Taishan Sport Team), Viviani e Zanoncello, mentre le frazioni più mosse potrebbero far gola a un decisamente più ampio campo di pretendenti.
In quest’ottica appare dunque opportuno appuntarsi i dorsali sia dei potenziali big di classifica come Lopez, Mulubrhan, Aparicio, Silva, Cobo, Carboni, Fabbro, De Bod e Barcelò (che potrebbero ritrovarsi davanti nel finale in più d’una circostanza) sia di corridori come Mathias Bregnhøj (Terengganu Cycling Team), Francisco Joel Peñuela (Caja Rural - Seguros RGA), Edgar David Cadena (Petrolike), Charles Paige (Unibet Tietema Rockets), Tarozzi, Colnaghi, Natnael Berhane (Istanbul Büyükșehir Belediye Spor Türkiye), Simon Pellaud (Li Ning Star), Jon Agirre (Euskaltel – Euskadi) e del vincitore del Tour of Qinghai Lake 2018 Hernán Ricardo Aguirre (Tianyoude Hotel Cycling Team) che, anticipando con coraggio, potrebbero animare tentativi vincenti e trovare quello spazio per riuscire a mettersi alle spalle il gruppo.
Quest’ultimo sarà composto nel complesso da 152 atleti (92 dei quali esordienti al Qinghai) e vedrà rappresentate ben 38 nazionalità tra cui l’Australia del più giovane corridore al via (il diciottenne Will Heath della CCACHE x BODYWRAP) e la Bielorussia del più anziano (il quarantaquattrenne Yauhen Sobal del Chengdu DYC Cycling Team), anche loro pronti a infiammare una corsa che, con l’imprevedibilità data dall’altitudine, si preannuncia ricca di sorprese.