IL CASO. TANTI “NON IDONEI” AGLI ESAMI PER DIRETTORI DI CORSA INTERNAZIONALI: CHE SUCCEDE?

NEWS | 27/12/2023 | 08:02
di Silvano Antonelli

Quando in un corso di abilitazione per direttori di corsa internazionali, come quello tenutosi a Bologna dal 15 al 17 di dicembre, il 63% dei candidati, ovvero 19 su 30, risulta non idoneo, difficile non considerarla una notizia e non interrogarsi sui perché di una simile “Caporetto”, non utile all’immagine della categoria e che, si presume, non lasci indifferente soprattutto la CNDCS, principale artefice nella gestione di questi passaggi.


Si direbbe quasi la conferma di una tendenza negativa apparsa in occasione del corso precedente (dicembre 2018) con 9 bocciati su 17, e forse i riflessi di una di strategia formativa volutamente più selettiva rispetto a quella di un tempo, che tendeva all’incoraggiamento, come nel caso del dicembre 2017, quando il corso si concluse con 32 idonei su 36 esaminandi.


Certo, un esame è sempre un esame, e anche per il corso in questione occorreva prepararsi a dovere. Questa condizione di fondo vale sempre e chi avesse eventualmente preso sottogamba l’appuntamento non ha molto da recriminare, ma tra i bocciati, insieme alla delusione, affiorano osservazioni comuni che neppure queste andrebbero prese sottogamba. Vediamone alcune.

A) - Avendo optato per un esame piuttosto severo, tutte le ore del corso meritavano di essere orientate all’approfondimento dei temi della prova scritta, risultata decisiva per tutti, e non su altri (la comunicazione, il regolatore, ecc.) che invece non comparivano nelle domande d’esame. Come piuttosto ripetitiva e poco finalizzata viene considerata l’illustrazione delle norme nazionali.

B) - In un esame volto alla verifica della normale idoneità e non anche alla definizione di una graduatoria tra i candidati, poco si comprende perché diverse domande non ponessero quesiti chiari, netti, senza quelle ricercatezze formali capaci solo di produrre travisamenti interpretativi e più incertezza nelle risposte.

C) – La gestione del corso, ha sofferto di una fiscalità e assenza di empatia davvero sorprendente, che non ha aiutato in alcun modo la migliore preparazione all’esame, compresi alcuni atteggiamenti non propriamente consoni all’occasione.

D) - La costruzione del giudizio finale è del tutto incongrua.

Osservazione, questa ultima, data dal fatto che su 50 punti a disposizione ce ne sono 30 per la prova orale, quella che dovrebbe prevalere per figure più spinte alla professionale gestione delle responsabilità e dell’approntamento della competizione, piuttosto che la teorica conoscenza dell’organizzazione ciclistica, e 20 punti per la prova scritta, evidentemente ritenuta e giustamente, di un valore più contenuto, visto che i soggetti già vantano come requisito per l’ammissione una certa formazione ed esperienza operativa. Una filosofia giusta o sbagliata che sia, che ha una sua coerenza col fatto che la promozione viene riconosciuta ai candidati che raggiungono il punteggio complessivo di 34/50, vale a dire qualcosa meno dei tradizionali 7/10 più diffusamente usati. Salvo però constatare che all’orale si viene ammessi solo se nella prova scritta si raggiunge il punteggio minimo degli 8/10, capovolgendo paradossalmente il valore inizialmente dato alle due prove. Col risultato pratico che chi supera lo scritto viene di fatto e automaticamente promosso nonostante la formalità del colloquio, e chi potrebbe farsi valere con un buon orale in virtù della propria esperienza, ormai è dimostrato, avrà modo di essere preso in considerazione meno di una volta su due.

Soggetti che tra l’altro non vengono designati in servizio come i giudici, bensì scelti dagli organizzatori per fiducia e affidabilità, una sorta di ulteriore elemento di verifica delle effettive capacità personali, che in un certo qual modo potrebbe trovare corrispondenza con la decisione assunta dal Consiglio Federale e contro il parere dell’allora presidente della CNDCS Roberto Sgalla, di abbassare il livello di studio necessario, passando da quello della media superiore a quello della media inferiore. Decisione che invece ora, con gli accertamenti a forte vocazione teorica, parrebbe proprio perdere di significato.

Del penultimo corso, 8 dei 9 bocciati, presentarono, con scarso successo, ricorso per l’annullamento del responso loro avverso, ed oggi, a quanto si dice, altri ricorsi sarebbero in gestazione oppure forse una lettera alla CNDCS per stigmatizzare i difetti e i limiti di questi corsi, con l’auspicio che in ogni caso, come previsto dalla normativa, venga rispettato il principio di dare luogo, entro 12 mesi, ad una ulteriore sessione d’esame a cui potranno eventualmente partecipare i non idonei di questa volta.

Una repetita juvant che se davvero praticata, piuttosto che banalizzarla come lo sfogo dei bocciati, è auspicabile venga valutata nei suoi elementi di sostanza, magari per scoprire che alcune cose vanno meglio sistemate. Una attenzione in più per la riconoscenza che si deve ai direttori di corsa e al loro impegno essenzialmente volontaristico.

Copyright © TBW
COMMENTI
Dico
27 dicembre 2023 11:32 Bullet
Non riusciamo ad avere corridori, squadre, corse soprattutto giovanili e adesso anche direttori di corsa e questo al di fuori del fatto che il sistema di valutazione sia congruo o meno...andiamo bene.

Boh
28 dicembre 2023 06:39 kristi
Nell articolo ho notato qualcosa che contraddistingue molte delle italiane faccende ( il corso era in italia per italiani benè precisarlo)
Molte recriminazioni sui metodi , su come era meglio prima , su questo e su quello per terminare con la solita valanga di ricorsi legali alle bocciature.
Mi ricorda molto la storiella della volpe e dell.uva . Nel frattempo in Europa ci ridono dietro .
E poi si fanno articoli su cosa non funziona nel.ciclismo in italia ....

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Raffica di numeri, statistiche e spunti di riflessione dalla ottava tappa del Tour de France. 8: UN NUOVO VINCITOREJonathan Milan, un debuttante al Tour de France, ha impiegato 8 tappe per alzare le braccia per la prima volta. L'italiano ha...


Nella tappa più attesa di questo Giro d’Italia Women, UAE Team ADQ ha firmato una vera e propria impresa. Elisa Longo Borghini è la nuova Maglia Rosa al termine della durissima frazione con arrivo in salita sul Monte Nerone, dopo...


Jonathan MILAN. 10 e lode. Gliela confezionano, poi però se la costruisce, se la guadagna e se la prende con lucida determinazione. Sa che è il giorno e non può rimandare a domani ciò che si può prendere oggi. Groves...


Milan vince al Tour dopo sei anni, Longo Borghini in rosa al Giro: è il giorno dei campioni italiani. Il corridore friulano ha vinto oggi l’ottava tappa della Grande Boucle, da Saint-Méen-le-Grand a Laval Espace Mayenne (171, 4 km), riportando...


Dal Vincenzo Nibali della penultima tappa del 2019 al Jonathan Milan dell'ottava tappa del 2025: spezzato il digiuno dell'Italia al Tour de France dopo quasi sei anni! Sotto gli occhi del Ministro dell'Interno francese Bruno Retailleau, il gigante friulano della...


Ci sono volute 114 tappe, dopo quella lunghissima salita vincente di Nibali nella penultima giornata del 2019 a Val Thorens, per rivedere un italiano vincere una tappa al Tour de France. Oggi Jonathan Milan è riuscito nell'impresa, conquistando l'ottava frazione...


Tappa e maglia per Isaac Del Toro sempre più padrone del Giro d'Austria. Terzo successo di fila per il messicano della UAE Team Emirates-XRG che nella Innsbruck-Kuhtai non ha problemi a regolare l'irlandese Archie Ryan (EF Education-EasyPost), secondo a 4",...


Era la tappa più attesa da tutti ed oggi Elisa Longo Borghini ha confezionato una vera e propria impresa ribaltando il Giro e prendendo la maglia rosa. Non è arrivata la vittoria, strappata via da Sarah Gigante, la più forte...


L'austriaco Michael Hettegger, classe 2008, ha vinto il Gran Premio FWR Baron Cima Monte Grappa per juniores con partenza da San Martino di Lupari nel Padovano. Il campione austriaco su strada e della montagna ha preceduto Andrea Cobalchini del Gottardo...


Una vittoria fortemente voluta ad ogni costo quella ottenuta dalla Biesse Carrera Premac nell’edizione n. 84 del Giro delle Due Province a Marciana di Cascina in provincia di Pisa, una classica la cui prima edizione porta la data del...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024