LE STORIE DEL FIGIO. L'OCCHIO LUNGO E SEMPRE ATTENTO DI FRANCO CRIBIORI. GALLERY

STORIA | 12/03/2024 | 08:08
di Giuseppe Figini

È nato a Milano, zona Baggio, il 23 settembre 1939, uno degli ultimi corridori prodotti dalla metropoli meneghina, colui che è indicato e ricordato, da subito e sempre, nel ciclismo, come il “biondino di Corsico” e come, sovente erroneamente, riportano annuari e siti per il luogo di nascita. Parliamo di Franco Cribiori che si trasferisce con la famiglia, all’età di dieci anni, dalla metropoli meneghina alla vicina Corsico, sulle rive del Naviglio Grande, quello che congiunge Milano con la zona di Pavia. È stato un corridore elegante e poi direttore sportivo (ma nel suo caso la definizione è assai riduttiva, gestore a tutto tondo), di fine intelligenza tattica con una struttura atletica piuttosto filiforme ma di forte motivazione e peculiare tenacia, doti che hanno contribuito a farlo emergere nella fascia alta degli specialisti delle gare in linea.
Suo concittadino di Corsico fu Carlo Galetti (1882-Milano 1949), vincitore del Giro d’Italia, agli albori, nel 1910, nel 1911 e pure quello a squadre del 1912, gareggiando per l’Atala, dopo essere stato secondo alle spalle di Luigi Ganna nella prima edizione, quella del 1909. Galetti, fisico minuto, fu soprannominato lo “scoiattolo di Corsico”, oppure anche “dei Navigli” per la sua complessione fisica ridotta, specialista della salita, nonostante l’unica salita, si fa per dire naturalmente, di Corsico e zona, sia quella del ponte che scavalca il Naviglio. Galetti, terminata la carriera pedalata, lavora nell’ambito tipografico crescendo una sua azienda di buona levatura nel settore.


Franco Cribiori inizia a pedalare e gareggiare nelle categorie giovanili con la maglia del G.S. Corsico ma, allo stesso tempo, continua a studiare con profitto fino a conseguire il diploma di perito edile, nel solco dell’attività di famiglia nel settore dell’edilizia. È svelto il giovanotto con la chioma biondo-fulva e sguardo chiaro, penetrante, che sia nel ciclismo, sia nella vita, non si limita a seguire la ruota davanti quando pedala ma fa ballare gli occhi e funzionare il cervello con intelligente curiosità caratterizzandosi anche per una veloce, sintetica ma incisiva, efficace, loquela espressa con la sua caratteristica pronuncia della consonante r, a metà strada fra la fonetica francese e quella nostrana propria delle zone di Piacenza e Parma.


In tema di biciclette a Corsico è stato una riconosciuta professionalità quale meccanico ciclista che ha imparato il mestiere nella bottega” Cicli Ferrari” Mario “Mariett” Milesi, uomo tranquillo, sorridente, con vasta esperienza poi anche nel mondo del professionismo. Era in un certo senso il “factotum” della squadra che è stato prodigo di consigli per il giovane Cribiori che poi lo arruolerà anche nelle sue squadre, in tandem con Umberto “Lupo” Mascheroni. Mariett Milesi è stato allevato dalla famiglia di Venerando Ferrari, titolare della bottega di bici e papà di Angela che ha poi convolato a giuste nozze, come si usava dire, con Franco Cribiori.

La trafila di carriera giovanile lo vede impegnato sia su strada, sia su pista, frequentatore del Vigorelli con i numerosi colleghi di varie categorie che affollavano (allora) le frequenti riunioni infrasettimanali – soprattutto il mercoledì – acquisendo la preziosa esperienza della pista, utilissima e formativa anche per la strada, conoscendo corridori e personaggi di varia estrazione e formazione che sostavano nella zeriba e il giudizio della “parrocchia” o della “competenza” – diritti d’autore al grande giornalista Mario Fossati – burbero innamorato ed esperto della pista che li conosceva, si può dire uno ad uno, i fedelissimi appassionati della pista di Via Arona e dintorni dove Fossati abitava e con i quali era solito intrattenersi unitamente alla serie di personaggi che operavano professionalmente, sia in pista, sia nelle cabine del sotto tribuna, in vaie funzioni.

Era un gruppo numeroso e molti fra quei corridori, anche con professionisti di spicco, era solito formarsi lungo le strade di Milano stabilendo il punto di ritrovo mattutino, prima delle ore nove (salvo Antonio Maspes mai così mattiniero) in una via laterale di Corso Sempione, a fianco della sede Rai, via Prina per la precisione, dimora di Adriano De Zan per uscire in allenamento. E l’abbigliamento proponeva, per le stagioni fresche, pantaloni alla zuava, calzettoni scozzesi a quadri e le scarpette nere lucidissime, chiamate in gergo “detti”, termine derivato dal nome di Detto Pietro, titolare dell’azienda milanese che produceva ricercate calzature ciclistiche, nel solco dell’eleganza ereditata in bici che quotidianamente sfoggiava per le strade milanesi il grande veterano Tano Belloni.

Per sommi capi ricordiamo la carriera pedalata e quella in ammiraglia di Franco Cribiori che effettua l’approdo al professionismo, dopo un considerevole percorso nelle categorie minori, completato con la forte Cademartori, vestendo la storica maglia verde ramarro della Legnano nel 1960, nel 1962 passa alla San Pellegrino, il biennio 1963-1964 lo vede gareggiare per la Gazzola, veste il giallo della Ignis nel 1965 mentre nel 1966 è inquadrato nella veneta VIttadello per poi concludere la sua attività, ancora in giovane età, non ancora trentenne, nella milanese GBC per la quale ha corso nel 1967 e 1968. Nove anni di professionismo, con varie vittorie di prestigio e quattro maglie azzurre ai mondiali della strada nel 1962, ‘63, ‘64 e ‘65, conferma Cribiori correggendo certi annuari che si limitano a due partecipazioni, nel periodo di pedalatore. 

La sua presenza in gruppo non conosce però soluzioni di continuità in quanto, subito, nel 1969 sale, giovanissimo per il ruolo di direttore sportivo – e non solo -, sull’ammiraglia della GBC e fino al 1989 è presenza costante e di rilievo alla guida di formazioni, anche di primissimo livello mondiale.

Si ricordano, a seguire, la Dreher, la Brooklyn per cinque anni, instaurando uno stretto rapporto d’amicizia, fiducia e collaborazione con la famiglia dei patron Perfetti, assecondando la politica commerciale determinata dalla tipologia dei marchi Perfetti, a grande diffusione, con la famosa “gomma del ponte” in evidenza. Nel 1978 è con i giovani dell’Internazionale Assicurazioni cui succede, l’anno dopo, la collegata Sapa Assicurazioni, entrambe volte alla valorizzazione di giovani, quindi due anni al timone tecnico della pratese Magniflex-Olmo prima del lungo periodo, dal 1982 al 1989, alla guida di un marchio storico del settore ciclistico quale la padovana Atala,

Molti i corridori, fra i quali diversi veri e propri fuoriclasse, sono stati alle sue dipendenze nelle differenti squadre da lui guidate e, citando fior da fiore, si possono ricordare i belgi Roger De Vlaeminck – vincitore fra l’altro di una Sanremo e quattro Roubaix con Cribiori d.s. - Patrick Sercu, lo svizzero Urs Freuler, il bresciano Piermattia, o Pierino, Gavazzi, tutti dotati di fondo, con peculiari doti di  sprint sempre in canna e Gianni Bugno, al suo esordio fra i professionisti, un rapporto ricco di apporti e confronti, anche con toni forti espressi da Cribiori per stimolare il campione di Monza, ancora “in pectore” allora, per “tirargli fuori” le invidiabili doti di corridore che chiaramente trasparivano ma inespresse.

Franco Cribiori è sempre stato aperto alle innovazioni, intelligentemente curioso anche su aspetti della vita extra-ciclismo con in primo piano la passione per le arti figurative. Passione che si è, a mano a mano, evoluta in una collaterale attività professionale di successo portata avanti, ancora oggi, dai due figli, Stefano e Guido, con l’affermata galleria d’arte “Studiolo” a Milano, in corso di Porta Nuova.

Franco, con la moglie Angela Ferrari e, a questo proposito, sovente scherzosamente ricorda che lui ha la Ferrari…, partner di vita che ha sempre affiancato il lavoro del marito occupandosi con capacità delle necessità organizzativo-logistiche delle formazioni da lui dirette. I due vivono da molti anni nel verde del basso Verbano, fra Vergiate e Sesto Calende, seguendo il ciclismo alla televisione e lunghe passeggiate (a piedi) nei boschi circostanti la bella abitazione.

Si deve pure ricordare il ruolo di consulente di regia e opinionista, una volta lasciato il volante dell’ammiraglia, sia per le reti Mediaset, sia per la Rai oltre che titolare di rubriche per riviste ciclistiche di Franco Cribiori. E secondo il suo stile e con la sua esperienza agiva in modo diretto, sia per la scelta delle immagini, sia per le opinioni, esprimendosi e prendendo posizione con incisività, qualità non sempre premianti, anzi…, per i non pochi cultori del “volemose bene” a tutti i costi che frequentano tale ambito.

Concludiamo ricordando un intervento dell’appassionato giornalista e chirurgo, innamorato del ciclismo soprattutto d'«antan», il partenopeo Gian Paolo Porreca che, in occasione dei 70 anni di Franco Cribiori, ebbe a scrivere su questo sito, al riguardo del “biondino di Corsico” che, in un supplemento della Gazzetta dello Sport del 1964, fu così descritto “un corridore che non confonde il Dom Perignon ’64 con un insetticida”.

E non ha mai sbagliato i “cin-cin” o i “prosit” (prost alla belga) l’attuale “giovanile veterano” Franco Cribiori, oramai ex “biondino di Corsico”.

Copyright © TBW
COMMENTI
Gli rimpianti
12 marzo 2024 10:32 Aleimpe
Gli resteranno alcuni rimpianti nella sua carriera da Ds.

1) il mancato ingaggio di Moser nel 1981
2) il mancato ingaggio di Visentini nel 1983
3) La mancata vittoria al Giro.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
L'eccezionale viaggio di Biniam Girmay con l'Intermarché-Wanty giunge al termine dopo quattro anni e mezzo costellati di successi straordinari. Il velocista eritreo ha raggiunto traguardi decisivi e si è affermato ai vertici del ciclismo mondiale, supportato dalla guida professionale del...


Dopo nove anni ricchi di risultati ai massimi livelli del WorldTour, la partnership tra Merida e il Team Bahrain Victorious giunge al termine. Una scelta condivisa da entrambe le parti, e per l’azienda taiwanese l’occasione per ridefinire e sviluppare nuove...


Non facciamone un mistero,  la guarnitura Powerbox K-Force Team Edition di FSA è un vero gioiello in cui la leggerezza del carbonio incontra le rilevazioni precise offerte da uno spider Power2Max, il tutto incorniciato da corone in lega lavorate al CNC....


Oggi al Principe di Savoia a Milano verrà incoronato Giulio Ciccone come premio Oscar tuttoBICI 2025, grazie a un'annata che l'ha visto in gran forma sulle Ardenne e protagonista di un paio di bei successi spagnoli in estate. Alla vigilia...


Trent’anni di vita, trentuno edizioni dell’Oscar tuttoBICI. Quello che nacque nel 1995 con il nostro giornale era un pre­mio piccolo, inizialmente pensato per valorizzare una delle categorie più importanti per i giovani, quella degli juniores. Bene quel premio, la cui...


In una recente intervista alla televisione francese, il direttore del Tour de France Christian Prudhomme è tornato a parlare delle caratteristiche che deve avere una corsa speciale come la Grande Boucle, per continuare a mantenere alto l’interesse. Il Tour de...


“Allenarsi e vincere in bici con 6 ore alla settimana”: 103 tabelle, grafici, disegni e programmi di allenamento e nutrizione, per il ciclista tempo-limitato… “La Bibbia dell’allenamento ciclistico”… “Allenarsi e gareggiare con il misuratore di potenza”… “Cycling anatomy”, 74 esercizi...


Le luci della ribalta tornano a brillare sul tradizionale galà di fine stagione In Fuga verso il 2026 a Porto Sant’Elpidio, in occasione della consegna del Premio Ferro di Cavallo. Come ogni anno, nel mese di dicembre, si celebra il grande...


Solo alle 16 di domenica scorsa, quando quasi si allungavano le ombre dell’oscurità all’interno del velodromo “Francone”, Carlotta Borello ha avuto piena contezza del weekend campale che l’ha vista protagonista assoluta. Prima dell’esterno giorno, valso un doppio acuto da profeta...


Tutto è pronto a Terralba (Oristano), nella borgata marina di Marceddì, per accogliere l’evento di ciclocross più rilevante che l’Italia ospiterà nella stagione 2025-2026. Domenica 7 dicembre si disputerà infatti la terza tappa della UCI Cyclo-Cross World Cup, il circuito...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024