
Il Team MBH Bank Ballan CSB Colpack ha ufficializzato l’innesto di un nuovo atleta in organico, e si tratta di un ritorno a sorpresa. Il torinese Fabio Felline, classe 1990, torna a correre con la formazione italo-ungherese di Antonio Bevilacqua, Gabor Deak, e delle famiglie Ballan, D’Aprile e Colleoni.
Si tratta di un ritorno, per molti inatteso, di un corridore che in carriera ha vinto 14 corse, partecipato a 15 Grandi Giri (Giro, Tour e Vuelta), vestito la maglia azzurra, preso il via alle classiche monumento e vinto la classifica a punti della Vuelta 2016.
In realtà parliamo di un ritorno, visto che Felline, oggi padre di un bimbo, aveva già indossato questa maglia nel 2009 ai tempi dell’UC Bergamasca - De Nardi. Tecnicamente, si tratta di un corridore adatto ai percorsi nervosi, con un buon spunto veloce. È alto 1,75 m per un peso forma di 68 kg.
DICHIARAZIONI: Tocca ad Antonio Bevilacqua spiegare questa operazione, che potrebbe essere un importante tassello anche per il progetto futuro.
“Ho capito che Fabio aveva ancora voglia di essere un corridore e da tempo ha ripreso ha fare la vita del professionista. Ha avuto modo di fermarsi un attimo, dopo l’esperienza nel World Tour, ed effettuare le sue considerazioni. Con noi avrà modo di dimostrare il suo valore, da quando si sentirà pronto, fino al termine della stagione. A quel punto faremo le opportune valutazioni. Noi siamo sempre aperti alle sfide e alle opportunità, anche perché la sua esperienza è preziosa e fuori discussione”.
Questo invece il pensiero di Felline. “Ho smesso di correre con l’amaro in bocca, per dinamiche che non dipendevano da me. Sentivo di avere ancora qualcosa da dare, ma serviva il progetto giusto. In questo gruppo sono nato ciclisticamente: per me è come chiudere un cerchio, con la squadra che mi ha lanciato e alla quale avrei voluto dare di più. (Passai professionista a 19 anni, dopo due vittorie). È un ritorno che ha anche un sapore romantico, è vero, ma dentro di me ho obiettivi ben chiari, sia personali sia di squadra, che ho condiviso con il team. Non mi pongo limiti e non nascondo che vorrei guadagnarmi la fiducia per un progetto a più lungo termine. Sto lavorando seriamente fin da quando è nata l’idea del rientro, dopo la Coppi e Bartali.”