LA ZAMPATA DI RE LEONE. COME SI FA A CRITICARE CHI CORRE CONTRO UN "FUORI CATEGORIA!?

GIRO D'ITALIA | 19/05/2024 | 18:13
di Claudio Ghisalberti

«Ma di cosa stiamo parlando? Come fai a dare una zampata, a criticare qualcuno che corre contro un campione di due categorie superiori?». Re Leone Mario Cipollini non ha torto, troppo il divario tra Tadej Pogacar e gli altri.


«Ma sì, lui è fuori categoria, lo abbiamo già detto e ripetuto. Gli aggettivi per la maglia rosa si sprecano. Va il doppio degli altri. Ti ricordi che ti avevo anche già detto, prima del via da Venaria, che Pogacar avrebbe vinto il Giro al medio? Solo in tappe come questa, anche per allenarsi, avrebbe spinto di più. Su un arrivo come quello di oggi neppure Roglic lo avrebbe potuto impensierire. L’unico in grado di tenergli testa sarebbe stato il miglior Vingegaard. Però Pogacar mi sembra più leggero, più convinto che in passato. Andrà al Tour con una base migliore rispetto agli ultimi due anni dove si è presentato una volta con lo Slovenia nelle gambe e l’altra con un problema al polso».


Vero. Si sapeva che qui Pogacar non avrebbe avuto un rivale adeguato, per creare un dualismo. Però così il confronto è persino impietoso.
«Ci sono state delle immagini del gruppetto di Thomas e gli altri ripresi da dietro. Con tutta la neve attorno mi sembravano un gruppetto di pinguini imperatori. Salivano uno attaccato all’altro. Hai ragione, il paragone con Tadej è quasi offensivo. Pogacar lo vedevi, bello composto, in equilibrio anche durante lo sforzo. Negli altri si notava la difficoltà oggettiva, la pedalata scomposta. No, il confronto è vietato. Riguarda il finale. C’è stato un momento in cui Majka tirava e poi si è aperto. Caruso si stacca. Martinez, Arensman e Thomas provano a inseguire ma invece di accorciare il distacco con quelli davanti rientrano Majka e Caruso. Cosa vuol dire? Che per loro era un ritmo impossibile e sono costretti a rimettersi nei ranghi per arrivare in cima».

Veniamo a Tiberi, il grande atteso?
«Probabilmente lui ha pagato la giovane età, la maturità che arriverà. Non credo sia abituato a questo tipo di distanze. Magari nelle prossime tappe farà meglio».

Forse ribattezzarlo come il “nuovo Nibali” è stato un pochino prematuro, fin esagerato.
«Questo fa parte un po’ del nostro modo di essere. Forse viviamo un forte desiderio di rivalsa, ritornare a vivere quei momenti che i nostri grandi campioni ci hanno regalato. Il bene che si dice di Tiberi deve essere ancora del tutto confermato però credo che migliorerà, ha margini di crescita. Per situazioni come oggi devi essere ben preparato, strutturato. Anche Zana non ha ancora fatto quel clic che gli consenta di tenere il passo dei migliori».  

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COMMENTI
Mario
20 maggio 2024 06:50 Carbonio67
Stando alle presentazioni, la squadra di Contador era quella additata a fare miracoli. E' chiaro che Pogacar passeggia sugli articoli

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