Fabretto e la Safi lasciano l'Italia e scelgono la Lituania

| 20/06/2008 | 17:23
L’idillio è terminato. La festa in piazza sul palco a Cornuda all’indomani del trionfo iridato di Stoccarda è già lontano anni luce. Di quelle intense giornate restano solo foto e ricordi. Le strade tra la reginetta dei castelli romani Marta Bastianelli ed il Dream Team di Maurizio Fabretto si sono definitivamente divise. Era nell’aria, ma è troppo presto. E’ però un divorzio consensuale quello maturato in pochissimi mesi, da marzo. Da quando cioè l’Uci ha imposto a Safi e Titanedi, i due club nati a Cornuda (“me lo ha espressamente chiesto la Federazione di farlo” puntualizza Fabretto), di costituire un unico team misto per poter gareggiare nelle gare internazionali in cui i regolamenti lo consentono (come alla Grande Boucle dove da martedì Diana Ziliute a caccia dell’ultima Olimpiade prima di passare in ammiraglia, è tornata al successo calando un esaltante tris). Siccome al Giro d’Italia Lady che scatta il prossimo 5 luglio da Mantova, comporre una formazione mista non è consentito e dal primo al 25 giugno è concesso il cambio al volo di casacca, la stellina 21enne di Velletri, ha pensato bene di fare le valige e salutare tutti gli amaci trevigiani. Anche perché correre il Giro con la maglia iridata non capita tutti i giorni. E’ l’occasione della vita, non solo per l’immagine. L’assenza sarebbe stata a dir poco clamorosa. Fabretto, un addio un po’ ingeneroso quello della Bastianelli. “Per certi versi la capisco ma non lo condivido. Per tre anni è stata trattata come una figlia. Lasciata senza pressioni nella stagione della maturità scolastica. L’abbiamo fatta crescere sino all’exploit di Stoccarda, ma da ottobre, proprio con la conquista del mondiale, i rapporti avevano iniziato a complicarsi”. Così la Marca perde una campionessa del mondo che recentemente, tra le altre cose, ha passato con successo il concorso per essere arruolata dalle Fiamme Azzurre. Altro motivo di attrito tra le parti. “La decisione è stata di Marta – dice Fabretto –. Sia di andarsene che di passare alle Fiamme Azzurre. Vista la situazione che si è venuta a creare a tutte e 22 le ragazze tesserate ho dato la possibilità di svincolarsi. Ma alla fine solo la Bastianelli ha volto lasciarci. Per noi è un danno doppio, incalcolabile. Avremmo avuto più forza anche nella battaglia legale intrapresa con l’Uci. Anche la nostra Bronzini è una militare. Fa parte della Forestale. Francamente tutto questo via-vai sta creando non pochi problemi nella gestione delle ragazze. D’altronde finché i vertici federali in ambito femminile resto gli attuali, l’attività è destinata ad un ulteriore ridimensionamento. Loro tre anni fa mi avevano supplicato di rientrare in Italia per dare vigore al vivaio. Appositamente era stato varato il Progetto Italia che aveva portato subito all’iride della Bastianelli. La Titanedi, che correrà il Giro per obblighi contrattuali, è stata creata per le giovani e adesso per loro mi trovo in questa situazione. Tranquilli. Perché con questa Federazione ho chiuso. Ho già fatto i biglietti per tornare ed affiliare nuovamente le squadre in Lituania”. Massimo Bolognini
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