
Sarà una Human Powered Health a trazione italiana quella che vedremo da domani sulle strade del Giro d’Italia Women. Il team statunitense ha convocato per la “corsa rosa” tutte le proprie atlete di nazionalità italiana: Giada Borghesi, Carlotta Cipressi, Barbara Malcotti, Katia Ragusa e Silvia Zanardi che affronteranno le otto tappe in programma assieme alla statunitense Ruth Edwards e alla spagnola Iurani Blanco. A guidare la squadra ci sarà Giorgia Bronzini che tuttobiciweb ha intervistato alla vigilia della corsa.
Giorgia, come si presenta al Human Powered Health al Giro d’Italia Women 2025?
«Ci presentiamo al Giro con Malcotti come leader per la classifica generale con l’obiettivo di riconfermare il risultato dello scorso anno quando Barbara terminò in top15. Ovviamente ci auguriamo che possa migliorare il risultato ma vogliamo che affronti il suo Giro senza troppe pressioni, sappiamo che darà il meglio di sé».
Affronterete la corsa con la trentina come “unica punta” quindi?
«Rispetto ad altre squadre non abbiamo una co-leader designata per la classifica ma Barbara potrà contare sul supporto delle sue compagne che la affiancheranno al meglio possibile».
Come è andato il suo percorso di avvicinamento al Giro?
«Siamo soddisfatti di quello che abbiamo fatto. Barbara si è preparata a Livigno poi è tornata in gara ai campionati italiani. Avevamo messo in conto che alla prima corsa dopo quasi un mese passato in altura avrebbe potuto soffrire un po’, ed effettivamente affrontare uno sforzo col caldo di non è stato semplice ma nonostante questo è riuscita fare una buona gara: ha attaccato nel finale nel gruppetto in cui era ed è stata ripresa negli ultimi metri terminando undicesima. Arriva al Giro con tanta voglia di far bene e per questo sono contenta».
Se Malcotti curerà la classifica, le compagne andranno a caccia di tappe?
«Esattamente, le tappe rappresentano un altro obiettivo di Human Powered Health. Proveremo a sfruttare delle fughe soprattutto con Ruth (Winder Edwards,ndr). Lei lo scorso anno ha sfiorato la vittoria a Chieti e L’Aquila, ha tanta esperienza e legge molto bene la corsa. Sicuramente sarà protagonista!
Quest’anno ha conquistato la vittoria nei campionati Panamericani a cronometro, potrebbe essere protagonista già subito a Bergamo?
«Lo scorso anno a Brescia terminò ottava, quella di domani è una cronometro un po’ differente. Auspichiamo che faccia bene».
E le altre italiane di Human Powered Health?
«Anche loro saranno chiamate ad entrare nelle fughe. Sicuramente a turno lo faranno un po’ tutte. Discorso un po’ diverso per Silvia Zanardi che è la nostra velocista ma nelle tappe meno adatte a lei lavorerà per le compagne e avrà il compito di fare da “punto d’appoggio” per le compagne. Il nostro modo di correre a questo Giro d’Italia Women dovrà essere propositivo. Non abbiamo una squadra adatta per controllare la corsa facendo l’andatura in testa al gruppo, dovremo essere attente sin dai primi chilometri, pronte a cogliere le occasioni».
Facciamo ora il punto sul percorso, che Giro d’Italia Women dobbiamo attenderci secondo te?
«Non è un Giro di facile interpretazione, già la tappa di lunedì potrebbe essere indicativa per capire come andrà. Credo che in questa edizione le squadre debbano essere pronte alla possibilità di cambiare i piani tattici in corso d’opera. Prendiamo come esempio la tappa con arrivo a Trento: sulla carta da dopo il Tonale è tutta discesa, o quasi, ma il punto è capire come verrà affrontata la salita in partenza e per avere un quadro della situazione si dovrà attendere dopo lo scollinamento. In generale il percorso di questo Giro d’Italia Women è molto duro perché, tolta la cronometro iniziale e la tappa di Monselice, unica vera tappa piatta di quest’anno, non vedo tappe “intermedie”. Sia chiaro, capisco le necessità degli organizzatori, li ringrazio e sono orgogliosa del Giro e di quello che stiamo facendo in Italia ma sarebbe bello che ci fosse più spazio per altre frazioni un po’ come al Tour che quest’anno avrà nove tappe».
Guardando l’elenco delle partecipanti chi pensi possano essere le “sorprese” di questo Giro?
«Al campionato italiano ho visto bene Eleonora Ciabocco. Non avevo previsto che potesse andare così forte ed è bello che ragazze così giovani facciano vedere i loro valore, se anche al Giro avrà la condizione che ha mostrato a Boario credo possa davvero essere protagonista. Nel novero di possibili protagoniste metto Marlen Reuser: al Tour de Suisse ha dimostrato di essere in forma e credo proprio che le “super big” dovranno fare i conti anche con lei, non sarà facile staccarla. Infine per le tappe non dimentichiamoci Marianne Vos. Con lei ho “combattuto” una vita, la conosco bene ma riesce sempre a stupirmi. Credo che questo Giro sia troppo duro per consentirle di lottare per la classifica generale ma magari ha messo nel mirino un paio di tappe e la sua squadra lavorerà per consentirle di primeggiare. Magari a Imola piazza la zampata, su quel tipo di percorso è quasi inarrivabile».
Per chiudere torniamo a Human Powered Health. Come giudichi la stagione del tuo team finora?
«Siamo partite bene in Australia e UAE Tour poi in primavera la fortuna non è stata dalla nostra parte e abbiamo dovuto fare a meno di Daria Pikulik, Ruth Winder Edwards e Thalita de Jong. Non è stato facile, sono stata atleta e so benissimo che star fuori per infortunio pesa. Ma ora stiamo tornando ad andar bene: Lily Williams ha ottenuto piazzamenti in Belgio, Daria ha concluso quarta il GP Mazda Schelkens subito alle spalle di Schweinberger. E più recentemente Kathrin ha anche vinto il campionato nazionale austriaco. Sono fiduciosa per il proseguo della stagione. Dopo il Giro andremo al Tour de France Femmes con una formazione di cui farà parte anche Barbara Malcotti che ha in programma le due corse a tappe. Poi via via proseguiremo il calendario cercando di essere protagoniste sempre. Ma ora la concentrazione è sul Giro, domenica si parte».
Se sei giá nostro utente esegui il login altrimenti registrati.