TOUR OF THE ALPS E GIRO, FILIPPO ZANA SOGNA IN GRANDE

PROFESSIONISTI | 10/04/2024 | 12:07

Il digiuno azzurro al Tour of the Alps perdura da undici stagioni, ovvero dalla vittoria di Vincenzo Nibali al Giro del Trentino 2013, ma quest’anno più che negli anni recenti, il contingente italiano si presenta ai nastri di partenza della corsa a tappe euro-regionale (15-19 aprile) con ottime credenziali.


Tra gli scalatori che proveranno a recitare la parte dei protagonisti c’è Filippo Zana, il 25enne vicentino, già Campione Italiano 2022, in forza agli australiani del Team Jayco-AlUla. Dopo aver dimostrato nella stagione scorsa eccellenti doti da scalatore al Giro d’Italia, sia nella tappa trentina con arrivo in vetta al Monte Bondone che vincendo la frazione di Val di Zoldo, Zana riparte dalle gare a tappe di primavera con l’obiettivo di fare un ulteriore salto di qualità.


Tra Zana e il ritorno al Giro d’Italia c’è ovviamente il Tour of the Alps, che rappresenta ben più di un banco di prova severo e veritiero per chi intende emergere nella Corsa Rosa. “Il Tour of the Alps è un evento molto prestigioso. Ci arriverò dopo un periodo di altura ad Andorra ma reputo particolarmente importante far bene su queste strade prima di presentarmi al via del Giro d’Italia”.

“Non sono mai partito così forte”, sottolinea Zana. “Al momento sta andando tutto secondo tabella: sto bene, ora devo trovare l’ultimo step di condizione per presentarmi nelle migliori condizioni. Al Tour of the Alps spero di trovare ottime sensazioni e se ci sarà l’opportunità di cogliere un risultato di valore non mi tirerò indietro”.

Il nono posto ottenuto al termine di una gara estenuante come la Strade Bianche è un dato significativo per valutare le doti di fondo del portacolori della Jayco-AlUla, che ha dimostrato di prediligere percorsi altimetricamente ancora più impegnativi, come quelli della quarta tappa del Tour of the Alps che vedrà i corridori affrontare in rapida successione Passo San Lugano, Passo Redebus, Passo del Compet, Passo del Vetriolo e Colle San Marco.

“È un Tour of the Alps più duro rispetto alle scorse edizioni e quindi più adatto alle mie caratteristiche di scalatore. Al momento non ho messo una tappa nel mirino, ma in una corsa così aperta e combattuta ogni occasione è buona per cogliere un risultato. L’importante è farsi trovare pronti”.

 

 

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