L'ORA DEL PASTO. MILAN ALLE OLIMPIADI, MILAN AL GIRO, MILAN... FUORI TEMPO MASSIMO

STORIA | 27/07/2024 | 08:04
di Marco Pastonesi

Non c’è gara, fra lui, Flavio Milan, e suo figlio, Jonathan Milan. Suo figlio vanta già un titolo olimpico, oltre a un titolo mondiale e tre europei. Lui, zero. Però lui detiene un primato al Giro d’Italia. A pari, si fa per dire, merito con una dozzina di colleghi. Un primato stabilito nel 1993, la prima semitappa della prima tappa, la Porto Azzurro-Portoferraio, all’Isola d’Elba: 85 km. Fuori tempo massimo.


Diciotto squadre, 180 corridori, Bugno con la maglia di campione del mondo: “Io nell’Amore & Vita, con Calcaterra, Molinari, Forconi…”. Pronti, via, sulla prima salita il primo attacco: davanti Roche, dietro la Banesto di Indurain: “E noi ci stacchiamo”. Sulla seconda salita, il Poggio di Marciana, c’è anche un gran premio della montagna: “Scatta Chioccioli, gli s’incolla Pantani, insegue la Banesto, svetta Casagrande. Ma questo me l’hanno raccontato”. Sulla terza salita, il Capannone, evade Argentin, che vincerà per distacco: “Noi, con molto distacco, con troppo distacco, ma si pensava a un condono, si sperava in una grazia, pronti a commuovere i giudici. Data la distanza, il tempo massimo era minimo. Invece niente. I miei compagni si sono salvati, io a casa. Ci andai il giorno dopo. A mani vuote. Avevo solo i percorsi che non avevo pedalato, le altimetrie da attaccare al manubrio”.


Flavio Milan. Un cognome che sa tanto di calcio, invece a Buja, in Friuli, è sinonimo di ciclismo. Una dinastia. Il primo Milan a pedali era Eligio (“Dilettante, forte, ma senza la possibilità di passare tra i professionisti”), il secondo lui, Flavio, poi i suoi due figli, Jonathan, olimpionico e mondiale su pista, che al Giro ha conquistato quattro tappe e due classifiche a punti, e Matteo, nella stessa squadra del fratello, ma nell’Under 23. Comune denominatore, la bici. “La mia prima – racconta Flavio - era da cross, tipo Roma Sport, con il sellone lungo. La mia prima da corsa una Pinarello. La mia prima corsa una G6, vicino a Spilimbergo, era il 1980, avevo 11 anni, arrivai in fondo, il mio ‘rimo piazzamento alla fine dell’anno, terzo, una coppetta di legno, la mia prima vittoria da esordiente, volata a quattro, era il 1982, la ‘rima volta che ho pensato di poter fare il corridore nel 1985, il secondo anno da allievo, settimo al campionato italiano”.

Pane e bicicletta, scuola e ciclismo: “Diplomato all’Istituto d’arte. Intanto correvo e qualche volta vincevo. La vittoria più bella nella cronosquadre ai Mondiali militari, a Gand, in Belgio, in bella compagnia: Bartoli, Rebellin e Ferrari. Passista, tenevo in salita. Vinsi l’Astico-Brenta, il Gran premio Del Rosso, una semitappa del Valle d’Aosta e una tappa della Settimana Bergamasca, partecipai anche al Giro dei dilettanti. Passai professionista nell’Amore & Vita, il direttore sportivo era Lanzoni. Esordii, con caduta, al Laigueglia. Battei il coccige, stortai l’osso, quelle quattro vertebre alla fine della colonna, s’infiammavano, pedalavo e dopo poco mi bloccavo, e allora mi fermai. La prova generale al Giro dell’Appennino: a vincere fu Calcaterra, io andai bene, Lanzoni mi inserì nella squadra per il Giro. Ma la gamba non era a posto. E con il sole e il caldo, s’infiammava”. Ancora il Giro di Svizzera. Poi amen. E Flavio si riqualificò, e si riabilitò, fra i dilettanti: “Nel 1994, primo nel De Gasperi e terzo nel Piccolo Lombardia”. Poi amen davvero.

Ci sono Jonathan e Matteo, adesso: “Jonathan più aperto, Matteo più riservato. Si cerca di andargli dietro, compatibilmente con gli impegni, le distanze, le spese. La passione gli è venuta vedendomi correre. Altri sport, poi il ciclismo, prima come un gioco, poi come indirizzo di vita. Perché è quello che il ciclismo insegna: disciplina e obiettivi. Sapendo che esistono le giornate negative, e che bisogna impegnarsi per superarle, azzerare e ricominciare. Jonathan, per esempio, quando arriva secondo ci rimane malissimo, poi però ci mette il massimo. Questa regola è un po’ così per tutti gli sport. Ti insegnano a vivere”.

Adesso le Olimpiadi di Parigi. La famiglia Milan è sottosopra.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Colpaccio di Timo De Jong (VolkerWessels) nella quarta tappa del Tour of Holland, da 158.3 chilometri con partenza da Emmen e arrivo in cima al Col du Vam, alla dodicesima scalata dello stesso strappo degli Europei due anni fa. All'epoca...


Sabato 18 ottobre è il giorno di un nuovo prestigioso traguardo nella storia del Team Technipes #inEmiliaRomagna, che conquista il titolo nazionale cronosquadre Under 23, coronando una stagione già importante dal punto di vista della crescita collettiva. A firmare l'impresa...


“Don’t race, have fun”: non una semplice frase, ma la filosofia che contraddistingue la VENEtoGO, la social ride ideata da Filippo Pozzato e inserito all’interno della “Settimana Veneta” di Ride the Dreamland. Una manifestazione che si distingue per la sua...


Primo podio internazionale per Sara Casasola. La friulana della Crelan Corendon oggi si è classificata al secondo posto nella gara di Essen (Belgio) prova valida per la Challenge Exact Cross per donne elite. La venticinquenne udinese di Maiano seconda anche...


La Top Girls Fassa Bortolo si è laureata campione d'Italia cronosquadre della categoria donne elite a San Biagio di Callalta nel Trevigiano. La regazze Chiara Reghini, Marta Pavesi, Irma Siri e Sara Luccon guidate da Rigato, hanno chiuso il math...


Sono i friulani del Team Tiepolo Udine i nuovi campioni d'Italia della cronosquadra juniores maschile. Il quartetto composto da Simone Granzotto, Tomaz Lover Medeot, Christian Pighin e Davide Frigo ha impiegato 34'35".86 per coprire i 29, 4 chilometri del percorso...


La Biesse Carrera Zambelli bissa il successo dello scorso anno e si laurea per la seconda volta campione d'Italia cronosquadre della categoria donne juniores. La formazione bresciana, composta da Erja Giulia Bianchi, Giulia Zambelli, Alessia Locatelli e Maria Acuti ha conquistato il...


Non ci sono più dubbi circa il fatto che per Paul Double il 2025 rappresenti la stagione della svolta. A 29 anni compiuti e alla prima stagione in una squadra World Tour, il corridore britannico infatti non solo ha...


Si è spento nella notte Nunzio Pellicciari, ex professionista reggiano, classe 1935. Aveva corso nella massima categoria dal 1959 al 1963 vestendo le maglie della San Pellegrino, della Molteni, della Torpado e della San Pellegrino - Firte. Chiusa la carriera...


Paul Seixas è il nuovo simbolo del ciclismo francese. A 19 anni è arrivato settimo al Giro di Lombardia, un evento straordinario perché è il più giovane corridore nella storia, ad essere entrato nei primi 10 alla sua prima Classica...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024