MATTHEW BRENNAN, L'UOMO NUOVO DELLE VOLATE (E NON SOLO)

PROFESSIONISTI | 01/05/2025 | 09:30
di Francesca Monzone

Matthew Brennan ha appena 19 anni e, dopo aver passato una stagione nella squadra di sviluppo del Team Visma-Lease a Bike, quest’anno ha fatto il grande salto tra i professionisti. Ieri ha vinto la prima tappa al Giro di Romandia e ha indossato la maglia di leader, ma questo è solo l’ultimo dei successi di questo talento britannico. «Non ho idea di dove siano i miei limiti, ma so che sto vivendo un momento veramente emozionante».


Il traguardo a Friburgo è stato deciso dagli uomini più veloci e il britannico, ha dimostrato di avere le gambe più forti. Tutti aspettavano che accadesse qualcosa negli ultimi 10 chilometri, ma nessuna squadra ha voluto prendere l’iniziativa e così, è stato lo sprint ad a assegnare la vittoria.


«Una volta superata l'ultima salita, sapevo di avere buone gambe e che potevamo arrivare fino in fondo: il finale è stato piuttosto caotico ed è stata una vera sfida scegliere la ruota giusta. Sono anche arrivato un po' più avanti di quanto mi aspettassi, ma in una situazione del genere bisogna adattarsi».

Con la sua nuova vittoria in volata, il giovane della Visma-Lease a Bike continua a stupire il mondo del ciclismo, perché dall’inizio dell’anno sono sei le sue vittorie. «Ancora una volta è arrivato un momento speciale. Non so fin dove potrei arrivare. Credo che nemmeno i miei preparatori lo sappiano. Stiamo ancora cercando di scoprire i miei limiti. È un momento davvero emozionante».

Brennan è giovane ma sa cosa vuole e il suo desiderio adesso è quello di tornare a casa con un’altra vittoria di tappa al Tour di Romandia.  «Vincere un'altra tappa al Romandia sarebbe fantastico. E spero di poter aiutare Jorgen Nordhagen a raggiungere il suo risultato in classifica generale nelle tappe più difficili. Non vedo l'ora di vedere cosa riserverà per me il futuro».

Matthew Brennan è il ragazzo che si stupisce dei suoi risultati ma che al tempo stesso, non ha paura di seguire la ruota dei velocisti più potenti. Lo scorso anno lo avevamo visto arrivare terzo al Giro di Vallonia alle spalle di corridori del calibro di Arnaud De Lie e Axel Zingle, ma nel finale era riuscito a passare davanti a corridori come Jake Stewart e Luca Mozzato. E’ in questo 2025 che ha veramente stupito tutti. Dopo il secondo posto nella prima tappa del Santos Tour Down Under, ha il vinto il Tour dei 100 Comuni e poi il giorno dopo è arrivato il successo al Grand Prix del la Ville de Lille (entrambe corse di categoria 1.2), quindi dopo una decina di giorni ecco il primo posto al Grand Prix Denain (categoria 1.PS).

La grande svolta però, è arrivata con il Giro di Catalunya, dove Brennan è arrivato in fretta e furia per sostituire il suo capitano Jonas Vingegard. Così il britannico, al termine della prima tappa, con partenza e arrivo a Sant Feliu de Guixols, si è trovato a tagliare il traguardo per primo e vestire la maglia gialla di leader. «Quando la squadra mi ha chiamato per dirmi che avrei dovuto sostituite Jonas sono rimasto colpito, perché io non sono uno scalatore, ma sono stato orgoglioso di poter correre per lui». In Spagna per lui è arrivato il secondo posto nella seconda giornata di corsa e poi ancora una vittoria nella sesta tappa, dimostrando di essere entrato, a pieno titolo, tra i velocisti più forti del World Tour.

Brennan è noto soprattutto come specialista delle corse di un giorno ed è dotato di uno sprint finale fulmineo. La squadra ha capito che le sue sono qualità preziose e oltre a portarlo a vincere, considerando la giovane età, lo affiancherà a corridori importanti dai quali potrà imparare tanto. Oltre ad avere caratteristiche da velocista, Matthew Brennan, potrebbe diventare un ottimo uomo da Classiche, considerando che anche sul pavè ha dimostrato di sapersi comportare bene e nella Visma-Lease a Bike, dove ha un contratto fino al 2027, sicuramente avrà l’opportunità di imparare da grandi corridori.


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COMMENTI
Mah
1 maggio 2025 21:50 Greg1981
Dubito abbia affermato "Non ho idea di dove siano i miei limiti ". Piu' che dove, avra' detto quali, penso

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